Intesa Sanpaolo, le fondazioni confermano per il vertice Gros-Pietro e Messina. Tagliavini VP, nel cda entra l’ambasciatrice Zappia
Le 6 fondazioni azioniste, riunite in un patto di consultazione che raggruppa il 17,87% del capitale della banca, hanno presentato la lista per il rinnovo del cda in vista dell’assemblea del 29 aprile prossimo. L'articolo Intesa Sanpaolo, le fondazioni confermano per il vertice Gros-Pietro e Messina. Tagliavini VP, nel cda entra l’ambasciatrice Zappia proviene da FIRSTonline.


Conferme e novità. La govenance di Intesa Sanpaolo, visti l’efficace gestione, i risultati raggiunti e l’ennesimo record nei risultati 2024, è stata confermata. Le fondazioni bancarie azioniste dell’istituto milanese hanno presentato la lista per il rinnovo del consiglio di amministrazione della banca in vista dell’assemblea del 29 aprile prossimo.
Sono confermati Gian Maria Gros Pietro quale presidente e Carlo Messina come profilo ideale per consigliere delegato e ceo. Le 6 fondazioni azioniste di Intesa Sanpaolo, riunite in un patto di consultazione che raggruppa il 17,87% del capitale della banca, – Compagnia di San Paolo (6,59%), Cariplo (5,4%), CariFirenze (1,83%), Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo (1,83%), Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna (1,2%), Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo (1,1%) – hanno inoltre ribadito la fiducia a Paola Tagliavini, docente presso il Dipartimento di Accounting dell’Università Bocconi e senior lecturer di Risk Management alla SDA Bocconi, che ricoprirà – prima volta per una donna – il ruolo di vicepresidente, al posto dell’uscente Paolo Andrea Colombo.
Entrano poi in lista Paolo Grandi, ex Chief Governance Officer della banca e attuale senior advisor del ceo Messina; Mariangela Zappia, ambasciatrice italiana negli Stati Uniti dall’11 marzo 2021, una carriera quarantennale nelle relazioni diplomatiche; Pietro Previtali, prorettore dell’Università di Pavia e professore associato di organizzazione aziendale; Donatella Busso, commercialista e professoressa di Economia aziendale all’Università di Torino e già consigliera di Isybank; Silvia Merlo, ad del gruppo di famiglia, specializzato in macchine movimento a terra, ex presidente di Saipem, con trascorsi nei cda della Cassa di Risparmio di Savigliano, di Leonardo, Bnl e di Gedi; Paolo Messa, che è stato presidente di Leonardo Us Corporation, e ha fatto parte cda della Rai, membro di think-tank come l’Atlantic Council e l’European Council on Foreign Relations, vicepresidente esecutivo della Niaf (National Italian American Foundation). Confermato anche Luciano Nebbia, una lunga carriera nel San Paolo poi in Intesa, dg di Fondazione CariFirenze; Franco Ceruti, Liana Logiurato, Maria Alessandra Stefanelli e Bruno Parigi.
Maura Campra, presidente del collegio sindacale di Banca Cr Asti e sindaco effettivo di Enel, entrerà nel Comitato di controllo con il riconfermato Fabrizio Mosca, commercialista e docente all’ateneo torinese e con Mariella Tagliabue, commercialista e sindaco della Fiera di Milano.
I cinque posti restanti del cda dovrebbero essere assegnati dai nomi indicati nella lista che Assogestioni presenterà a breve e che ci si attende possa raccogliere più del 10% dei consensi.
I presidenti delle fondazioni in un comunicato allegato alla lista hanno espresso vivo “apprezzamento per la visione e la gestione altamente efficace da parte di Messina” e auspicano che “possa garantire il suo ruolo di leadership nella banca anche per i successivi mandati“. Questo anche alla luce dei “risultati conseguiti nell’ultimo decennio dalla banca, che hanno posto Intesa Sanpaolo in una posizione di vertice assoluto tra le banche europee, sia per l’affidabilità sia per il sostegno allo sviluppo del Paese”, affermano i presidenti delle sei fondazioni.
Nell’ultimo decennio la Ca’ de Sass ha infatti registrato una crescita in Borsa del 107% e riconosciuto ai propri azionisti dividendi per 31 miliardi di euro. L’istituto ha chiuso il 2024 con un utile netto di 8,7 miliardi in crescita del 12,2% rispetto a ai 7.724 miliardi del 2023, sopra le attese degli analisti e vede per il 2025 un utile netto “migliorato a ben oltre 9 miliardi di euro”, livello considerato finora un traguardo dopo le previsioni iniziali di “oltre 8,5 miliardi”.