Ciao cara, come stai?, Iva Zanicchi: testo e significato della canzone

Testo e significato di "Ciao cara come stai?" di Iva Zanicchi, sulla storia di un uomo segnato dalla sconfitta in amore

Feb 13, 2025 - 17:25
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Ciao cara, come stai?, Iva Zanicchi: testo e significato della canzone

Ciao cara, come stai? è una canzone di Iva Zanicchi con la quale ha vinto, nel 1974, il Festival di Sanremo. Il brano è scritto da Dinaro, Claudio Daiano, Italo Janne e Cristiano Malgioglio. A seguire potete ascoltare il pezzo, leggere testo e significato.

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Il testo di Ciao cara, come stai? di Iva Zanicchi

Leggi il testo di “Ciao cara, come stai?” di Iva Zanicchi.

Insieme agli altri
Lui perde sempre
Ha perso anche con lei
Ladro e poeta
Anche in amore
Lui no, non cambia mai
Quando la sera
Tornava a casa
Sconfitto più che mai
Lei lo guardava
Lui non capiva
Pagava solo lei
Ciao cara, come stai?
Lei non risponde più
Ciao cara, come stai?
Lei non lo guarda più
Muore la speranza
È vuota la sua stanza
Ciao cara, come stai?
Non gli ha creduto più
Ora sei vinto
Tu sarai solo
Quando ti pentirai
L’ultimo sbaglio
Piega l’orgoglio
Ma è troppo tardi ormai
Senza ragione
Senza rancore
Cede al destino lui
Ed ogni sera
Tornando a casa
Parla a una sedia ormai
Ciao cara, come stai?
Lei non risponde più
Ciao cara, come stai?
Lei non lo guarda più
Muore la speranza
È vuota la sua stanza
Ciao cara, come stai?
Non gli ha creduto più
Ciao cara, come stai?
Lei non risponde più
Ciao cara come stai?
Lei non lo guarda più
Muore la speranza
È vuota la sua stanza
Ciao cara, come stai?
Non gli ha creduto più

Il significato della canzone Ciao cara, come stai? di Iva Zanicchi

“Ciao cara come stai?” è una canzone di Iva Zanicchi che racconta la storia di un uomo segnato dalla sconfitta, soprattutto in amore. Descritto come un “ladro e poeta”, è una figura che sembra affascinante ma inaffidabile, destinata a perdere anche nelle relazioni. Nonostante le sue sconfitte, lui non cambia mai.

La donna che ha al suo fianco sembra aver sofferto a causa sua. Ogni sera lui torna a casa abbattuto, mentre lei lo osserva in silenzio, ormai disillusa. Lui non comprende il peso delle sue azioni, ma è lei a pagarne le conseguenze.

Il ritornello ripete la frase “Ciao cara, come stai?“, ma ormai è troppo tardi: lei non risponde più, non lo guarda nemmeno. La sua fiducia è svanita, così come la speranza. La stanza è vuota, simbolo della solitudine che lo attende.

Alla fine, l’uomo si ritrova solo, sconfitto anche dal proprio orgoglio. Il suo ultimo errore ha segnato la fine della relazione, e ora, senza più nessuno accanto, parla nel vuoto, rivolgendosi a una sedia. La frase “Ciao cara, come stai?” diventa un eco doloroso, ripetuto senza risposta, espressione di un rimpianto ormai irreparabile.