Borse, Wall Street trova un piccolo pretesto per risollevarsi, ma restano le tensioni di fondo. A Piazza Affari occhi al risiko bancario
Dopo una preoccupante chiusura di Wall Street in netto calo entrando una cosiddetta "fase di correzione" i futures Usa trovano lievi pretesti per risalire, ispirando positivamente anche Asia ed Europa. Preoccupano i dazi di Trump e la reazione di Putin sull'Ucraina. A Piazza Affari occhio al risiko bancario L'articolo Borse, Wall Street trova un piccolo pretesto per risollevarsi, ma restano le tensioni di fondo. A Piazza Affari occhi al risiko bancario proviene da FIRSTonline.


Nella seduta di oggi i mercati azionari internazionali possono prendere un po’ fiato. Dopo la chiusura ieri, ancora in calo, di Wall Street a far partire in rialzo i futues è stata a notizia che probabilmente gli Usa eviteranno la chiusura federale, notizia che in passato avrebbe lasciato indifferente il mercato, ma che in un clima estremamente nervoso è passata come la scusa per ricoprire alcune posizioni dopo i pesanti crolli. Il cauto sollievo si è trasferito anche sulle borse asiatiche e probabailemte contagerà positivamente anche quelle europee. Gli analisti temono però che si tratti di un recupero di breve durata, giusto il tempo di aggiustare le posizioni in vista del fine settimana, mentre restano forti preoccupazioni sull’impatto che i dazi di Trump avranno sull’economia mondiale, Stati Uniti compresi. Si guarda anche agli sviluppi in Ucraina: Putin ha posto condizioni dure per il cessate il fuoco.
I futures rimbalzano sullo scongiurato shutdown
Gli investitori ieri sera hanno accantonato momentaneamente le preoccupazioni sulle guerre commerciali quando il principale esponente democratico del Senato degli Stati Uniti, Chuck Schumer, ha abbandonato la sua minaccia di bloccare un disegno di legge di spesa repubblicano, aprendo la strada per evitare uno shutdown del governo degli Stati Uniti.
I trader hanno reagito rapidamente, facendo salire i future azionari: i future sul Nasdaq sono balzati di oltre l’1%, mentre i future sull’S&P 500 sono saliti dello 0,8%, movimenti relativamente importanti per gli orari asiatici. Si tratta di un cambiamento di umore significativo dopo che ieri l’S&P500 ha chiuso in perdita dell’1,4% entrando nella cosiddetta “area di correzione“, dopo che si è verificata una perdita superiore al 10% dagli ultimi massimi in tre settimana. Il Nasdaq 100, anch’esso in correzione, è sceso dell’1,9%.
Negli ultimi anni i mercati sono rimasti in gran parte indifferenti alle notizie relative alle chiusure delle attività governative negli Stati Uniti, dato che i legislatori approvano regolarmente progetti di legge temporanei sulla spesa per garantire l’operatività del governo. Ma arrivati a fine della settimana, i mercati globali sconvolti dai timori di un’imminente recessione negli Stati Uniti e di un’escalation della guerra commerciale globale, avevano bisogno di respiro. Wall Street si avvia a completare la quarta settimana negativa di seguito, un evento che non si verificava dal mese di agosto. Il massiccio sell off sui Magnifici Sette, che qualche broker ha già ribattezzato i “Malefici Sette“, è stato il fattore scatenante insieme alle preoccupazioni per l’economia.
Oggi sarà seguito negli Stati Uniti il sondaggio sui consumatori dell’Università del Michigan, dato che le misure tariffarie di Trump stanno mettendo a dura prova sia le aziende che i consumatori .
Ancora dazi
La guerra commerciale intanto non si ferma: Trump ieri ha minacciato di promulgare un dazio del 200% su vino, champagne e altre bevande alcoliche europee, se l’UE non avesse rimosso i dazi di ritorsione sul whisky americano e altri prodotti che entreranno in vigore il mese prossimo. In serata Trump ha detto che non avrebbe abrogato le tariffe su acciaio e alluminio entrate in vigore questa settimana, né avrebbe fatto marcia indietro sui piani per tariffe reciproche sui partner commerciali globali che dovrebbero partire il 2 aprile.
