Cosa penso del piano Ue, della Nato, della turca Baycar e dei sistemi americani. Parla Cingolani (Leonardo)

"Negli ultimi anni ci siamo resi conti che la pace non è gratis. Il riarmo è un dovere dell’Ue. È un interesse nostro e della Nato. Fino ad oggi in Europa abbiamo speso molti soldi per acquistare principalmente sistemi americani. Dovremmo dare agli europei l’opportunità di investire di più in difesa e pace, oltre a diventare partner più rilevanti nella Nato".Che cosa ha detto Roberto Cingolani, ad del gruppo Leonardo, rispondendo anche a Start Magazine nel corso della conferenza stampa sull'accordo con la turca Baykar

Mar 6, 2025 - 16:34
 0
Cosa penso del piano Ue, della Nato, della turca Baycar e dei sistemi americani. Parla Cingolani (Leonardo)

“Negli ultimi anni ci siamo resi conti che la pace non è gratis. Il riarmo è un dovere dell’Ue. È un interesse nostro e della Nato. Fino ad oggi in Europa abbiamo speso molti soldi per acquistare principalmente sistemi americani. Dovremmo dare agli europei l’opportunità di investire di più in difesa e pace, oltre a diventare partner più rilevanti nella Nato”.Che cosa ha detto Roberto Cingolani, ad del gruppo Leonardo, rispondendo anche a Start Magazine nel corso della conferenza stampa sull’accordo con la turca Baykar

La pace non è gratis, il piano di riarmo è un dovere dell’Ue. L’aumento della spesa in difesa aiuterà l’Ue a rilanciare la sua industria e diventare un partner ancora più rilevante nella Nato, sventando così il rischio di perdere il suo protagonismo nello scacchiere geopolitico internazionale.

Si potrebbe riassumere così la posizione di Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, nella presentazione alla stampa dell’accordo tra Leonardo e Baykar Technologies per la creazione di una joint venture al 50% per sistemi aerei senza pilota e soluzioni spaziali.

CINGOLANI (LEONARDO): LA PACE NON È GRATIS, RIARMO BENE PER UE E NATO

“Negli ultimi anni ci siamo resi conti che la pace non è gratis. Il riarmo è un dovere dell’Unione europea. È interesse nostro e della Nato. L’Unione europea deve fare qualcosa. Servono alleanze industriali e una visione chiara a livello comunitario. Ogni Stato deve essere pronto a rinunciare a un piccolo pezzo di mercato interno per proiettarsi verso uno più grande. L’Unione europea deve diventare un partner più rilevante nella Nato. Alcuni dicono: “Perché dovremmo spendere soldi per difendere il confine dell’Ue?”. Un’obiezione che per certi versi comprensibile, ma dimenticano che siamo nella Nato e dobbiamo fare la nostra parte”, ha risposto Cingolani a una domanda di Start Magazine.

Quale modalità utilizzerà l’Unione europea per gli ordini di armi? È ipotizzabile un sistema simile a quello utilizzato dalla Commissione Ue per i vaccini per il Covid-19?

“Non lo so. Ho sentito parlare di appalti congiunti, di facilitare l’approvvigionamento. Fino ad oggi in Europa abbiamo speso molti soldi per acquistare principalmente sistemi americani. Questo è l’opposto rispetto a quanto detto poco fa. Dovremmo dare agli europei l’opportunità di investire di più in difesa e pace, oltre a diventare partner più rilevanti nella Nato. Dall’altro lato, è importante rinforzare il settore industriale. Per questa ragione, dobbiamo produrre buoni prodotti per gli europei. Per questa ragione questa alleanza con Baykar è molto importante. In questo modo, tutti i cittadini europei potranno essere più soddisfatti e sicuri”, ha sottolineato Cingolani.

L’ALLEANZA TRA LEONARDO E BAYKAR

Leonardo e l’azienda turca Baykar Technologies hanno siglato un MoU per la creazione di una Joint Venture per i sistemi aerei senza pilota.

