Carnevale tossico: i coriandoli di oggi contengono plastica e inquinano per 600 anni. L’appello ai sindaci
Coriandoli? No grazie! Non tutti sanno infatti che oramai anche il più classico dei simboli del Carnevale contiene plastica. È l’allarme lanciato dagli esperti della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), che rivolgono un appello ai sindaci di tutta Italia, che mettono in guardia proprio dai coriandoli, un pericolo ormai acclarato per l’ambiente. Tanto che...

Coriandoli? No grazie! Non tutti sanno infatti che oramai anche il più classico dei simboli del Carnevale contiene plastica.
È l’allarme lanciato dagli esperti della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), che rivolgono un appello ai sindaci di tutta Italia, che mettono in guardia proprio dai coriandoli, un pericolo ormai acclarato per l’ambiente. Tanto che rivolgono un appello ai sindaci di tutta Italia.
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Se fino a qualche anno fa i simboli del Carnevale, ossia coriandoli e stelle filanti, erano realizzati solo in carta, materiale che si decompone abbastanza velocemente, infatti, oggi questi prodotti sono sempre più spesso realizzati con materiali plastici altamente inquinanti.
Una follia vera e propria dettata semplicemente da un fatto di marketing. E come poteva essere altrimenti? Quella plastica introdotta, infatti, è per rendere l’aspetto di coriandoli e stelle filanti sempre più attrattivo per i consumatori, ricorrendo a colori metallizzati o fosforescenti o addirittura coperture in glitter.
Tutte decorazioni e colorazioni che si ottengono attraverso l’uso di microplastiche che, terminato il periodo di festa, permangono nell’ambiente e possono impiegare anche 600 anni per decomporsi del tutto.
Il rischio non è solo ambientale ma anche sanitario: si sa bene che microplastiche e nanoplastiche inquinano mare, acqua, terra e aria ed entrano nel nostro organismo attraverso gli alimenti che mangiamo, l’acqua che beviamo e l’aria che respiriamo, mettendo a rischio le arterie con conseguente maggiore rischio di infarto o ictus, e provocando danni alle ossa, al sistema endocrino, respiratorio, nervoso, oltre che a quello riproduttivo.
Si stima che ogni anno 11 milioni di tonnellate di plastica entrino nell’oceano, quasi 230mila tonnellate solo nel Mar Mediterraneo – afferma il presidente Sima, Alessandro Miani. Per questo, in occasione del Carnevale, rivogliamo un appello ai sindaci di tutta Italia affinché emanino ordinanze, come fatto dal Comune di Venezia, volte a vietare l’utilizzo di coriandoli e stelle filanti in plastica sul territorio: sarà così possibile ridurre sensibilmente la produzione di rifiuti plastici che rappresentano un pericolo per il nostro ambiente e per la salute umana.
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