Ucraina tra guerra e pace
E’ alta in queste ore l’attenzione sull’Ucraina: Vladimir Putin dice che la tregua in Ucraina ha senso solo se porta a una pace duratura e se si risolvono i nodi all’origine del conflitto. Trump raccoglie lo spunto parlando di parole promettenti ma incomplete. In Italia, tensioni tra FDI e Lega sulle spese per la difesa, e si parla di un confronto acceso tra la premier Giorgia Meloni e il ministro delle Finanze, Giancarlo Giorgetti.
La Cina si aspetta stimoli per migliorare i consumi
Il cambiamento di umore si è trasferito anche sulle piazze asiatiche con il grande indice MSCI di azioni Asia-Pacifico al di fuori del Giappone aumentato dell’1%. Le azioni cinesi si sono rivelate per gli investitori internazionali un riparo dall’incertezza degli Stati Uniti. L’indice Hang Seng di Hong Kong è aumentato del 17% da quando Trump è tornato alla Casa Bianca a gennaio, rispetto a un calo di circa il 9% nell’indice S&P 500.
Le azioni nella Cina continentale e a Hong Kong sono aumentate di nuovo oggi, guidate dai titoli tecnologici e anche dalle azioni del settore del consumo, tra le quali, JD.COM (+5%), dopo che una città della Cina settentrionale ha annunciato piani per aumentare i tassi di natalità. Gli investitori stanno anche aspettando una conferenza stampa lunedì prossimo da parte di funzionari cinesi della principale agenzia di pianificazione e altrove per misure aggiuntive per migliorare i consumi interni. Shen Meng, della banca d’investimento di Pechino Chanson & Co spiega a Bloomberg che ci si aspetta qualche altra misura di stimolo per il settore, con qualche dettaglio sull’aumento del reddito, mentre altri si aspettano che il governo destini una parte importante delle risorse stanziate per il rilancio dell’economia alla domanda interna.
L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen guadagna oltre il 2% e tocca il massimo da inizio anno, portando il guadagno della settimana a +1,4%. L’Hang Seng di Hong Kong è in rialzo del 2,2%: Alibaba e Tencent segnano variazioni positive tra il 3% e il 4%.
Sale la borsa di Tokyo: indice Nikkei +1%, +0,6% la performance della settimana, ma crescono le proteste da parte del governo giapponese per i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio applicati da Trump. Inoltre il Giappone teme di essere duramente colpito dalle nuove misure del 25% annunciate da Trump sull’importazione di veicoli, che entrerebbero in vigore il 2 aprile. L’anno scorso le case automobilistiche giapponesi hanno spedito 1,37 milioni di veicoli negli Stati Uniti, il 28,3% di tutte le loro esportazioni. Si indebolisce lo yen a 148,6 su dollaro, da 147,9 di ieri.
In Indonesia i conti non tornano
Cresce in modo preoccupante il costo per assicurare il debito dell’Indonesia contro un default, a causa del deterioramento delle finanze pubbliche di Jakarta. L’indice Jakarta Composite è in calo dell’1,5%, da inizio anno il ribasso è del 7,7%. Il tasso di rendimento dell’obbligazione in rupie a 10 anni dell’Indonesia sale per il quinto giorno consecutivo, mentre lo spread sui suoi swap di credito a cinque anni è sui massimi da fine 2023. Le preoccupazioni per le finanze dell’Indonesia sono emerse in questi ultimi giorni a causa di una serie di iniziative del presidente Prabowo Subianto, spingendo Goldman Sachs Group a declassare la propria posizione sugli asset del paese. L’Indonesia ha registrato un disavanzo di bilancio a febbraio a causa di un calo a doppia cifra nelle entrate statali. Inoltre, il fondo sovrano appena lanciato Danantara sta assumendo la gestione di sette imprese statali, alimentando le preoccupazioni degli investitori riguardo all’influenza politica sul soggetto.
Borse Europee viste positive. Occhio al risiko bancario
Anche l’Europa sembra destinata a un’apertura positiva, con i futures EUROSTOXX 50 in rialzo dello 0,4% e i futures DAX in rialzo dello 0,5%.
Germania. Joachim Nagel, presidente della Bundesbank e membro del consiglio direttivo della BCE ha detto che l’economia tedesca “potrebbe aspettarsi una recessione per quest’anno”, a causa delle ripercussioni dei dazi già annunciati o solo minacciati dal Presidente Trump, gli ultimi quelli su vini e champagne, ma il piatto forte (almeno per la Germania) sono le auto e l’acciaio. Escludendo i dazi, la Bundesbank prevede un PIL a +0,2% a fine 2025.
