Fidelity è pronta a lanciare una stablecoin legata al dollaro: regolamentazione sempre più crypto-friendly in USA
Fidelity si prepara a lanciare una stablecoin ancorata al dollaro, segnando un altro importante passo nella sua espansione crypto.


Fidelity Investments si prepara a lanciare una stablecoin ancorata al dollaro statunitense, segnando un altro importante passo nella sua espansione nei digital assets. La mossa arriva in un contesto di crescente apertura normativa verso le criptovalute negli Stati Uniti. Secondo una recente indagine del Financial Times, il colosso da 5,8 trilioni di dollari sta concludendo i test sulla stablecoin attraverso la sua divisione, Fidelity Digital Assets.
Nel frattempo, la società introduce un’innovativa classe di azioni basata su Ethereum per il suo fondo monetario in dollari, a conferma dell’interesse crescente nei confronti della blockchain. Parallelamente, Fidelity ha anche avanzato una richiesta alla Securities and Exchange Commission (SEC) per quotare un exchange-traded fund (ETF) su Solana, un’operazione che potrebbe diventare un test cruciale per il futuro degli ETF basati su asset digitali.
Queste ultime iniziative si inseriscono in un più ampio contesto di adozione della blockchain nel settore finanziario tradizionale. Custodia Bank e Vantage Bank hanno recentemente lanciato la prima stablecoin emessa da una banca statunitense su Ethereum, evidenziando il crescente interesse istituzionale verso le criptovalute.
L’impegno di Fidelity verso le criptovalute: stablecoin e fondi su blockchain
Fidelity sta accelerando sulla sperimentazione delle stablecoin, un settore in forte crescita grazie ai vantaggi offerti dalla blockchain in termini di liquidità e stabilità. La stablecoin in fase di test sarà ancorata al dollaro USA e potrebbe rappresentare un tassello fondamentale per l’espansione di Fidelity nei pagamenti digitali e nella finanza decentralizzata.
Oltre alla stablecoin, il gigante finanziario sta anche spingendo sull’integrazione della blockchain nei prodotti tradizionali. In un documento depositato presso la SEC il 21 marzo, Fidelity ha presentato un nuovo tipo di classe di azioni basata su Ethereum, denominata “OnChain Share Class”, legata al Fidelity Treasury Digital Fund (FYHXX), un fondo da 80 milioni di dollari investito principalmente in titoli del Tesoro USA. L’approvazione da parte della SEC è attesa entro il 30 maggio, e se ottenuta, segnerebbe una svolta nell’uso della blockchain nei settori finanziari più consolidati.
Un segnale dalla politica: apertura normativa e innovazione finanziaria
Le mosse di Fidelity e di altre istituzioni finanziarie avvengono in un contesto di maggiore apertura normativa negli Stati Uniti verso il settore delle criptovalute. Dopo la rielezione del Presidente Donald Trump, diversi esperti hanno evidenziato un cambiamento nella politica federale sulle criptovalute.
Un ulteriore segnale di questa trasformazione si osserva nell’aumento del numero di attori istituzionali che esplorano l’emissione di stablecoin. Custodia Bank e Vantage Bank hanno appena lanciato “Avit”, la prima stablecoin emessa da una banca statunitense su Ethereum, basata sullo standard ERC-20. Questo sviluppo punta a integrare strumenti digitali innovativi all’interno della finanza tradizionale e potrebbe rappresentare un modello seguito da altre banche.
ETF su Solana: Fidelity testa il mercato degli asset digitali
Oltre alle stablecoin e ai fondi digitali, Fidelity ha depositato una richiesta alla Cboe BZX Exchange per quotare un ETF basato su Solana (SOL). La SEC dovrà pronunciarsi su questa proposta, e gli analisti ritengono che l’esito della decisione potrebbe costituire un punto di riferimento per il trattamento normativo degli ETF su criptovalute alternative.
Secondo Lingling Jiang, partner di DWF Labs, l’iniziativa di Fidelity potrebbe fungere da test regolatorio per valutare l’atteggiamento della SEC nei confronti degli ETF legati ad asset digitali non tradizionali. Se approvato, questo ETF su Solana potrebbe aprire la strada a nuovi prodotti finanziari basati su blockchain, favorendo una maggiore adozione istituzionale delle criptovalute.
Stablecoin e adozione istituzionale: un mercato in crescita
Il settore delle stablecoin sta registrando una crescita esponenziale. Nell’ultimo anno, il numero di wallet attivi che utilizzano stablecoin è aumentato di oltre il 50%, passando da 19,6 milioni a 30 milioni. Questo dato evidenzia un boom nell’adozione istituzionale e nell’integrazione della finanza decentralizzata con i sistemi tradizionali.
L’aumento dell’uso delle stablecoin è guidato principalmente da:
- Maggior utilizzo nei pagamenti digitali
- Espansione nell’ecosistema della finanza decentralizzata (DeFi)
- Accresciuta integrazione con le istituzioni finanziarie
Le stablecoin sono ormai considerate uno strumento essenziale nell’economia digitale, offrendo stabilità e liquidità in un mercato altamente volatile.
Le prospettive future: regolamentazione e innovazione finanziaria
Negli Stati Uniti è in discussione una nuova legislazione sulle stablecoin: il GENIUS Act (Guiding and Establishing National Innovation for US Stablecoins). Questa proposta di legge mira a implementare norme rigide sulla collateralizzazione delle stablecoin e a rafforzare gli obblighi di compliance antiriciclaggio (AML).
Se approvata, la nuova regolamentazione potrebbe stabilire un quadro chiaro per le stablecoin negli Stati Uniti, favorendo l’innovazione senza compromettere la stabilità finanziaria.
In conclusione, Fidelity e altri grandi attori finanziari stanno accelerando l’adozione della blockchain, mentre il panorama normativo si evolve per accompagnare questa trasformazione. Il lancio imminente di una stablecoin legata al dollaro e l’espansione di nuovi prodotti digitali segnano un momento cruciale per l’integrazione delle criptovalute nel sistema economico globale.