Cosa sono gli ETF a replica fisica e sintetica?
Con il termine ETF, acronimo di Exchange-Traded Fund, in italiano “fondo negoziato su un mercato regolamentato”, si indica un paniere di strumenti che mira a replicare un indice finanziario, detto anche benchmark. Negli ultimi decenni gli ETF hanno guadagnato spazio grazie alla loro semplicità, alla diversificazione automatica e ai costi contenuti. Non a caso sono […] L'articolo Cosa sono gli ETF a replica fisica e sintetica? proviene da IoInvesto SCF.

Con il termine ETF, acronimo di Exchange-Traded Fund, in italiano “fondo negoziato su un mercato regolamentato”, si indica un paniere di strumenti che mira a replicare un indice finanziario, detto anche benchmark.
Negli ultimi decenni gli ETF hanno guadagnato spazio grazie alla loro semplicità, alla diversificazione automatica e ai costi contenuti. Non a caso sono oggi tra gli strumenti più apprezzati anche da chi si avvicina per la prima volta al mondo degli investimenti.
Il tuo check-up personalizzato per valutare come integrare gli ETF nella strategia più adatta ai tuoi obiettivi.
ETF: opportunità accessibili, ma attenzione alle insidie nascoste
Celebre è, ad esempio, il portafoglio All Weather creato da Ray Dalio e i suoi rendimenti, capaci di mitigare le perdite in un periodo turbolento come quello del 2008.
Non c’è, quindi, da stupirsi nel constatare il proliferare negli ultimi anni di questi strumenti e la loro ampia diffusione tra gli investitori retail. Essi possono servirsene per costruire portafogli di investimento ben diversificati anche con piccoli capitali o adottando una strategia PAC di lungo periodo.
La loro ampia disponibilità su praticamente ogni piattaforma di trading o broker, poi, ha reso semplice il loro uso permettendo a chiunque di acquistarli, utilizzarli per la propria strategia di investimento o inserirli nel proprio portafoglio.
Questi strumenti finanziari sembrano aver reso facile l’attività di qualunque investitore privato. Eppure, nascondono dei pericoli che quasi nessuno considera e delle insidie in cui tutti cadono, prima o dopo, rischiando seriamente di compromettere tutti i loro risparmi.
Ad esempio, quando si parla di ETF, uno dei temi che risulta ancora nebuloso e solleva molti dubbi è il modo in cui questi strumenti riescono a replicare l’indice sottostante. Perciò, prima di tutto cerchiamo di fare chiarezza su questo punto in modo molto semplice.
Cos’è la replica negli ETF?
Con il termine replica si indica il modo in cui l’ETF copia il mercato o l’indice di riferimento ottenendo i medesimi risultati. Infatti, lo scopo di un ETF è proprio quello di copiare le performance seguendo l’andamento di un benchmark di riferimento.
Quindi, ad esempio, volendo investire in azioni statunitensi, avresti 3 opzioni davanti a te:
- Creare un portafoglio di azioni scelte da te, con il rischio di perdere gran parte dell’investimento vista l’alta volatilità di questo strumento e la scarsa diversificazione;
- Investire in un fondo azionario proposto dalla banca o da un promotore finanziario con un costo intorno al 2-3% e sapendo che questi fondi, essendo attivi, cercano di battere il mercato ma nel 90% dei casi non ci riescono mai);
- Investire in un ETF che replica lo stesso andamento del mercato di riferimento e che ti offre la stessa performance del mercato con costi intorno allo 0,2-0,5% e una buona diversificazione.
Come fa un ETF a copiare l’andamento di un mercato? Per copiare il mercato, un ETF si avvale di una strategia specifica che nel suo insieme prende il nome di replica. Ne esistono 2 tipi:
- la replica fisica;
- la replica sintetica.
Qual è la differenza tra ETF a replica fisica e ETF a replica sintetica?
Gli ETF a replica fisica mirano a possedere fisicamente i titoli che compongono l’indice. Quelli a replica sintetica secondi sfruttano contratti e accordi, per garantirsi un ritorno economico uguale alla performance dell’indice che desiderano copiare.
Andiamo ora a vedere nel dettaglio queste due tipologie di replica con i loro pro e contro.
Comprendere le differenze tra replica fisica e sintetica è fondamentale per poter fare una scelta consapevole in base alla propria strategia d’investimento. La corretta selezione dell’ETF, infatti, dipende non solo dai costi e dalla liquidità, ma anche dalla tipologia di replica, che può influire sulla gestione del rischio e sulle performance nel tempo.
