Italiani senza pensione: la fotografia ISTAT e il confronto europeo

ISTAT: Italiani senza lavoro né pensione ben oltre la media europea, solo un terzo tra i 50 e i 74 anni riceve l'assegno e pesa molto il gender gap.

Mag 12, 2025 - 09:14
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Italiani senza pensione: la fotografia ISTAT e il confronto europeo

Risulta fra le più basse d’Europa la percentuale di Italiani tra i 50 e i 74 anni che percepiscono una pensione, mentre è tra le più elevate quella di coloro che non lavorano ma non hanno neppure una pensione. La scarsa presenza femminile nel mondo del lavoro si riflette infine sulle pensioni, essendo molto più bassa rispetto a quella maschile e decisamente al di sotto la media europea.

Per il resto, i dati fotografati dall’ISTAT su “Pensione e partecipazione al mercato del lavoro” sono più o meno in linea con la media UE: ci si ritira in Italia intorno a poco più di 61 anni e un pensionato su dieci continua in qualche modo a lavorare. Vediamo con precisione tutti i dati.

Pensionati in Italia fra i 50 e i 74 anni

Il 32,1% della popolazione tra 50 e 74 anni (circa 6 milioni e 607mila individui) riceve almeno una pensione. Questa percentuale è tra le più basse in Europa, superiore solo a quelle di Spagna (24,3%), Danimarca (25,5%) e Grecia (31,7%), distanziandosi di oltre otto punti percentuali dalla media Ue27 (40,5%). Su questo dato pesa in particolare la differenza di genere. In Italia il 28% delle donne percepisce una pensione, contro una media europea del 40,7%, mentre per gli uomini i valori sono rispettivamente 36,5% e 40,4%.

In totale, fra questi pensionati over 50, il 37,1% ha tra 65 e 69 anni e il 43,4% ha almeno 70 anni. Le donne, nonostante rappresentino la maggioranza della popolazione tra 50 e 74 anni (il 51,6%), costituiscono meno della metà (il 45%) del sottogruppo di coloro che percepiscono trattamenti pensionistici: si tratta di 2 milioni e 971mila pensionate, di cui ben il 46,7% ha 70 anni e oltre. Tra gli uomini 50-74enni, i beneficiari di pensione sono 3 milioni e 637mila, di cui oltre un quinto (21,7%) ha tra 50 e 64 anni.

Italiani over 50 senza pensione

Il 43,4% della popolazione nell’età esaminata dal rapporto lavora e non percepisce una pensione, in linea con il 43,2% europeo. Infine, uno su quattro non lavora e non ha alcuna pensione. In termini assoluti significa circa 5 milioni di individui, età media 59,8 anni, soprattutto donne (75,7%) che vivono in coppia (33,4% senza figli coabitanti e 38,7% con figli coabitanti), con cittadinanza italiana (92,6%), poco istruiti (il 67,4% ha al massimo la licenza media inferiore), che in metà dei casi risiedono nel Mezzogiorno. Un terzo non ha mai lavorato: il 42% tra le donne, quota che sale al 47% nel Mezzogiorno e raggiunge il 55% tra chi possiede al più la licenza elementare.

Permangono anche squilibri territoriali: nel Sud si registra la quota più bassa sia di occupati sia di percettori di trattamenti pensionistici.

Tipologia delle pensioni

Le pensioni italiane sono per lo più trattamenti da lavoro, mentre i trattamenti di reversibilità sono residuali fra gli uomini e riguardano per lo più le donne over 70. Le quote più basse di pensionati da lavoro si osservano nel Mezzogiorno (57,6% rispetto a valori oltre il 77% nel Nord), tra le donne (56,2% contro 85,0% tra gli uomini), tra coloro che hanno al massimo la licenza elementare (56,5% rispetto al 78,6% dei laureati) e tra gli stranieri (31,5% rispetto a 71,0% degli italiani).

L’età media della prima pensione di vecchiaia, a 61,4 anni, è in linea con la media europea (61,3 anni), ed è più elevata tra le donne (61,9 anni) rispetto agli uomini (60,9 anni). La riforma Fornero del 2012 ha contribuito in modo decisivo ad alzare l’età media del pensionamento: la percentuali di coloro che si ritirano prima dei 60 anni è passata dal 90% del 2009 a valori di poco superiori al 105 nel 2023.

In ogni caso, la maggior parte delle persone continua a ritirarsi prima dei 67 anni previsti dalla legge Fornero, approfittando delle diverse forme di flessibilità in uscita previste, Il grafico mostra un picco per le donne intorno ai 60 anni (dovuto probabilmente all’Opzione Donna) e rialzi generalizzati a 62 anni, l’età prevista dalle varie quote 100-102-103.

Il lavoro dopo la pensione

Infine, ci sono i dati su chi continua a lavorare anche dopo essere andato in pensione. La quota di pensionati che lavorano nei primi sei mesi dopo aver iniziato a ricevere la pensione è più contenuta rispetto alla media Ue27 (9,4% rispetto a 13,0%). Ancora una volta, le differenze sono dovute soprattutto alla componente femminile: le donne pensionate che hanno lavorato subito dopo la pensione in Italia sono il 5% contro l’11,2% della media europea (Figura 8); per gli uomini i corrispondenti valori sono meno distanti (12,9% contro 14,9% rispettivamente).

Più della metà (51,7%) dichiara di aver proseguito l’attività principalmente per soddisfazione personale e per continuare a essere produttivo nella società in cui vive; la quota è superiore rispetto a quella osservata a livello europeo (36,3%) e raggiunge i due terzi tra i laureati.