“Oggi firmiamo una nuova alleanza internazionale che permette un salto in avanti significativo nel campo dei sistemi unmanned, aprendo nuove opportunità di mercato, soprattutto in Europa. L’accordo si basa su tre aree: piattaforma unmanned con ampia gamma di prodotti (Baykar), sistemi di missione, payload e certificazione a. L’industria della difesa sta attraversando sfide inedite come i sistemi senza pilota, l’intelligenza artificiale, il fighter di sesta generazione, la cybersecurity e lo spazio. In questo scenario, siamo convinti che la cooperazione tecnologica sia necessaria e urgente per accelerare il progresso e garantire la sicurezza globale”, ha affermato Cingolani.

La partnership sfrutterà le piattaforme senza pilota di Baykar e l’esperienza di Leonardo nella progettazione dei sistemi di missione e payload. L’accordo riguarda sia siti italiani sia turchi. I siti di Leonardo impegnati nelle attività sviluppate dalla Jv saranno: Ronchi dei Legionari (centro specialistico nel settore unmanned), Nerviano per soluzioni congiunte nel settore Spazio, Torino e Roma Tiburtina rispettivamente per gli aspetti legati alla produzione e per lo sviluppo delle tecnologie integrate multi-dominio.

UE, È IN ARRIVO L’ERA DEI SISTEMI SENZA PILOTA

Il mercato europeo dei sistemi aerei senza pilota crescerà a dismisura nei prossimi 10 anni, raggiungendo quota 100 miliardi dollari. Oggi, però, l’offerta di caccia senza pilota, droni da sorveglianza armati e droni da attacco non né sufficiente a colmare la crescente domanda. Domanda che per larga parte arriva dal settore militare.

“C’è un gap in Europa che possiamo ridurre nella prossima decade per rilanciare l’industria e creare nuovi posti di lavoro”, ha sottolineato Cingolani, aggiungendo che già si è tenuto un incontro preliminare con il Capo di Stato Maggiore.

“In futuro vedremo l’avvento dell’era dei sistemi aerei senza pilota. Per quanto riguarda l’integrazione nel Global Combat Air Programme (Gcap), non è una priorità immediata ma non escludiamo la possibilità in futuro”, ha affermato Haluk Bayraktar, Amministratore generale di Baykar Technologies.

UN’ALLEANZA CHE NON GUARDA SOLO ALL’UE SECONDO CINGOLANI (AD LEONARDO)

L’alleanza tra Leonardo e Baykar guarda all’Europa ma anche al resto del mondo. Le due aziende “intendono perseguire congiuntamente opportunità sia nel mercato europeo sia a livello internazionale, sfruttando anche ulteriori sinergie nel settore spaziale”, si legge nel comunicato stampa diffuso dalle società.

“Dobbiamo lavorare sul settore dello Spazio, importante non solo per i droni, per l’interconnessione di diversi settori. Non dobbiamo dimenticare che la sicurezza si compone di diversi elementi, ad esempio l’energia. I droni possono dare un contributo su diversi fronti. Ma c’è ancora molta strada da fare”, ha sottolineato il Ceo di Leonardo.

“Lo scopo iniziale dell’alleanza era esportare i nostri prodotti in Europa, ma in un secondo momento abbiamo deciso di espanderci ad altri mercati, tra cui: Ucraina e altri Paesi dell’Est Europa, Africa etc.”, ha affermato Haluk Bayraktar.

ARMI INVECE DI AUTO?

Il Governo starebbe valutando la possibilità di convertire l’industria automobilistica alla produzione bellica. Una possibilità che secondo alcuni sarebbe già sul tavolo di Palazzo Chigi e dei ministeri di Difesa, Economia e Imprese e Difesa.

“Al momento non abbiamo alcuna discussione in corso con costruttori automobilistici. E’ troppo presto. Ma se c’è un aumento della spesa in difesa che è sostanziale e se si immagina che gli ordini aumentino del 50-60%, allora bisogna fare delle scelte” ha affermato Roberto Cingolani, ceo di Leonardo, a margine della conferenza stampa, a proposito di eventuali colloqui con Stellantis e altri gruppi automotive.