Corcos e il wm di Intesa Sanpaolo: il M&A non ci serve
“È come se in un solo anno, pur senza fare acquisizioni ma crescendo in maniera organica, avessimo acquisito una delle principali società di gestione del risparmio. A questi ritmi, Intesa Sanpaolo non necessita di operazioni straordinarie nel mondo dell’asset management ma anzi può concentrarsi sullo sviluppo interno”. Lo ha detto Tommaso Corcos, capo del Wealth... Leggi tutto

“È come se in un solo anno, pur senza fare acquisizioni ma crescendo in maniera organica, avessimo acquisito una delle principali società di gestione del risparmio. A questi ritmi, Intesa Sanpaolo non necessita di operazioni straordinarie nel mondo dell’asset management ma anzi può concentrarsi sullo sviluppo interno”. Lo ha detto Tommaso Corcos, capo del Wealth Management Divisions di Intesa Sanpaolo, nel corso di una intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore.
Numeri soddisfacenti, per il gruppo di Ca’ de Sass, che ha registrato un incremento delle attività finanziarie della clientela di 77 miliardi di euro, con l’insieme del comparto del risparmio gestito e assicurativo cresciuto di oltre 36 miliardi.
Se l’andamento favorevole dei mercati nei 12 mesi è stato senza dubbio importante, è altrettanto evidente che la massa critica del gruppo è tale che anche una crescita marginale si riflette in maniera significativa sui numeri totali. Il gruppo guidato da Carlo Messina, quindi, può permettersi di tenersi lontano da ogni ipotesi di M&A, complici anche i vincoli imposti alla crescita. “Abbiamo appena iniziato a mettere a terra le sinergie relative alla riorganizzazione interna nella divisione costruita otto mesi fa e sono convinto che ci sia ancora un ampio margine per estrarre tutto il valore intrinseco nel corso del prossimo biennio” ha detto Corcos.
La nuova struttura Wealth Management Divisions sta facendo leva sull’ottimizzazione dell’operatività delle fabbriche prodotto e delle attività di gestione collettiva e patrimoniale, con Eurizon a giocare un ruolo fondamentale. Il focus, ovviamente, resta concentrato sulla redditività, che porta con sé aspettative molto alte. Nel 2024 la banca ha registrato una forte crescita delle commissioni (+9%), con un aumento a doppia cifra (+14%) nel quarto trimestre su base annuale. La divisione private banking è cresciuta del 16% nella consulenza a pagamento nel 2024 e ha obiettivi di crescita a doppia cifra anche per il 2025, pur con il tema delle pressioni sui margini derivanti dalla concorrenza, con il gruppo che può contare su un bacino di circa 900 miliardi raccolta diretta da risparmio amministrato.
Resta poi un punto di domanda sui mercati finanziari, il cui andamento resta incerto anche a causa dei dazi di Trump. Nonostante tutto, però, la divisione guidata da Corcos si attende flussi nel 2025 in termini di raccolta netta in linea con l’ottima performance del 2024. “Prevediamo flussi di raccolta positivi dei prodotti assicurativi, in particolare unit linked, che ci consentiranno di generare una overperformance nel corso dell’anno”.