Se non sei sicuro su quale opzione scegliere, non preoccuparti: è sempre utile fare chiarezza sui tuoi investimenti con l’aiuto di esperti.
ETF Replica fisica: definizione e caratteristiche
Cos’è un ETF a replica fisica?
Un ETF a replica fisica mira a replicare un indice semplicemente acquistando i titoli che lo compongono. Detenere i titoli che compongono l’indice, nella giusta quantità a seconda del peso che rivestono nel benchmark, permette all’ETF di ottenere gli stessi guadagni o perdite di quelle registrate dal benchmark.
Il gestore dell’ETF a replica fisica, che mira a replicare lo S&P 500, per esempio, acquisterà i 500 titoli presenti nell’indice. Poi attribuirà a ciascuno di essi il medesimo peso che hanno nel benchmark. Facendo questo, si garantirà di seguire l’andamento dell’indice. In questo modo, se l’S&P 500 salirà dell’1%, l’ETF che lo replica dovrebbe salire dell’1%, con alcuni scostamenti dovuti ai tempi tecnici per ribilanciare il portafoglio.
Le azioni acquistate dal gestore vanno a comporre l’ETF di cui ogni investitore può acquistarne una o più parti. Questo consente, a chi non possiede ingenti capitali, di esporsi a un elevato numero di strumenti finanziari con un investimento minimo. Con 400$, ad esempio, si può acquistare la quota di un ETF sullo S&P500 che contiene azioni molto più costose, che non si sarebbe in grado di comprare con gli stessi soldi.
A garanzia dell’investitore, poi, le azioni acquistate sono separate dal patrimonio del gestore dell’ETF. In questo modo, se il gestore dovesse fallire, le azioni che compongono l’ETF resterebbero di proprietà degli investitori.
Questo rende gli ETF a replica fisica estremamente sicuri, azzerando un rischio altrimenti importante. Attenzione però, perché proprio per il fatto di avere tanti pregi, gli ETF rischiano di essere male interpretati dagli investitori.
In realtà non tutti gli ETF sono uguali. Non tutti sono adatti a tutti gli investitori, in quanto strumenti che vanno calibrati secondo i propri obiettivi, valutando il giusto orizzonte temporale e il proprio profilo di rischio. Inoltre, per tale motivo è importante ricordare sottolineare sempre che l’ETF è solo uno strumento, non è una strategia d’investimento.
La loro forza è nel non contenere al loro interno alcuna strategia, per questo hanno un costo più basso dei fondi attivi. È anche per questo che non possono essere acquistati, prima di creare un piano finanziario personalizzato. In caso contrario, sarebbe come comprare a caso martello e chiodi, prima di rendersi conto che, in realtà, si aveva bisogno di pentole per cucinare. Martello e chiodi sono utilissimi e costano poco, ma per cucinare, serve altro!
Gli ETF a replica fisica hanno dei pro, ma anche dei contro. Infatti, hanno dei costi maggiori di quelli a replica sintetica. I gestori dei fondi sono obbligati ad acquistare le singole azioni o obbligazioni che compongono l’ETF e a ribilanciarlo periodicamente, sostenendo dei costi di transazione.
Tipologie di replica fisica: completa e a campionamento
Come abbiamo detto, un ETF che acquista gli strumenti contenuti nell’indice viene definito a replica fisica. Se tramite questo acquisto l’ETF ti trovi a possedere ogni azione inclusa nel benchmark con i relativi pesi, la replica viene detta completa o totale.
Questo genera di fatto una copia in piccolo dell’indice di riferimento, in cui è presente ogni azione che compone il benchmark originale. Ovviamente, al variare della composizione dell’indice per peso dei singoli strumenti, per ingresso o uscita al suo interno di nuove aziende, la composizione dell’ETF varierà di conseguenza.
In alcune situazioni particolari, come mercati o indici poco liquidi o troppo ampi, gli ETF a replica fisica possono adottare una replica definita a campionamento detta anche “sampling” o ottimizzata, per minimizzare i costi e/o massimizzare i risultati.
Nella replica a campionamento, il gestore dell’ETF non acquista tutti i titoli che compongono l’indice, ma solo una parte di questi. Questa tipologia di replica è utilizzata quando il paniere di riferimento è molto numeroso. Vengono preferiti i titoli a maggior capitalizzazione e che possiedono un forte impatto sulle performance dell’indice.
