Corea del Sud, l’ex presidente Yoon Suk-yeol sarà scarcerato

Un ritardo procedurale nell’incriminazione ha fornito ai suoi legali l’appiglio per farlo liberare, ma la procura potrà ricorrere contro la decisione della Corte

Mar 7, 2025 - 15:24
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Corea del Sud, l’ex presidente Yoon Suk-yeol sarà scarcerato

Roma, 7 marzo 2025 – L’ex presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol è stato rilasciato dalla custodia cautelare. La Corte distrettuale centrale di Seul ha approvato la richiesta dei legali del politico, arrestato il 15 gennaio. Insurrezione e alto tradimento le accuse a carico del presidente, dopo l’imposizione dalla dubbia legalità della legge marziale nel dicembre del 2024. 

Alcuni sostenitori del presidente sudcoreano espongono dei cartelli con scritto "Interrompete subito la detenzione illegale!" (Ansa)
Supporters of arrested and impeached South Korean President Yoon Suk Yeol hold red placards showing a picture of Yoon and reading "Cancel the illegal detention immediately!" as they gather outside the Seoul Detention Center in Uiwang on March 7, 2025. A South Korean court cancelled the arrest warrant of impeached President Yoon Suk Yeol on March 7, his lawyers said, but he remains behind bars with the prosecution set to appeal. (Photo by JUNG YEON-JE / AFP)

La revoca degli arresti 

La richiesta di annullamento dell’arresto è stata presentata a febbraio dagli avvocati dell’ex presidente perché la pubblica accusa avrebbe impiegato troppo tempo per incriminarlo definitivamente. “È ragionevole concludere che l'atto di accusa sia stato presentato dopo la scadenza del periodo di detenzione dell'imputato – ha precisato un documento della Corte distrettuale centrale di Seul – Per garantire la chiarezza procedurale ed eliminare ogni dubbio sulla legalità investigativa, sarebbe opportuno emettere una decisione di annullamento della detenzione". I legali si sono compiaciuti di questo successo, che “conferma l’esistenza dello stato di diritto nel Paese”. È stato dunque un errore procedurale a favorire l’ex capo di Stato, visto che l’atto di accusa sarebbe stato presentato un giorno dopo la scadenza del suo periodo di detenzione. È presto però per cantare vittoria: ora tocca alla procura decidere se confermare o meno la scarcerazione. Nel peggiore dei casi, potrebbe calcolare una diversa scadenza dei termini per le incriminazioni formali e presentare un appello alla Corte. Nel frattempo, Yoon Suk-yeol resterà in carcere per il tempo necessario per la presentazione di un eventuale ricorso da parte della procura. 

Nei suoi confronti è in corso anche una procedura di destituzione. Yoon è stato messo sotto impeachment dall’Assemblea nazionale a dicembre e aspetta ora che la Corte Costituzionale si pronunci sulla sentenza. 

Perché il presidente è stato arrestato? 

Il 3 dicembre 2024 il presidente ha trasmesso un comunicato nazionale tramite il canale televisivo YTN. L’opposizione stava cercando di “rovesciare la libera democrazia” non lasciando altra scelta a Yoon Suk-yeol che invocare la legge marziale. A partire dalle 23 del 3 dicembre, tutte le attività politiche sarebbero state vietate, anche le manifestazioni cittadine o le riunioni sindacali. Le reazioni sono state immediate. In Parlamento, i deputati hanno votato all’unanimità una mozione che annullasse il provvedimento del presidente, il tutto circondati dai militari che hanno tentato a più riprese di entrare nella sala principale. Anche i cittadini sudcoreani non sono stati passivi: numerosissimi i manifestanti di fronte all’edificio dell’Assemblea Nazionale. La legge marziale è stata revocata all’alba del mattino del 4 dicembre, ma ormai tutti incitavano all’arresto del presidente. L’articolo 77 della Costituzione della Repubblica di Corea impone, infatti, una previa consultazione con l’Assemblea Nazionale nel caso di un’ipotetica applicazione della legge marziale. Ma Yoon Suk-yeol ha agito solo, rendendo il suo, un atto che da molti è stato visto come un tentativo di golpe