Il latino, l’Occidente invece dei dinosauri, la Bibbia come fonte: il ministro Valditara spiega i nuovi programmi per le scuole

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Mar 12, 2025 - 07:54
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Il latino, l’Occidente invece dei dinosauri, la Bibbia come fonte: il ministro Valditara spiega i nuovi programmi per le scuole

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Si parte da settembre 2026. I programmi delle scuole superiori entreranno in vigore dall’anno successivo. Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara spiega oggi al Corriere della Sera cosa succederà negli istituti con le nuove indicazioni nazionali. Torna il latino alle medie: «Back to the future. Ora il latino diventa curriculare, ma opzionale». Ovvero: «un’ora alla settimana in più, che le scuole decideranno come inserire nell’orario. Farà parte del curriculum e quindi metteremo a disposizione le risorse umane necessarie. Sarà certamente valutato».

Il ritorno del latino

A Gianna Fragonara Valditara spiega che il latino torna «per quattro motivi: è una palestra di logica e abitua al ragionamento; come diceva Gramsci, abitua a studiare; aiuta a capire la grammatica e la sintassi italiana e a esprimersi meglio; è la testimonianza di una civiltà che ha condizionato la civiltà occidentale, la nostra». Il programma di Storia invece è basato sull’Occidente: «Perché è fondamentale capire chi siamo, da dove veniamo e dove vogliamo andare. Dedicheremo due interi anni delle elementari a studiare i greci e i romani e l’impatto del Cristianesimo sul mondo classico». Si cambia anche prospettiva: gli egizi, i fenici, i sumeri «si studieranno come civiltà del Mediterraneo in terza elementare, dove si contrae la parte dedicata ai dinosauri e alla preistoria. E poi sarà raccomandata un’attenzione alla parte più recente della storia: dalla Seconda guerra mondiale alla fine del secolo scorso».

La Bibbia come fonte

Una delle fonti storico-letterarie insieme a Iliade e Odissea sarà la Bibbia: «La Bibbia, come l’Iliade e l’Odissea, è una grande testimonianza culturale. Penso all’ Ulisse di James Joyces come a un esempio di quanto vitale sia questa tradizione nella cultura europea. La Bibbia è a fondamento di molta parte della nostra arte, della nostra letteratura e della nostra musica. L’insegnante leggerà e commenterà con i bambini alcuni passi».

Si ritorna anche alla calligrafia e al corsivo: «Mi sono capitati candidati all’esame di avvocato che scrivevano in stampatello perché non conoscevano il corsivo. Una realtà purtroppo molto diffusa fra i giovani. Lo stampatello è la calligrafia di chi urla, il corsivo di chi riflette. Le poesie servono per la memoria, che nell’epoca di internet e delle tecnologie digitali noi trascuriamo sempre di più. Gli studenti impareranno a esprimersi meglio e a confrontarsi con le emozioni altrui. Poi io tengo molto al riassunto: serve ad andare al cuore dei problemi, è una forma di rispetto nei confronti dell’altro».

Il liceo classico

Il liceo classico, in crisi di iscrizioni, va invece «valorizzato, nella sua modernità. Può dare ancora molto ai nostri giovani». Cambieranno anche i Pcto, la vecchia alternanza scuola lavoro: «Saranno sempre più valorizzati nei nuovi percorsi del 4+2, la riforma sperimentale dell’istruzione tecnico-professionale. Gli cambieremo nome: si parlerà di Formazione scuola-lavoro». Quante classi di questo percorso ci saranno? «Le iscrizioni sono cresciute di due volte e mezzo. Abbiamo oltre 6.400 richieste, 10 mila iscritti al primo biennio».

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