Le ossessioni di Massimo Giannini

Massimo Giannini si esalta per le incursioni delle opposizioni contro Meloni e Nordio. I Graffi di Damato

Feb 12, 2025 - 08:50
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Le ossessioni di Massimo Giannini

Massimo Giannini si esalta per le incursioni delle opposizioni contro Meloni e Nordio. I Graffi di Damato

Strette fra le canzoni più seguite di Sanremo e i carri più festosi di Carnevale a Viareggio, le opposizioni hanno deciso e annunciato lo spettacolo parlamentare di una sfiducia personale al ministro della Giustizia Carlo Nordio, preferito al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per rispondere del rimpatrio del generale libico Almasri. Di cui la Corte penale internazionale aveva ordinato e momentaneamente ottenuto l’arresto in Italia, piuttosto che in Gran Bretagna, in Belgio e n Germania, da dove lui proveniva, per crimini di guerra e contro l’umanità. Già Nordio, d’altronde, è sotto inchiesta al tribunale dei ministri, che si occupa anche della premier Giorgia Meloni, del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del sottosegretario ai servizi segreti Alfredo Mantovano.

E’ ancora pendente, in verità, alla Camera una sfiducia personale alla ministra del Turismo Daniela Santanchè, rinviata a giudizio per falso in bilancio della sua Visibilia e a rischio di processo anche per truffa all’Inps nelle sue vesti e funzioni di imprenditrice. Ma volete mettere Nordio, il Guardasigilli che si è intestata la riforma costituzionale della giustizia, già candidato della destra meloniana al Quirinale, con la Santanchè? Il boccone era ed è sicuramente più grosso perché le opposizioni vi potessero e vi possano rinunciare.

Eppure anche uno degli spettatori più attivi e partecipi delle opposizioni, cui alterna gli applausi e i consigli, scritti e parlati, fra giornali e televisioni, Massimo Giannini, parlandone nel salotto di Lillli Gruber su la 7, ha riconosciuto che Nordio non rischia nulla. Egli dispone nel governo e nella maggioranza di un prestigio troppo grande per temere agguati e tradimenti. Uscirà anzi rafforzato dal processo parlamentare cui le opposizioni hanno deciso di sottoporlo, unite da Elly Schlein a Giuseppe Conte, da Nicola Fratoianni ed Angelo Bonelli a Matteo Renzi, pensate un po’. Solo Carlo Calenda ha evitato di associarsi all’inutile assalto.

Nel compiacersi della sfiducia sognata dalle opposizioni Massimo Giannini ha loro proposto di cantare vittoria, pur a sfiducia negata, perché il loro processo parlamentare lascerà comunque “una macchia nera- testuale- sulla giacca già nera” della premier Giorgia Meloni. Nero su nero può essere solo la macchia dell’ossessione.