In generale, gli ETF a replica completa vengono percepiti come più sicuri delle loro controparti a campionamento. Tuttavia, le analisi, per definire il campione, garantiscono un livello di rischio in linea con quello fornito da un ETF a replica totale.
Vantaggi e svantaggi della replica fisica
Che siano a replica completa o a campionamento, gli ETF a replica fisica rappresentano un investimento dai rischi contenuti. Occorre, però, saper inserire all’interno di una strategia d’investimento personalizzata, così da avere il massimo dei benefici e il minimo dei costi.
Vediamo ora un riassunto dei vantaggi e degli svantaggi di un ETF a replica fisica.
Vantaggi:
- seguono in modo accurato l’indice di riferimento;
- offrono la possibilità di investire in un gran numero di azioni, mantenendo basso il prezzo;
- i titoli acquistati fungono da garanzia per gli investitori;
- non espongono al rischio di controparte, essendo il patrimonio che compone l’ETF separato da quello dell’emittente.
Svantaggi:
- hanno costi mediamente più elevati delle loro controparti a replica sintetica;
- in alcune condizioni di mercato potrebbero mostrare un discostamento dall’indice.
Come puoi vedere, investire in ETF è un’attività molto più complessa di un semplice “acquisto periodico di un ETF qualunque”. Si tratta di un’attività da inserire all’interno di una strategia più ampia e organica, in cui ogni porzione del tuo capitale viene allocata correttamente in base alle tue caratteristiche personali.
Capire gli ETF è il primo passo, investire bene è il secondo. Fallo con un’analisi gratuita del portafoglio.
Replica sintetica: definizione e caratteristiche
A differenza di quelli a replica fisica, gli ETF a replica sintetica non possiedono fisicamente i titoli che compongono l’indice. Tramite specifici contratti detti Swap, il gestore del fondo stipula un accordo con vari istituti finanziari, per farsi corrispondere le performance di un indice di riferimento.
Il gestore dell’ETF mette, quindi, a garanzia un paniere di titoli, garantendo all’istituto il versamento delle rendite originate da questi ultimi. In cambio, l’istituto offre al gestore un rendimento pari alla performance di un indice a scelta.
I contratti e gli accordi adottati prevedono, di norma, la stipula di varie garanzie. È pratica comune che vengano forniti dal gestore dell’ETF degli strumenti finanziari a garanzia del contratto. Questa garanzia tutela l’istituto finanziario e gli investitori da un possibile fallimento della società di gestione del fondo.
Replica sintetica vs replica fisica
Un’altra differenza rispetto agli ETF a replica fisica sta nei costi. Questi ultimi devono acquistare e ribilanciare periodicamente gli strumenti finanziari, esponendosi a un costo di operatività.
Gli ETF a replica sintetica non hanno questa necessità e l’assenza di questi costi periodici si traduce in minori costi per il gestore e per gli investitori.
Vantaggi e svantaggi della replica sintetica
All’apparenza più rischiosi e di più difficile comprensione rispetto alla loro controparte a replica fisica, gli ETF a replica sintetica si possono rivelare un ottimo strumento d’investimento. A fronte di un rischio maggiore, offre rendimenti in linea con il benchmark di riferimento a un costo inferiore. Facciamo un rapido recap dei pro e dei contro
Vantaggi:
- presentano costi mediamente inferiori rispetto alle loro controparti a replica fisica;
- sono coperti da vari accordi di garanzia che ne limitano i rischi;
- non risentono di discostamenti dalle performance dell’indice, replicandolo fedelmente.
Svantaggi:
- espongono a un rischio di controparte aggiuntivo rispetto agli ETF a replica fisica;
- attraggono molti investitori tramite il costo esiguo, ma anche quegli investitori che non ne beneficerebbero al 100%.
Con la conseguenza di lasciare soldi sul tavolo, senza una reale convenienza.
ETF: quale scelgo?
In definitiva, la domanda sorge spontanea: viste le tante differenze tra ETF a replica fisica ed ETF a replica sintetica, su quale dei due è meglio investire? La risposta più corretta è: dipende.
Per rispondere dobbiamo sempre ricordarci che ogni strumento finanziario è stato creato per rispondere a una specifica necessità di investimento. Dipende dalle tue necessità di investimento, dai tuoi obiettivi di vita e dalla tua propensione al rischio. In ultimo, e non per minore importanza, dipende anche dalla tua gestione delle emozioni, dal capitale a disposizione e alla tua età.
Insomma, la scelta di uno strumento finanziario non può prescindere da un’attenta analisi della tua condizione.
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