Lilla Run, a Milano una corsa benefica contro i disturbi alimentari: “Uniamoci perché nessuno debba affrontarli da solo”
L'appuntamento è per il 16 marzo alle 10 al Parco Nord. La presidente dell'associazione Fra Me&Te: "Lavoriamo per creare un gruppo che fa tante attività. Perché da sole non se ne esce, c'è poco da fare" L'articolo Lilla Run, a Milano una corsa benefica contro i disturbi alimentari: “Uniamoci perché nessuno debba affrontarli da solo” proviene da Il Fatto Quotidiano.

C’è chi viene per correre, chi si è assicurato di poter anche solo camminare (e chiacchierare) e chi intanto si è iscritto per far sentire il proprio supporto. A meno di una settimana dalla prima corsa benefica contro i disturbi alimentari a Milano, organizzata dall’associazione “Fra Me&Te”, sono già più di 150 le persone che hanno deciso di raccogliere l’appello della presidente Valentina Ungarelli: amici e amiche che hanno deciso di sostenere un progetto, ma anche sconosciuti arrivati grazie al passaparola. Del resto Lilla Run è molto più di una corsa: è la manifestazione di una rete di persone. “È l’occasione per unirci, fare rumore e dimostrare che nessuno deve affrontare questa battaglia da solo”, hanno scritto nella chiamata lanciata online per il prossimo 16 marzo (qui tutte le informazioni). E l’evento, organizzato al Parco Nord, chiuderà una settimana di appuntamenti dedicati alla sensibilizzazione sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione.
L’idea è dell’associazione Fra Me&Te, creata nel 2023 proprio da Ungarelli. “È dedicata alla mia amica Francesca, mancata vent’anni fa. Volevo fare qualcosa per lei e per chi si trova nella sua stessa situazione. Dopo che è mancata anche io ci sono passata e ci ho messo del tempo a mentenere la promessa. Dopo che sono guarita però, grazie anche all’aiuto di altre persone, ce l’ho fatta”. L’associazione sta muovendo i primi passi e lo fa con progetti concreti. “L’obiettivo principale è quello di sensibilizzare sull’argomento perché, da quello che vedo, c’è ancora poca informazione. Molti non sanno che è una malattia mentale, non un capriccio. Nessuno vuole diventare una modella. Questo secondo me non è ancora chiaro”. Tante sono ancora le false credenze: “Ad esempio”, continua Ungarelli, “si è convinti che il disturbo alimentare coincida solo con l’anoressia, perché è quello più evidente, ma ce ne sono tanti altri che non si vedono. Penso alla bulimia: io sono stata bulimica per quasi un anno e mezzo e nessuno se ne è accorto”.
Intercettare chi è in difficoltà, può fare davvero la differenza: “Chiedere aiuto è una delle cose più complicate. Quando lo fai, è già un passo gigantesco. Poi certo il percorso sarà molto lungo, ma se ammetti a te stessa di essere malata è già qualcosa di importante. Noi, come associazione, cerchiamo di creare un gruppo che fa tante attività. Perché da sole non se ne esce, c’è poco da fare”. Fra Me e Te lavora proprio sulla socialità: “Stare in mezzo ad altri, che non per forza hanno il tuo stesso problema, aiuta a capire qual è la normalità. Aiuta a far tornare nel sociale. Perché il primo sintomo di chi ha un disturbo alimentare è l’isolamento: ti senti inadeguata, giudicata e ti isoli”. Per Ungarelli, oltre alla terapia, fondamentale è stato lo sport: “A me la palestra, insieme a tutto il percorso terapeutico, mi ha salvata. Perché ho iniziato a darmi obiettivi sportivi, a capire che dovevo cambiare l’alimentazione. E poi perché stai con altre persone. Per questo abbiamo deciso di fare una maratona di 5 km che permetta a tanti di partecipare. Anche a chi vuole solo camminare. L’importante è fare qualcosa insieme”.
Fra Me&Te lavora con psicologi e nutrizionisti e, oltre agli appuntamenti sportivi, ha anche iniziato a organizzare serate di cucina insieme. “Perché il cibo quando stai male ti fa paura, con qualcun altro può essere più facile affrontarlo”. E non è l’unica iniziativa. Nella palestra di Ungarelli, nel quartiere Dergano a Nord di Milano, è comparsa una scatola dove si possono lasciare delle domande anonime: il 27 marzo sarà aperta durante un aperitivo e una psicologa cercherà di dare qualche risposta. “Il mio messaggio per chi è in difficoltà ora”, chiude la presidente dell’associazione, “è quello di chiedere aiuto. Perché è l’unica strada. E a chi sta vicino a qualcuno che sta soffrendo di disturbi alimentari, dico solo di non lasciarli. Anche se sembra di sbagliare tutto e anche se la persona rifiuta ogni contatto: siateci, restate e non abbandonateli, perché la vostra presenza è fondamentale”. Intanto chi vuole può esserci alla Lilla Run. Perché, come dice il manifesto della corsa, “ogni passo può fare la differenza”.
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