DNCA Invest Alpha Bonds: decorrelazione e diversificazione rispetto ai classici fondi obbligazionari
François Collet, gestore del fondo con Rating FundsPeople+, presenta le caratteristiche chiave di questa strategia che punta a un ritorno assoluto, navigando le complessità dei mercati del reddito fisso. L'articolo DNCA Invest Alpha Bonds: decorrelazione e diversificazione rispetto ai classici fondi obbligazionari proviene da FundsPeople Italia.

Anche quest’anno, il DNCA Invest Alpha Bonds è tra le poche strategie a ottenere il prestigioso Rating FundsPeople+. Il riconoscimento è stato ottenuto perché il fondo ha soddisfatto contemporaneamente tutti e tre i criteri richiesti per l’assegnazione del rating: la preferenza degli analisti, il patrimonio degli investitori locali e la consistenza nei rendimenti. “Si tratta del fondo flagship di DNCA da ormai diversi anni, e senza dubbio è uno dei fondi di maggior successo tra quelli commercializzati in Europa”, spigano dalla casa di gestione.
La filosofia del fondo
Il DNCA Invest Alpha Bonds è un fondo obbligazionario che adotta una strategia a ritorno assoluto, con l’obiettivo di generare una performance (sulla classe A retail) maggiore dell’indice €ster + 140 bps sull’orizzonte raccomandato, quali che sia l’andamento dei mercati obbligazionari. “L’approccio è di tipo ‘uncostrained’, ma esistono due presidi di controllo del rischio molto importanti”, spiega il portfolio manager François Collet. “La volatilità complessiva annua del fondo non può superare il 5% (con sotto-limiti precisi per le singole componenti di rischio, ad es. le valute) e il Bloomberg Liquidity Score, che misura la liquidabilità del portafoglio, che non potrà scendere sotto il 75 pe cento”, evidenzia il gestore. “E tra le linee guida della gestione troviamo anche la duration che può spostarsi tra -3 e +7 e il limite del 30% all’esposizione valutaria ex- Euro”, spiega.
A livello invece di stile di gestione, il fondo privilegia l’utilizzo di titoli governativi, sia dei paesi sviluppati che dei mercati emergenti, con posizioni sia assolute sia di relative value. “Copriamo quindi ogni tipo di scenario usando indifferentemente duration positiva e negativa”, sottolinea Collet. “Da sempre, grazie alla specializzazione del team di investimento, abbiamo utilizzato anche le attese di inflazione per avere un’ulteriore fonte di performance. Poco presente, invece, l’esposizione al credito investment grade e High yield, a cui ci esponiamo tatticamente via CDS su indici. Preferiamo infatti mantenere profilo di liquidità elevato e non assumerci il rischio idiosincratico dell’investimento diretto nelle singole emissioni”, dichiara.
I fattori distintivi
“Nei suoi oltre sette anni di track record il fondo ha usato molto bene la flessibilità offerta dalla strategia, utilizzando con ottimi risultati tutta la gamma di duration, in particolare nel 2022 quando grazie all’utilizzo della duration negativa ha generato una performance positiva superiore al 5 per cento”, sottolinea il gestore. “Track record a parte, crediamo che un altro fattore distintivo sia la capacità di non farsi influenzare dalla speculazione di breve termine e tenere ben salde le posizioni strategiche del fondo, ad esempio quella sulla ripresa nelle attese di inflazione, nella gestione della quale abbiamo una grossa specializzazione”, prosegue. “Infine la scarsa presenza di obbligazioni corporate lo rende decorrelato e diversificante rispetto ai classici fondi obbligazionari direzionali.
“L’utilizzo di diverse strategie obbligazionarie, e quindi diverse fonti di alpha, all’interno del portafoglio, e gli accurati studi di correlazione tra loro, rendono il portafoglio molto robusto rispetto ai cambiamenti, anche repentini, di aspettative di mercato su tassi inflazione e valute globali”, afferma Collet. “Molta attenzione viene anche riposta al controllo della volatilità, in particolare in assenza di premi al rischio sufficienti, come nel caso del 2024, anno in cui la volatilità del portafoglio non ha superato il 2 per cento”.
Outlook e update del portafoglio
“L’attività delle principali banche centrali, FED e BCE in primis, ci sembra ormai delineata con la banca centrale americana in pausa e la sua equivalente europea ben indirizzata su un percorso di tagli moderati nel 2025. Le curve ci sembrano quindi correttamente prezzate fino a 3 anni. Allungando le scadenze vediamo però che ad esempio dai 10 anni le curve in Euro o Dollari statunitensi presentato una pendenza molto limitata, a nostro parere chiaro segno di premi al rischio compressi e di remunerazione quindi insufficiente rispetto ai rischi assunti”, dice Collet analizzando lo scenario macro.
In base a questa analisi, secondo l’esperto, il mercato dovrà quindi considerare il rischio di rifinanziamento dell’enorme debito dei paesi del G7 e un’inflazione che sembra stabilizzarsi, ma non quanto atteso. I rischi al rialzo, sia a breve sia a medio termine, sono numerosi per l’andamento dei salari, la mancanza di manodopera, i costi di transizione energetica e l’impatto sui prezzi dei metalli di transizione. Per quanto riguarda il credito investment grade e high yield, nonostante la compressione degli spread, l’economia e le aziende appaiono al gestore in uno stato tale non destare preoccupazione, a patto ovviamente di fare una buona selezione. “Quindi per la componente direzionale dei portafogli obbligazionari ci sembra una buona soluzione, con i rendimenti che con l’uso dell’high yield riescono anche nell’area Euro a rimanere sopra il 4 per cento”, spiega.
In questo contesto la strategia attuale di DNCA Invest Alpha Bonds core vede posizioni al rialzo su attese di inflazione, posizioni lunge su debito emergente in valuta forte investment grade per i premi al rischio molto interessanti, ed infine posizioni di irripidimento delle curve in Euro e in dollari. Inoltre, attorno a queste posizioni strategiche sono state predisposte delle posizioni tattiche per sfruttare la volatilità di breve termine. “In sintesi, il controllo della volatilità costante, l’esperienza nell’utilizzo della duration negativa come quella positiva, la specializzazione nel gestire le posizioni sull’inflazione e nella valutazione dei premi al rischio globali, ci rende fiduciosi di poter navigare bene mercati obbligazionari difficili, senza rinunciare alle tradizionali strategie di carry, ovviamente dove ben remunerate”, conclude.
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