La memoria della goliardia. Attori per raccontare il libro di Coltelli e Baldini

Record di presentazioni per il testo in cui due autori raccontano episodi di un anno, tra il ’65 e il ’66, tra spostamenti e convitto al liceo classico Repetti .

Mar 6, 2025 - 05:58
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La memoria della goliardia. Attori per raccontare il libro di Coltelli e Baldini

Già tredici presentazioni in un anno e mezzo: da Pontremoli, a Carrara, da La Spezia a Casola. “Lo spirito della goliardia. Sul treno, per strada e in Convitto tra burle, imitazioni e provocazioni”, scritto a quattro mani da due autorevoli lunigianesi, ha trovato nella formula della rappresentazione teatrale un’interessante chiave di presentazione al pubblico. I coautori del testo sono l’ex dirigente scolastico Pierangelo Coltelli e l’avvocato Andrea Baldini, mentre a rappresentarne le trame è il Centro Teatro Pontremoli. Memoria, sentimenti, amicizia: il libro è un inno a queste categorie dello spirito che prendono forma nel legame tra i due autori nato in età infantile e proseguito nel tempo, rinvigorito dalla condivisione di alcuni momenti cruciali delle loro vite. Cristallizzato nell’opera è un anno della loro adolescenza, tra il 1965 e il 1966, particolarmente gravido di sentimenti. Con originalità, di quell’epoca inquieta e gioiosa i due coautori fissano il rituale del quotidiano viaggio da casa al liceo classico ‘Repetti: da Pontremoli, all’epoca non ancora città, a Carrara che città era già. "Partivamo la domenica col treno e ci fermavamo fino al sabato in Convitto. Eravamo studenti con borse di studio ma, soprattutto, il convitto di Via Verdi, che oggi ospita il liceo artistico di Carrara – racconta Coltelli –, accoglieva figli di vittime o di invalidi della guerra".

Alla curiosità di avventurarsi in una realtà più grande dei confini del paese di origine, corrisponde una compresente nostalgia di essere lontani da casa, bilanciata dallo spirito goliardico tipico dell’età e che, alla fine, tutto mitiga, anche la lontananza settimanale dagli affetti familiari. Cominciano, in quel viaggio settimanale che si ripete per cinque anni, a caratterizzare i passeggeri abituali dando loro le maschere dell’ironia che solleva i due giovani studenti dal peso di affrontare un’altra lunga settimana lontani da casa. "Erano tanti gli studenti che dalla Lunigiana si spostavano a Carrara – prosegue Coltelli – perché all’epoca c’era in particolare una scuola molto ambita, l’istituto Galileo Galilei ad indirizzo chimico. In tutta la Toscana erano rarissimi gli istituti di questo tipo e molti dei suoi studenti sono diventati medici". Ma non è tutto. L’ironia viene presa a prestito per dipingere di colori più tenui il grigiore della nostalgia che domina la permanenza entro il Convitto. E allora, anche dentro le quattro mura dell’ospitalità forzata, ridere e scherzare diventa lo strumento che riscatta dal sacrificio ed anche dalla noia, dalla nostalgia e dalla lontananza.

Un libro che ha il potere di rilanciare il senso e con esso il valore dello spirito di gruppo che può dare conforto e vigore ad ogni esistenza altrimenti destinata ad affrontare tutto da sola e con più grande fatica: un monito, forse, per i giovani di oggi che tendono a rinunciare allo stare insieme nell’illusione di vivere connessioni più ampie e solide all’interno degli spazi, invece inconsistenti, dei social. Domani, Coltelli e Baldini, insieme alle attrici del Centro Teatro Pontremoli, con il patrocinio del Comune di Aulla e degli enti aullesi Proloco, Circolo Artistico Letteraio Micheloni e del Circolo Fantoni, presenteranno l’opera in Sala delle Muse ad Aulla alle 17,30. L’ingresso è gratuito.