Il 57% degli alunni con disabilità cambia insegnante ogni anno (come affrontiamo questa discontinuità?)
Nelle scuole italiane di ogni ordine e grado gli alunni con disabilità sono in aumento, più 75mila negli ultimi cinque anni (+26%). È il quadro fotografato dal nuovo report Istat sull’inclusione scolastica degli alunni con disabilità, secondo cui cresce contestualmente anche la quota di docenti per il sostegno con una formazione specifica: dal 63% al...

Nelle scuole italiane di ogni ordine e grado gli alunni con disabilità sono in aumento, più 75mila negli ultimi cinque anni (+26%).
È il quadro fotografato dal nuovo report Istat sull’inclusione scolastica degli alunni con disabilità, secondo cui cresce contestualmente anche la quota di docenti per il sostegno con una formazione specifica: dal 63% al 73% in quattro anni (ma sono ancora molti gli insegnanti non specializzati e l’11% viene assegnato in ritardo).
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Da qui, ahinoi, deriva una ancora troppo elevata discontinuità nella didattica: più di un alunno su due (il 57% degli alunni con disabilità) ha cambiato insegnante per il sostegno da un anno all’altro, l’8,4% nel corso dello stesso anno scolastico. Una vera e propria discontinuità che pesa non solo sull’alunno, ma anche sull’intera famiglia, il più delle volte lasciata sola, tra mille terapie extrascolastiche lunghe e costose.
Il rapporto Istat
Nell’anno scolastico 2023/2024 si sono contati quasi 359mila allievi disabili nelle scuole di ogni ordine e grado (il 4,5% degli iscritti, secondo il Ministero), circa 21mila in più rispetto all’anno precedente (+6%). La quota di alunni con disabilità è più alta nella scuola primaria e secondaria di primo grado, dove si attesta al 5,5%, mentre diminuisce nella scuola dell’infanzia e nella secondaria di secondo grado (rispettivamente il 3,2% e il 3,5%).
Le disabilità più diffuse:
- il problema più diffuso è la disabilità intellettiva, che riguarda il 40% degli studenti con disabilità, quota che cresce nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, attestandosi rispettivamente al 46% e al 52%
- i disturbi dello sviluppo psicologico (35% degli studenti), questi ultimi più frequenti nella scuola primaria (39%) e nella scuola dell’infanzia (63%)
- i disturbi dell’apprendimento e dell’attenzione, che riguardano quasi un quinto degli alunni con disabilità; entrambi sono più diffusi tra gli alunni delle scuole secondarie di primo grado (rispettivamente il 24% e il 20% degli alunni)
- le problematiche relative alla disabilità motoria (9%) e alla disabilità visiva o uditiva (circa 7%), con differenze poco rilevanti tra gli ordini scolastici

@Istat
Secondo il report, inoltre, il 37% degli alunni con disabilità presenta più tipologie di problema; in particolare, la condizione di pluri-disabilità è più frequente tra gli alunni con disabilità intellettiva (53% dei casi).
Più di un quarto degli studenti (28%) ha un problema di autonomia, legato alla difficoltà nello spostarsi all’interno dell’edificio, nel mangiare, nell’andare in bagno o nel comunicare.

@Istat
La difficoltà più diffusa riguarda la comunicazione (21%) o l’andare in bagno (19%); meno frequenti appaiono le difficoltà nello spostarsi o nel mangiare (rispettivamente 13% e 8%). Tra gli studenti con problemi di autonomia, uno su cinque non è in grado di svolgere autonomamente nessuna delle quattro attività.
Quasi tutti gli alunni presentano una certificazione di disabilità o di invalidità (98%) che permette l’attivazione del sostegno scolastico. Infine, altra anomalia: una quota marginale di alunni (1,3%) usufruisce del sostegno didattico pur non disponendo di una certificazione. Nella maggior parte dei casi sono alunni in attesa di certificazione o con problematiche borderline a cui la scuola decide di dedicare una parte delle risorse disponibili.
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