Il Festival di Sanremo rischia di trasferirsi a Torino. La Rai studia la risposta al bando del Comune. Ed è pronta anche a cambiare il nome
L'emittente statale non ha preso bene la decisione dell'amministrazione locale di indire una gara pubblica e si prepara a traslocare. Ma per l'Eurovision non cambierà nulla L'articolo Il Festival di Sanremo rischia di trasferirsi a Torino. La Rai studia la risposta al bando del Comune. Ed è pronta anche a cambiare il nome proviene da Open.

Il Festival di Sanremo potrebbe presto diventare Festival di Torino. O meglio, per essere puntigliosi, il Festival della canzone italiana potrebbe traslocare dalla Liguria al capoluogo piemontese. Cambiando perfino nome. È una idee – a dire il vero una delle più insistenti – che nelle ultime ore ha preso a circolare nei corridoi della Rai, nel tentativo di rispondere a tono alla “pugnalata” della gara pubblica bandita dal Comune di Sanremo per le prossime tre edizioni della kermesse. Un vero è proprio piano alternativo – riporta l’Adnkronos – nel caso in cui il rapporto con la città dei fiori si rompesse in maniera definitiva. Anche perché la Rai si fa forte di un vantaggio: essere membro dell’European Broadcasting Union (Ebu). Tradotto, non perderà il diritto di selezionare tramite una sua competizione chi rappresenterà l’Italia all’Eurovision.
Le richieste del Comune e il cambio nome: sarà Festival della musica?
Prima di tutto, nel caso di un clamoroso addio a Sanremo, il cambio nome: da Festival della canzone a “Festival della musica” o titoli simili. Uno scrupolo, più che un dovere, per evitare qualunque fastidio che possa derivare da questioni di copyright. In secondo luogo, la scelta di una nuova sede che sia dotato di strutture adeguate e che offra – tramite il Comune – un accordo più vantaggioso rispetto a Sanremo. La città dei fiori, secondo le indiscrezioni, avrebbe infatti aumentato le richieste annue da 5 a 6,5 milioni (oltre l’1% dei ricavi pubblicitari dell’intera kermesse). E avrebbe anche aggiunto la realizzazione obbligatoria di altri 4 programmi tv, con sede sempre a Sanremo. Un colpo di mano che viale Mazzini non ha assolutamente gradito, a maggior ragione se accompagnata dalla riapertura di un bando che la Rai sentiva suo quasi di diritto.
La “candidatura” di Torino e il timore di perdere Sanremo
Ecco allora il nome di Torino, al momento citata come esempio per il successo dell’Eurovision 2022 che aveva ricevuto il plauso dell’intera Europa. Di certo nel capoluogo piemontese le strutture ci sono e la città si presta a eventi che, come il Festival, attirano migliaia di persone. Altrettanto certo, però, è che la Rai prima di spostarsi vorrà avere la garanzia di un accordo economicamente più favorevole rispetto a quello che starebbe lasciando alle spalle. Magari una convenzione lunga e meno attaccabile, che eviti “scherzetti” come quello del Comune di Sanremo. La gara ormai bandita attirerà inevitabilmente tantissime emittenti nazionali, pronte come avvoltoi sul prodotto più guardato dell’anno. E la Rai ormai non sembra più sperare nell’esito positivo del ricorso in appello al Consiglio di Stato, dopo che il Tar ligure aveva stabilito l’illegittimità dell’affidamento diretto della kermesse a viale Mazzini. Ma per l’ultima parola bisognerà attendere il prossimo 22 maggio. Rimane da capire se il Festival sia diventato quello che è grazie alla città Sanremo o grazie alla Rai. O tutte e due.
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