Fotovoltaico e batterie per i depositi di autobus
Il Servizio sull’informazione in materia di ricerca e sviluppo della Commissione Ue (Cordis), segnala come sia in corso uno studio internazionale sulla trasformazione dei depositi di mezzi pubblici in poli di energia rinnovabile. Questo lavoro mette insieme, tra gli altri, il Price College of Engineering statunitense, la Chalmers University of Technology svedese e il tedesco […] The post Fotovoltaico e batterie per i depositi di autobus first appeared on QualEnergia.it.

Il Servizio sull’informazione in materia di ricerca e sviluppo della Commissione Ue (Cordis), segnala come sia in corso uno studio internazionale sulla trasformazione dei depositi di mezzi pubblici in poli di energia rinnovabile.
Questo lavoro mette insieme, tra gli altri, il Price College of Engineering statunitense, la Chalmers University of Technology svedese e il tedesco Fraunhofer institute for systems and innovation research, sostenuti anche con sovvenzioni dai progetti di Horizon 2020 Storm e Navigate.
L’obiettivo è dimostrare che i depositi logistici dei trasporti pubblici possono essere implementati con solare fotovoltaico e accumuli per diventare degli hub interconnessi.
In questo modo il vantaggio sarebbe duplice: alimentare gli autobus cittadini e fornire servizi di rete ai distributori elettrici locali.
Il team di ricerca si è concentrato su un case study altamente rappresentativo, la città di Pechino, dove è presente il più grande sistema di trasporto pubblico al mondo.
La capitale cinese è servita da 27.000 autobus, di cui circa il 90% con basse o nulle emissioni grazie all’elettrificazione dei consumi. La ricarica dei mezzi avviene in 700 depositi altamente energivori.
Analizzando questo network si è concluso che il fotovoltaico riduce i prelievi dalla rete per alimentare i bus del 23%; valore che sale al 28% se si abbina un accumulo di energia in loco.
A ciò vanno aggiunti, sottolineano i ricercatori, i vantaggi che possono derivare dai sistemi di incentivazione presenti nei diversi Paesi.
Proprio a Stati diversi dalla Cina si rivolge ora lo sguardo del progetto, con l’obiettivo di generalizzare il modello d’analisi elaborato e consentire a tutti i sistemi urbani di stimare il ritorno sull’investimento per la trasformazione dei depositi di autobus o di altre infrastrutture locali in hub energetici (una divulgazione dei risultati è stata diffusa lo scorso anno dall’Università dello Utah).
In Italia crescono le immatricolazioni di bus elettrici
L’elettrificazione dei trasporti pubblici locali è un tema attuale anche in Italia, dove i gestori del Tpl sono in vari casi impegnati nella conversione delle proprie flotte (Come elettrificare i depositi degli autobus).
Il 6 febbraio, ad esempio, Gruppo Torinese Trasporti (Gtt) ha ospitato nella sua sede una tappa dell’evento Mobility innovation tour, in cui il focus sono stati i bus elettrici.
“Con oltre mille e-bus immatricolati, il 2024 è stato l’anno della consacrazione della trazione elettrica nel mercato dell’autobus italiano”, spiega una nota della società piemontese che, entro fine 2026, intende arrivare al 50% di elettrico nella sua flotta.
“Le immatricolazioni, spinte dai finanziamenti Pnrr, sono cresciute del 162% rispetto al 2023. Su dieci autobus urbani immatricolati in Italia nel 2024, quattro sono elettrici. Questo trend porta con sé nuove sfide operative, legate non solo alla scelta dei veicoli, ma anche alla gestione complessiva delle flotte, inclusi gli impianti di ricarica e la gestione energetica”.
Per questo motivo, scrive Gtt, “diventa centrale il tema delle ricadute operative nel medio e lungo termine. Le scelte tecnologiche e infrastrutturali vanno valutate non solo nel momento del lancio, ma anche per l’impatto che avranno sull’esercizio quotidiano e sulla produzione delle aziende di trasporto pubblico”.The post Fotovoltaico e batterie per i depositi di autobus first appeared on QualEnergia.it.