Etna, intensa attività esplosiva: chiusi 3 settori dell'aeroporto di Catania. VIDEO
A seguito dell'attività eruttiva del vulcano, l'Unità di crisi ha disposto la chiusura di tre settori dell'aeroporto Fontanarossa. La società che gestisce lo scalo catanese, ha dichiarato che "al momento non è prevista nessuna restrizione al numero dei movimenti da e per l’aeroporto di Catania", invitando i passeggeri a verificare lo stato del proprio volo con le compagnie aeree prima di recarsi in aeroporto

Nelle ultime ore un'intensa attività eruttiva dell'Etna ha provocato l'emissione di cenere vulcanica. A seguito dell'eruzione, in particolare del cratere sud-est, l'Unità di crisi ha disposto la chiusura di tre settori dell'aeroporto Fontanarossa di Catania. Si tratta degli spazi corrispondenti alla nuvola aerea a nord-est e ad est del vulcano (settori A2, A3 e A3 bis). La Sac, società che gestisce lo scalo catanese, ha dichiarato che "al momento non è prevista nessuna restrizione al numero dei movimenti da e per l’aeroporto di Catania", invitando i passeggeri a verificare lo stato del proprio volo con le compagnie aeree prima di recarsi in aeroporto. L'attività del vulcano è sotto osservazione dell'Ingv.
L'attività esplosiva dell'Etna
Già nella giornata di ieri, il fronte della colata stava avanzando nella valle tra il cono principale del 1610 e l'antico cratere Monte Pecoraro. "Ma non c'è solo questa emissione di lava, da una fessura alla base meridionale del cratere Bocca Nuova. Dal 10 febbraio da almeno due bocche, sul fianco occidentale del Cratere di Sud-Est, stanno avvenendo esplosioni stromboliane ed emissioni di cenere", ha spiegato il vulcanologo Boris Behncke, dell'Ingv di Catania. "In seguito all'apertura di una frattura alla base del cratere Bocca Nuova, avvenuta diversi giorni fa si hanno diversi bracci lavici che confluiscono in un unico canale. La colata è ben alimentata, e da quota 3.000 metri sembra aver raggiunto quota 1.900 metri circa. Nel frattempo, il cratere di Sud-Est, proprio nella giornata di ieri, ha incrementato l'attività esplosiva, andando a 'sporcare' tutto il manto nevoso".
Il bollettino dell'Ingv
Come specificato nell'ultimo bollettino dell'Ingv, pubblicato ieri, "non è possibile escludere una evoluzione dei fenomeni verso un'attività più energetica con formazione di colonne eruttive, nubi di cenere e flussi piroclastici". "Il giorno 6 febbraio l'Etna ha iniziato una nuova fase eruttiva di tipo esplosivo ed effusivo”, spiega ancora l'Ingv. “L'8 febbraio a quest'attività segue l'inizio di una fase effusiva alimentata da una fessura eruttiva apertasi alla base del cratere Bocca Nuova, a una quota di circa 3050 metri sul livello del mare, con un flusso lavico che avanzava in direzione Sud verso Monte Frumento Supino”, riferisce ancora l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
L'attività eruttiva dell'Etna
Secondo quanto riferito, la colata lavica non rappresenta, al momento, alcun pericolo per gli abitanti. "Quando abbiamo effettuato il sopralluogo l'attività stava aumentando, e questo era desumibile sia dalla velocità di scorrimento del flusso sia dal degassamento”, ha detto il ricercatore Giuseppe Tonzuso, che ha effettuato un sopralluogo alla nuova colata lavica del vulcano.