La telefonata tra Putin e Trump, l’orario e le ipotesi sulla trattativa per la tregua in Ucraina: le centrali elettriche, gli «asset» da dividere e i territori
La telefonata si svolgerà nel pomeriggio italiano. Quali sono le condizioni di Mosca per fermare l'invasione in Ucraina. La speranza di Kiev perché il presidente Usa non ceda alle pressioni del Cremlino L'articolo La telefonata tra Putin e Trump, l’orario e le ipotesi sulla trattativa per la tregua in Ucraina: le centrali elettriche, gli «asset» da dividere e i territori proviene da Open.

La linea telefonica tra la Casa Bianca e il Cremlino sarà attiva oggi, martedì 18 marzo, tra le 16 e le 18 ora italiana: quello il momento in cui dovrebbe avvenire la telefonata tra il presidente americano Donald Trump e quello russo Vladimir Putin. Quanto durerà non è dato saperlo: «Parleranno quanto riterranno opportuno», ha precisato frettolosamente il portavoce del leader di Mosca, Dmitry Peskov. Anche perché saranno toccati numerosi argomenti, dal possibile cessate il fuoco agli impianti energetici, dalla «normalizzazione delle relazioni bilaterali» alla possibile divisione di alcuni asset. Fino alla spartizione dei territori tra Russia e Ucraina, una prima base di partenza su cui tentare di costruire una strada concreta che porti a un tavolo di trattative. I risultati della telefonata – che siano solo idee, intenzioni o decisioni effettive – è probabile che non si sapranno immediatamente: «ll Cremlino sceglierà il formato per annunciarli in base a come andrà la conversazione», scrive l’agenzia di stampa russa Tass.
Trump-Putin e la ricerca di un “terreno comune”
A prescindere dal rinnovamento (e rafforzamento) delle relazioni tra Trump e Putin, che sembrano più forti che mai, a tenere banco sarà ovviamente la questione ucraina. In primo luogo, quel «sì a determinate condizioni» con cui il Cremlino non ha ancora ufficialmente chiuso la porta alla tregua di 30 giorni proposta da Kiev. C’è bisogno di trattare, e tutte le parti in gioco lo sanno: Washington per ora si mantiene sulla sua linea di mediatrice su due tavoli separati, uno con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e uno con Vladimir Putin e i suoi emissari. L’obiettivo rimane lo stesso: «Porre fine alla guerra. Forse possiamo, forse no, ma penso che ci sia una ottima possibilità», aveva detto domenica 16 marzo Trump a bordo del suo Air Force One di ritorno dalla Florida. E poi aveva ribadito sul suo social Truth: «Molti elementi dell’accordo finale sono stati concordati, ma molto resta ancora da fare. Migliaia di giovani soldati sono uccisi. Ogni settimana porta 2.500 morti fra i soldati, da tutte e due le parti, e questo deve finire ora. Aspetto con impazienza di parlare con Putin».
March 17, 2025
La questione dei territori: Trump pronto a offrire la Crimea a Putin?
Le questioni da appianare sono ancora tante, da una parte e dall’altra. Trump si è dimostrato fermo e duro sia con Zelensky che con Putin, a cui non ha risparmiato minacce se avesse continuato a bombardare a tutto spiano i territori ucraini. Per ora gli ordigni continuano a piovere, mentre l’amministrazione americana tenta di trovare un territorio comune su cui costruire la pace. E proprio di territori parleranno oggi Casa Bianca e Cremlino, dal Kursk alla centrale nucleare di Zaporizhzhia fino all’accesso ai porti e al confine di oltre 2mila chilometri. Non solo. Secondo il sito americano Semafor, Trump starebbe pensando di offrire a Putin il riconoscimento della Crimea e sarebbe pronto a spingere perché anche l’Onu faccia la stessa cosa. Una proposta che per ora rimane in astratto, ma che Washington sarebbe pronta a giocarsi per «salvare» – come ha detto lo stesso tycoon – quei soldati ucraini circondati e in ritirata dall’enclave del Kursk. Da Kiev al momento non si apre nessuno spiraglio: «Non riconosceremo mai territori occupati».
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