Le violenze contro i sanitari. Un’aggressione ogni 2 giorni

Umbria, fenomeno in forte aumento nel 2024: episodi aumentati del 37%. Gli autori sono i pazienti nel 64% dei casi. Infermieri la categoria più colpita .

Mar 13, 2025 - 09:13
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Le violenze contro i sanitari. Un’aggressione ogni 2 giorni

I dati sulle aggressioni ai sanitari sono allarmanti: nel 2024 sono aumentate moltissimo e con essi i sanitari coinvolti. Un fenomeno preso in esame in occasione della giornata nazionale di prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori, che ricorre il 12 marzo, si è tenuto alla sala Peccati-Crispolti di Palazzo Broletto a Perugia, un evento formativo e di confronto tra Regione, aziende sanitarie e ospedaliere, rappresentanti della Consulta delle professioni sanitarie, a cui hanno assistito oltre 130 partecipanti.

Purtroppo i dati raccolti dal Centro regionale per la gestione del rischio sanitario, riferiti all’anno 2024, evidenziano un aumento delle segnalazioni di aggressioni agli operatori sanitari delle quattro aziende sanitarie regionali: 207 episodi registrati (+37% rispetto al 2023, in pratica un’aggressione ogni due giorni), che hanno coinvolto 262 operatori (+46% rispetto all’anno precedente). L’analisi dei dati mostra che il 69% delle vittime sono donne, il 31% uomini e che la fascia di età più colpita è quella tra i 30 e i 39 anni (86 casi). Le categorie professionali più esposte sono gli infermieri (58%), seguiti dai medici (25%) e dagli operatori sociosanitari (9%). Gli episodi avvengono prevalentemente al mattino (52%) e in giorni feriali (88%). La tipologia di aggressione più diffusa è quella verbale (76%), seguita da quella fisica (18%), con autori principalmente identificati tra gli utenti (64%) e i caregiver (33%).Gli atti di violenza si verificano sia in ambito ospedaliero (60%) che territoriale (40%). Nei contesti ospedalieri, i reparti di degenza (42%) e i pronto soccorso (31%) risultano i più colpiti, mentre in ambito territoriale le aggressioni si concentrano negli istituti penitenziari (41%) e negli ambulatori (28%). Durante l’incontro è stato ribadito che la Regione è fortemente impegnata a promuovere la cultura della prevenzione e della sensibilizzazione contro ogni forma di violenza nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori del settore sanitario e sociosanitario e per avviare percorsi congiunti tra le istituzioni del sistema sanitario regionale. "I professionisti che dedicano la loro vita alla cura e all’assistenza delle persone – ha detto la governatrice Stefania Proeitti – meritano di lavorare in un ambiente sicuro e rispettoso".