Asset allocation, biotech: molte opportunità nonostante la volatilità
Investire nel settore delle biotecnologie negli ultimi anni è stato un percorso complesso, ma non privo di opportunità. Secondo Noelle Tune, analista di Putnam Investments, parte del gruppo Franklin Templeton, sebbene i mercati delle biotech abbiano vissuto alti e bassi, l’innovazione continua a rappresentare un motore fondamentale per gli investitori che sanno dove guardare e... Leggi tutto

Investire nel settore delle biotecnologie negli ultimi anni è stato un percorso complesso, ma non privo di opportunità. Secondo Noelle Tune, analista di Putnam Investments, parte del gruppo Franklin Templeton, sebbene i mercati delle biotech abbiano vissuto alti e bassi, l’innovazione continua a rappresentare un motore fondamentale per gli investitori che sanno dove guardare e come condurre un’analisi approfondita.
Un settore in evoluzione. Le opportunità
“A partire dai massimi raggiunti nel 2021, nel pieno della campagna vaccinale anti-Covid, investire nelle biotecnologie si è rivelato un’attività tumultuosa e spesso frustrante”, afferma Tune. Tuttavia, per gli esperti del settore, le difficoltà si traducono in opportunità. La combinazione di flussi costanti di innovazioni e la necessità di risolvere problemi medici ancora irrisolti crea terreno fertile per chi è in grado di analizzare in profondità i fondamentali di un’azienda biotech.
Il background di Tune come medico specializzato in medicina d’urgenza le consente di adottare una prospettiva unica nella sua analisi, permettendole di focalizzarsi su malattie che richiedono trattamenti migliori e su quelle aziende capaci di sviluppare soluzioni innovative. “Cerco le imprese con gli approcci più innovativi, le pipeline più interessanti e la volontà di risolvere un problema che attualmente non ha soluzione”, spiega.
Segnali di ripresa nel 2025
Nonostante un periodo di sotto-performance rispetto ad altri settori, come quello tecnologico, il settore delle biotecnologie potrebbe essere pronto per una ripresa già nel 2025. Il rallentamento delle operazioni di fusione e acquisizione (M&A) e l’incertezza derivante da politiche sanitarie in evoluzione, come quelle introdotte durante l’amministrazione Trump, hanno ostacolato la crescita. Tuttavia, la situazione potrebbe migliorare se si concretizzerà un’accelerazione delle attività di M&A e un contesto normativo stabile.
Secondo Tune, i segnali sono positivi: “Il settore ha tutte le carte in regola per rimettersi in carreggiata nel 2025, in particolare se si registra un’accelerazione dell’attività di fusione e acquisizione, a fronte di un contesto normativo stabile e di una graduale riduzione dei tassi di interesse”.
M&A: la chiave per il rilancio del settore
Una possibile indicazione di una ripresa dell’attività di M&A è l’acquisizione di Intra-Cellular Therapies da parte di Johnson & Johnson, annunciata all’inizio del 2025. “Quest’acquisizione sarebbe più grande delle quattro maggiori operazioni del 2024 combinate”, osserva Tune, suggerendo che il 2025 potrebbe vedere un’intensificazione delle operazioni di fusione e acquisizione nel settore biotech.
Tuttavia, nonostante alcune operazioni significative, Tune sottolinea che molte piccole aziende biotecnologiche, molte delle quali quotate in borsa durante la pandemia, sono ancora sottocapitalizzate e necessitano di un ulteriore consolidamento per dare slancio all’intero settore.
Le sfide politiche e la gestione dei rischi
Un altro fattore che gli investitori biotech devono monitorare sono i rischi politici e le potenziali modifiche alle politiche sanitarie. Tune esprime preoccupazione riguardo alla nomina di Robert F. Kennedy Jr. come possibile segretario della Salute e dei Servizi Umani, un candidato che potrebbe avere un impatto negativo sul settore dei vaccini. Al contrario, la nomina di Marty Makary a commissario della FDA sembra più promettente, con la prospettiva di un’accelerazione nell’approvazione di nuovi farmaci, che potrebbe favorire il settore biotech.
Un settore che resta interessante
Nonostante le difficoltà macroeconomiche e le sfide politiche, l’entusiasmo per le opportunità nel settore delle biotecnologie rimane alto. “Il settore biotech magari non è sempre redditizio, ma quanto meno è interessante”, afferma un collega di Tune. Il suo obiettivo, come quello di Putnam Investments, è di rendere il settore biotech non solo interessante ma anche redditizio, identificando le aziende con fondamentali solidi e capacità di innovare, pur mantenendo un approccio prudente alla gestione del rischio.
Ottimismo per il futuro
Concludendo, Tune rimarca che, nonostante la volatilità recente, il settore biotech rimane una fonte di opportunità entusiasmanti. “Ci sono molti motivi per essere entusiasti di investire nel settore biotech nei prossimi anni”, afferma. Per gli investitori che sanno navigare le complessità e i rischi del settore, il 2025 potrebbe rivelarsi un anno di significativa ripresa e crescita.