Che Dio Ci Aiuti 8, Francesca Chillemi e Giovanni Scifoni: “Fiction rassicurante? Ogni tanto fa bene restare nella comfort zone” (Video)

Francesca Chillemi e Giovanni Scifoni sono la nuova "coppia" protagonista della fiction di Raiuno, nei panni di Suor Azzurra e Lorenzo Riva

Mar 6, 2025 - 11:17
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Che Dio Ci Aiuti 8,  Francesca Chillemi e Giovanni Scifoni: “Fiction rassicurante? Ogni tanto fa bene restare nella comfort zone” (Video)

Sono la nuova “coppia” di Che Dio Ci Aiuti 8: lei è una suora alle prime armi, lui uno psicoterapeuta che ha messo una corazza tra lui e il resto del mondo. Cosa potrebbe mai andare storto, quindi, tra Suor Azzurra e Lorenzo Riva, interpretati rispettivamente da Francesca Chillemi e Giovanni Scifoni?

Ovviamente la dinamica pensata per i nuovi episodi della serie tv di Raiuno e RaiPlay, in onda ogni giovedì sera, è pronta ad esplodere su vari fronti, che scopriremo nel corso delle puntate dell’ottava stagione. Se Chillemi è presente fin dalla prima stagione, per Scifoni è un debutto (nonostante lui stesso abbia raccontato di aver sostenuto in passato il provino per il ruolo di Guido Corsi, poi andato a Lino Guanciale): il nuovo duo, però, sembra funzionale già dal debutto.

Azzurra, trasferitasi a Roma da Assisi, e Lorenzo, vivono sotto lo stesso tetto, quello di una casa famiglia che porta il nome de “La casa del sorriso”. Un nome emblematico anche perché, almeno nei primi episodi, il clima al suo interno non è proprio gioviale. Azzurra, però, aiutata anche da Suor Angela (Elena Sofia Ricci), proverà a cambiare le cose.

Nella nostra breve chiacchierata con Chillemi e Scifoni, allora, siamo partiti proprio da questo nome, “La casa del sorriso”, un luogo che dovrebbe portare gioia e serenità. Ma nelle vite dei due attori qual è la loro “casa del sorriso”, dove si sentono spensierati e in armonia?

Chillemi: “Dove sto vicino alle persone che amo. Non è un luogo, è dove io posso sentirmi me stessa, dove non mi senti giudicata, dove sono accolta e amata. Quello è il vero sorriso, tante volte sorridiamo anche se dentro di noi viviamo emozioni totalmente diverse. Quando ci si sente amati e accolti abbiamo trovato la casa del sorriso”.

Scifoni: “La mia casa del sorriso è sicuramente casa mia, la mia Pietralata (quartiere di Roma, ndr). È una casa grande, nel senso che ce ne sono molte intorno, come quella delle mie sorella, dei miei suoceri, dei miei cognati… Siamo una comunità, a Natale stiano tutti insieme, è un gran casino, parliamo tutti a volte altissima, ma si sorride molto!”

L’ottava stagione di Che Dio Ci Aiuti conferma il successo di un format che nel corso degli anni si è distino dalle altre fiction italiane per la capacità di essere confortanti con il pubblico: è forse questo, oggi, il valore aggiunto di una fiction, essere rassicuranti?

“Le parole ‘rassicurante’, ‘confortante’, ‘consolante’ sono bellissime, ma a volte viene data loro un’accezione negativa”, ci dice Scifoni. “I critici televisivi parlano di produzioni ‘consolatorie’ come se fossero brutte. Ma chi l’ha detto? Consolare è una cosa bella, è una delle virtù teologali (che sono fede, speranza e carità; consolare è ritenuta un’opera di misericordia spirituale, ndr)! Consolare è rassicurante, è importante, a volte le persone hanno bisogno di essere destabilizzate ed uscire dalla comfort zone, altre invece hanno voglia di starci, di essere coccolate. Questa fiction ti dà delle pacche sulle spalle, ti dice ‘Stai tranquillo, qui sei al sicuro’. I prodotti che destabilizzano sono altri, questo no, vivaddio!”.

Chillemi è “totalmente d’accordo” con il collega: “[essere rassicuranti] è il nostro modo di comunicare. Questa serie è vista da adulti, bambini, nonni, bisnonni… L’elemento rassicurante e la semplicità di raccontare le cose in questa serie sono volute, studiate, affinché possano arrivare a più persone possibili. La pacca sulla spalla, soprattutto in questa società in cui vigono l’incertezza e la paura, è una cosa rara da trovare. Io in primis, che la faccio, me la tengo stretta”.