Banco Bpm. La Consob ha approvato il documento dell’opa su Anima Holding che partirà il 17 marzo per concludersi, salvo proroghe, il 4 aprile. Anima ha dichiarato che il suo consiglio di amministrazione ha ritenuto adeguato il prezzo di 7 euro per azione proposto.
Unicredit ha annunciato di aver ricevuto dalla Bce l’autorizzazione ad emettere nuove azioni, previa approvazione degli azionisti, per finanziare l’offerta pubblica di acquisto su Banco Bpm. Inoltre la Banca Centrale Europea ha dato il via libera all’istituto guidato da Andrea Orcel per aumentare la quota in Commerzbank fino al 29,9%. Manca ancora l’autorizzazione dell’Autorità Federale Tedesca della Concorrenza, un ok necessario prima che la quota di circa il 18,5% detenuta tramite strumenti derivati possa essere convertita in azioni. Inoltre, Unicredit ha fatto sapere che resta in attesa dell’opportunità di avviare un dialogo costruttivo con il nuovo governo della Repubblica Federale di Germania, una volta formatosi.
Enel ha chiuso il 2024 con un risultato operativo e un utile netto in rialzo, nonostante il calo dei ricavi a causa dei minori volumi di energia termoelettrica prodotta e dei minori prezzi di vendite di energia elettrica e gas a fronte del positivo andamento nelle rinnovabili.
Brunello Cucinelli ha archiviato il 2024 con un risultato operativo in crescita del 12,9% e, alla luce dell’andamento positivo delle vendite del primo trimestre, ha confermato le stime di un aumento del fatturato del 10% per il 2025 e il 2026. Attesi in giornata i conti 2024 di Diasorin.
Recordati. Rbc ha alzato il target price da 53 a 55 euro (rating sector perform).
Buzzi tramite la controllata al 90% TC Mena, ha acquisito una partecipazione del 37,6% in Gulf Cement Company, società quotata alla Borsa di Abu Dhabi, con sede nell’Emirato di Ras Al Khaimah, appartenente agli Emirati Arabi Uniti. TC Mena ha anche presentato un’offerta pubblica di acquisto agli azionisti rimanenti di Gulf Cement Company al prezzo di 0,56 aed per azione.I risultati dell’opa saranno pubblicati l’11 aprile 2025. Se verranno consegnate tutte le azioni, TC Mena sborserà 70 milioni di dollari, circa 65 milioni di euro). Gulf Cement Company, che gestisce una cementeria a Ras Al Khaimah con una capacità produttiva annua di circa 2,4 milioni di tonnellate (produce cemento sia per il mercato interno degli Emirati Arabi Uniti sia per l’esportazione), nel 2024 ha registrato ricavi per 120 milioni di euro e un ebitda di 7 milioni.
Eni. L’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti di Eni Plenitude per possibile pratica commerciale scorretta. Il procedimento riguarda le modalità adottate dalla società per comunicare il rinnovo delle condizioni economiche di fornitura e la mancata adozione di misure per gestire le comunicazioni non andate a buon fine.
Generali DZ Bank taglia a Sell, un altro broker tedesco, LBW, alza il target price.
Leonardo Arriva l’atteso Libro bianco sul futuro della difesa europea, l’annunciato documento della Commissione europea con le strategie per la sicurezza dei Paesi del blocco. Un disegno politico all’interno del quale inserire anche gli 800 miliardi di euro messi in campo dal Rearm Europe, il maxi piano europeo che mercoledì scorso a Strasburgo è stato di fatto approvato in una risoluzione del Parlamento europeo, che pure ha visto divisi tra i partiti della maggioranza di governo e anche all’interno del Pd.
STM Il governo italiano, azionista tramite Cdp, è pronto a usare il suo potere di veto per bloccare le decisioni del board al culmine di uno scontro in cui contesta la gestione dell’AD Jean Marc Chery, scrive il Sole 24 Ore.
TIM. Dagospia scrive che la famiglia Bolloré è spaccata sull’offerta di acquisto della quota detenuta da Vivendi nella società, una parte si accontenterebbe di ricevere un premio del 5% sul prezzo di borsa, altri vogliono di più.