Davvero negli aeroporti statunitensi possono controllare gli smartphone?
La risposta in breve? Sì, possono farlo. Ma ci sono comunque alcune soluzioni per proteggere la tua privacy.
Quando si viaggia negli Stati Uniti, i controlli doganali possono includere richieste di accesso ai dispositivi elettronici personali, come smartphone, tablet o computer.
Il tema è diventato straordinariamente attuale dopo l'insediamento di Trump e il conseguente potenziamento delle politiche di controllo alla frontiera. Numerosi viaggiatori, inclusi alcuni turisti europei, si sono visti negare la possibilità di entrare negli USA in seguito a controlli approfonditi: tra questi anche un ricercatore tedesco, reo di aver scritto alcuni post controversi sulle sue pagine social. A maggior ragione, è fondamentale prepararsi in anticipo per affrontare questa eventualità e proteggere i propri dati sensibili.
DAVVERO POSSONO CONTROLLARE GLI SMARTPHONE?
Risolviamo immediatamente il primo quesito: ma davvero la polizia di frontiera può chiedere di controllare i dispositivi elettronici? Tecnicamente si tratta di un'operazione estremamente delicata e invasiva, e siamo pertanto portati ad immaginare che questa richiesta possa avvenire solo in casi limite ed esclusivamente se lo autorizza un giudice.
Purtroppo non abbiamo buone notizie: sul tema la giurisprudenza statunitense si è già espressa, stabilendo che gli agenti della frontiera hanno piena possibilità di controllare smartphone e laptop se ritengono che questi possano includere informazioni pertinenti a valutare l'ingresso di uno straniero negli Stati Uniti. E' vero che normalmente la polizia necessita di un mandato per ispezionare i telefoni, ma questo vale nel territorio americano. Gli aeroporti, fino al superamento dei controlli, sono considerati alla pari delle frontiere, come quelle ai confini con il Messico o il Canada.