Il nuovo premier del Belgio (alleato di Meloni in Ue) vuole legalizzare la maternità surrogata anche per single e coppie Lgbtqi+

Un nuovo conservatore in Consiglio europeo, un altro alleato di Giorgia Meloni tra i 27 leader dell’Unione europea ma che potrebbe far parlare di sé per un punto del suo accordo di governo che esce fuori dai canoni della sua famiglia politica. Il nuovo primo ministro del Belgio Bart De Wever, che nei giorni scorsi è riuscito a formare un nuovo esecutivo a 7 mesi dalle elezioni di questa estate, ha intenzione di legalizzare il fine vita per chi è affetto da demenza e la gestazione per altri (Gpa) anche per i single e le coppie Lgbtqi+.

Dopo mesi di contrattazioni, la nuova coalizione Arizona è pronta a mettere mano alle prime riforme guidata dal 54enne ex sindaco di Anversa. Il nuovo leader dovrà essere abile a mettere insieme le variegate anime che compongono il nuovo esecutivo: i due partiti liberali e riformisti della Vallonia, Les Engage’s e il Mouvement Reformateur; i cristiano-democratici e fiamminghi (Cd&V), e i socialisti fiamminghi di Vooruit. E negli accordi per la formazione della maggioranza è finita anche la proposta sulla Gpa anche per single e persone Lgbtqi+: “Sarà sviluppato un quadro legislativo per la maternità surrogata ad alta tecnologia in cui non vi è alcun legame genetico tra la madre surrogata e il bambino – si legge nell’accordo di governo – Sarà necessario raggiungere un accordo preventivo. Dopo la verifica e la ratifica di questo accordo da parte del tribunale della famiglia, i genitori otterranno automaticamente pieni diritti genitoriali dalla nascita. Sono ammissibili anche i genitori single e le coppie LGBT+”. In Unione europea, gli unici Paesi dove la gestazione per altri è legale sono Portogallo, Grecia, Paesi Bassi, Cipro e Irlanda. Il testo prevede un’unica limitazione: non può prevedere pagamenti di grandi somme di denaro. “Proibiamo la maternità surrogata a scopo di lucro“, scrivono aggiungendo che il risarcimento economico non potrà superare “il rimborso delle spese ragionevoli relative alla gravidanza, elencate nel futuro quadro giuridico”.

Anche sul fine vita il nuovo governo di Bruxelles sembra voler operare in rottura rispetto alla tradizione politica conservatrice. L’intenzione è quella di lavorare sull’accesso all’eutanasia per le persone affette da demenza. Per far sì che il processo possa andare a buon fine, comunque, sarà necessaria una dichiarazione anticipata da parte della persona interessata e per il momento la possibilità di accedere al fine vita sarà limitata ai casi di incoscienza irreversibile (coma o stato vegetativo). “Su solide basi scientifiche, intendiamo estendere la dichiarazione anticipata alle persone che non sono in grado di dare il proprio consenso in caso di demenza e stiamo valutando in quali condizioni. Restiamo impegnati a migliorare le cure palliative per i pazienti affetti da demenza”, dicono dal governo.

Decisione che viene accolta anche da una parte dell’opposizione europea, come ad esempio il Movimento 5 Stelle che si rivolge direttamente alla presidente del Consiglio: “Giorgia Meloni dovrebbe andare a lezione di diritto e di civiltà dal suo alleato Bart De Wever – scrive in una nota l’eurodeputata Carolina Morace – Il contratto di governo raggiunto in Belgio fra NVA, che al Parlamento europeo siede nello stesso gruppo di Fratelli d’Italia, e le altre forze politiche prevede la legalizzazione della gestazione per altri. Altro che crimine universale, presto in Belgio la GPA solidale sarà legge e sarà legale per tutti i cittadini: etero, gay, sposati, non sposati e single. In Belgio un governo di destra, dal quale mi dividono molte cose, dimostra che sul riconoscimento dei diritti non ci devono essere distinzioni politiche, in Italia la destra alimenta caccia alle streghe e omofobia di Stato”.

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