Emissioni auto, più flessibilità sugli obiettivi e multe rinviate
Le case automobilistiche hanno segnato un punto a loro favore nell’ammorbidire le politiche green della Commissione europea. Ieri, 8 maggio, il Parlamento Ue con 458 voti favorevoli, 101 contrari e 14 astensioni, ha approvato le nuove misure di flessibilità che diluiscono gli obiettivi per ridurre le emissioni di CO2 e allontanano le sanzioni multi-miliardarie che […] The post Emissioni auto, più flessibilità sugli obiettivi e multe rinviate first appeared on QualEnergia.it.

Le case automobilistiche hanno segnato un punto a loro favore nell’ammorbidire le politiche green della Commissione europea.
Ieri, 8 maggio, il Parlamento Ue con 458 voti favorevoli, 101 contrari e 14 astensioni, ha approvato le nuove misure di flessibilità che diluiscono gli obiettivi per ridurre le emissioni di CO2 e allontanano le sanzioni multi-miliardarie che i costruttori rischiavano di dover pagare, per il mancato rispetto delle norme vigenti.
È stato proprio l’esecutivo Ue guidato da Ursula von der Leyen a proporre di modificare con un emendamento il regolamento 2023/851 sulle emissioni di CO2 di autovetture e veicoli commerciali leggeri; è lo stesso provvedimento, si ricorda, che prevede anche lo stop alla vendita di nuove auto endotermiche dal 2035.
Come spiega una nota del Parlamento, le case auto adesso potranno rispettare i propri obblighi per il 2025, 2026 e 2027 calcolando la media delle emissioni sull’intero triennio, anziché su ogni singolo anno.
In questo modo, potranno bilanciare eventuali emissioni annue in eccesso riducendole di più negli anni successivi.
Prima di questa correzione, la norma prevedeva che i costruttori auto dovessero tagliare le emissioni di CO2 del 15% nel 2025 e nei singoli anni seguenti (considerando la media di tutto il venduto), in confronto alla baseline del 2021. In pratica, avrebbero dovuto scendere a una media annuale di 93,6 grammi di CO2 per km, con multe di 95 euro per ogni grammo in eccesso.
Ora invece, come detto, l’obiettivo di riduzione della CO2 è spalmato su un triennio, dando quindi più margine di manovra alle case automobilistiche.
Martedì 6 maggio, il Parlamento aveva concordato di esaminare il fascicolo con procedura d’urgenza; per entrare in vigore, il progetto di legge richiede ora l’approvazione formale del Consiglio Ue, che aveva appoggiato lo stesso testo il 7 maggio.
Le reazioni
L’organizzazione indipendente Transport & Environment (TE), nel commentare il voto del Parlamento Ue parla di “un regalo inutile all’industria automobilistica, proprio mentre le vendite di auto elettriche sono in forte crescita in Europa”.
L’intervento legislativo, infatti, “servirà solo a frenare la transizione verso i veicoli elettrici e a minare la certezza degli investimenti nel settore manifatturiero europeo”.
Di tenore opposto la reazione dell’Acea, l’associazione dei costruttori auto europei.
In una nota, evidenzia che la nuova misura votata a Strasburgo “offre ai produttori di auto e furgoni la flessibilità necessaria per raggiungere gli obiettivi di CO2 in questo momento cruciale della nostra transizione verso una mobilità a zero emissioni, tenendo conto delle fluttuazioni nella domanda di mercato e dei cicli di produzione”.
Come ha sottolineato Sigrid de Vries, direttore generale dell’Acea, “l’introduzione di un meccanismo di calcolo della media triennale è un passo nella giusta direzione”, ma ora serve “una strategia di decarbonizzazione a lungo termine che includa un maggior numero di stazioni di ricarica, incentivi all’acquisto e fiscali, prezzi dell’energia più equi […] garantendo l’autonomia strategica dell’Ue sulle tecnologie critiche”.
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