La stagnazione porta la Germania alle urne. I possibili riflessi sugli investimenti

Domenica prossima, gli elettori tedeschi saranno chiamati alle urne, un appuntamento che segue la caduta del governo Scholz e segna un passaggio cruciale per il futuro economico e politico della Germania. Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer di UBS WM in Italia, analizza di seguito le ragioni alla base di queste elezioni e le sfide economiche... Leggi tutto

Feb 19, 2025 - 18:34
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La stagnazione porta la Germania alle urne. I possibili riflessi sugli investimenti

Domenica prossima, gli elettori tedeschi saranno chiamati alle urne, un appuntamento che segue la caduta del governo Scholz e segna un passaggio cruciale per il futuro economico e politico della Germania. Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer di UBS WM in Italia, analizza di seguito le ragioni alla base di queste elezioni e le sfide economiche che il Paese si trova ad affrontare e i possibili riflessi sugli investimenti.

Secondo Ramenghi, la debolezza economica tedesca è una delle principali cause del tracollo del governo: “La formazione della legge di bilancio si è rivelata tortuosa e ha amplificato le divergenze interne alla maggioranza”. La situazione economica della Germania è stata particolarmente deludente dal termine della pandemia, con un PIL che si trova ancora ai livelli pre-Covid. A differenza di altri paesi europei, come l’Italia e la Francia, che hanno visto una crescita significativa, l’economia tedesca si è contratta negli ultimi anni, e le previsioni future non sono particolarmente rosee.

Ramenghi sottolinea che diversi fattori hanno contribuito a questa debolezza: “La forte dipendenza dal gas russo è stata un freno dall’inizio della guerra in Ucraina, e la debolezza delle esportazioni verso la Cina ha sottratto fatturato all’industria”. Tuttavia, è l’aumento dei tassi di interesse che ha avuto un impatto particolarmente severo sulla Germania, che ha beneficiato di tassi bassi o addirittura negativi negli anni precedenti. La fine di questo periodo di finanziamenti agevolati ha portato a una serie di difficoltà per l’economia tedesca, con una contrazione delle esportazioni e dei settori industriali chiave.

Nonostante ciò, la Germania avrebbe ancora ampio spazio fiscale per stimolare la crescita, sebbene ciò richiederebbe una riforma costituzionale. Il Paese ha una regola di bilancio che limita il deficit al 0,35% del PIL, ma questa restrizione potrebbe ostacolare politiche fiscali più espansive. Ramenghi cita l’esempio della spesa per la difesa, che ha portato alla creazione di un fondo speciale per fronteggiare la crisi ucraina. Tuttavia, questo fondo si esaurirà entro il 2027, e per garantire la continuità della spesa militare, la Germania dovrà o riformare il freno al debito o ridurre altre voci di spesa.

Una delle questioni più importanti delle elezioni riguarda il sistema politico tedesco. La distribuzione dei seggi nel Bundestag dipenderà dal numero di partiti che riusciranno a superare la soglia del 5% dei voti. Ramenghi osserva che *”Se nessuno dei partiti in lizza oltrepassasse la soglia, ci sarebbero solo quattro partiti in parlamento, con i tre blocchi centristi a dominare la distribuzione dei seggi”. Una coalizione centrista, composta dall’Unione e dall’SPD, potrebbe essere la soluzione ideale per una riforma fiscale, creando spazio per l’espansione della spesa per la difesa e per un allentamento del freno al debito.

Tuttavia, se il sistema politico si frammentasse, le difficoltà aumenterebbero. Una coalizione a tre partiti potrebbe essere necessaria per formare un governo, ma le divergenze politiche renderebbero difficile l’attuazione delle riforme. Ramenghi avverte che, se si formasse una coalizione troppo divisa, “ci sarebbe il rischio di una stretta fiscale piuttosto che un allentamento”. Le attese per una rapida stabilizzazione politica sono quindi basse, e le negoziazioni post-elettorali potrebbero richiedere settimane.

Le implicazioni di queste elezioni non riguardano solo la Germania, ma anche l’Europa nel suo complesso.

Una politica fiscale più espansiva in Germania avrebbe effetti positivi anche per l’Italia e l’Eurozona, data l’importanza dell’economia tedesca nelle dinamiche commerciali europee. Tuttavia, Ramenghi non nutre grandi aspettative riguardo a un avanzamento dell’integrazione europea, poiché questo tema non sembra essere al centro del dibattito politico.

In conclusione, le elezioni tedesche rappresentano un punto di svolta cruciale per la Germania e per l’Europa. Le scelte politiche che emergeranno potrebbero determinare il futuro economico del Paese, influenzando anche le dinamiche globali, dalla politica fiscale alla spesa per la difesa. Come osserva Ramenghi, “Domenica notte si capirà se ci sarà una minoranza di blocco, con il rischio di una reazione negativa delle borse. Ma in caso di un esito più favorevole, ci vorrà tempo per le negoziazioni di coalizione”.