I vantaggi delle centrali nucleari in Italia: risparmio di 8-10 miliardi in bolletta e 117mila posti di lavoro
L’energia nucleare torna al centro del dibattito in Italia, spinta dai vantaggi di avere centrali nucleari in grado di garantire sicurezza energetica, sostenibilità (e connessa riduzione di emissioni di Co2). Secondo il report EY “Nucleare Italia: il punto della situazione”, questa fonte potrebbe giocare un ruolo chiave nella transizione energetica nazionale, con un impatto economico […] L'articolo I vantaggi delle centrali nucleari in Italia: risparmio di 8-10 miliardi in bolletta e 117mila posti di lavoro proviene da Economy Magazine.

L’energia nucleare torna al centro del dibattito in Italia, spinta dai vantaggi di avere centrali nucleari in grado di garantire sicurezza energetica, sostenibilità (e connessa riduzione di emissioni di Co2). Secondo il report EY “Nucleare Italia: il punto della situazione”, questa fonte potrebbe giocare un ruolo chiave nella transizione energetica nazionale, con un impatto economico stimato in oltre 50 miliardi di euro e la creazione di 117mila nuovi posti di lavoro.
Un nuovo scenario per la politica energetica
L’Italia sta rivalutando il nucleare come risorsa strategica, in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione. Nel disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 febbraio 2025 rappresenta un passo significativo in questa direzione. Secondo Paola Testa, Europe West energy & resources consulting leader di EY, “l’energia nucleare, se gestita in modo sicuro, può affiancare le rinnovabili garantendo stabilità al sistema produttivo e riducendo la dipendenza energetica dall’estero”.
Investimenti e prospettive di sviluppo
Le previsioni indicano che il nucleare potrebbe generare ricadute economiche dirette e indirette per 35,5 miliardi di euro, con un risparmio annuo tra 8 e 10 miliardi sulle importazioni di energia. Il governo punta a reintegrare il nucleare nel mix energetico entro il 2027, con l’obiettivo di coprire tra l’11% e il 22% della domanda elettrica nazionale entro il 2050.
LEGGI ANCHE L’Italia punta sul nucleare, approvato il ddl delega: cosa succede adesso?
Centrali nucleari in Italia: il ruolo degli SMR
Uno degli sviluppi più promettenti riguarda gli Small Modular Reactors (SMR), reattori avanzati con capacità fino a 300 MWe, più sicuri e flessibili rispetto alle centrali tradizionali. L’investimento in ricerca e sviluppo, compresa la fusione nucleare, potrebbe portare a innovazioni cruciali, rafforzando la filiera industriale italiana con un valore aggiunto stimato di 14,8 miliardi di euro.
Formazione e occupazione: un settore in espansione
Per sostenere questa crescita, diventa essenziale sviluppare competenze specifiche nel settore. Percorsi formativi per tecnici, ingegneri e operatori saranno fondamentali per garantire un’adeguata preparazione, con un focus sulla progettazione di impianti, la gestione operativa e lo smaltimento sicuro dei rifiuti radioattivi.
Europa: le scelte di Francia e Germania
A livello europeo, il nucleare gioca un ruolo diverso da Paese a Paese. La Francia copre circa il 70% della propria domanda elettrica con energia nucleare, mentre la Germania, pur avendo chiuso le proprie centrali, sta rivalutando il settore per motivi di sicurezza energetica.
L'articolo I vantaggi delle centrali nucleari in Italia: risparmio di 8-10 miliardi in bolletta e 117mila posti di lavoro proviene da Economy Magazine.