Andy Diaz: “A Cuba dicevano che ero basso e non avevo talento. Chiamai casa: ‘Mamma, papà, io non torno’. E sono venuto in Italia”

Il triplista racconta la sua storia personale che lo ha portato a vestire i colori azzurri e raggiungere il suo grande obiettivo L'articolo Andy Diaz: “A Cuba dicevano che ero basso e non avevo talento. Chiamai casa: ‘Mamma, papà, io non torno’. E sono venuto in Italia” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mar 3, 2025 - 10:40
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Andy Diaz: “A Cuba dicevano che ero basso e non avevo talento. Chiamai casa: ‘Mamma, papà, io non torno’. E sono venuto in Italia”

Osteggiato nel suo Paese, che ha dovuto lasciare per continuare a inseguire il suo sogno. Andy Diaz è il triplista cubano naturalizzato italiano che alle Olimpiadi di Parigi 2024 ha regalato all’atletica azzurra una storica medaglia di bronzo. Il coronamento di una carriera e di una storia fatta di sacrifici: “Sono nato a Cuba e fin da piccolo mi piaceva correre, saltare, ero un ragazzo iperattivo”. Ma per Andy Diaz nulla è stato facile: “Una volta mi hanno cacciato proprio da una scuola di atletica, perché ero basso. Ho continuato ad allenarmi, sono entrato nella Nazionale cubana, anche lì era un po’ più difficile perché tutti dicevano che io non avevo talento“, ha raccontato il campione in una lunga intervista alla trasmissione Focus, sul canale YouTube di OA Sport.

Andy Diaz ha raccontato di come nel tempo abbia maturato la convinzione di non poter ottenere i risultati che sperava rimanendo nell’ambiento cubano: “Ho deciso che volevo vincere un’Olimpiade, volevo prendere una medaglia olimpica, e a Cuba sapevo che non potevo riuscire a fare le misure importanti per prendere quella medaglia. Ho preso la decisione di andare via dopo Tokyo – ha spiegato il triplista – nello scalo in Spagna ho lasciato la Federazione”. Diaz ha svelato come determinante nel suo percorso sia stata una telefonata fatta proprio dalla Spagna, mentre stava prendendo forse la decisione più importante della sua vita. “Prendere quella decisione è stato molto difficile, ho chiamato a casa e ho detto: ‘Mamma, papà, io non torno a Cuba, non posso tornare a Cuba’. Mia mamma ovviamente ha iniziato a piangere, mio papà ha iniziato a piangere, mia nonna, i miei cugini, tutti, ma loro sono stati molto, veramente, comprensivi“.

L’appoggio da parte della famiglia “è stata quella cosa che mi ha fatto comunque andare avanti tranquillo, sereno”, ha proseguito Diaz. “Sapevo che non potevo tornare a Cuba per otto anni, ci sono delle leggi che mi impediscono di entrare nel mio Paese natale”, ha aggiunto. Quindi la decisione definitiva: “Poi sono venuto qui in Italia“. Dove il sogno di Andy Diaz ha preso lentamente forza, fino a trasformarsi in una medaglia olimpica. Ha raggiunto il suo grande obiettivo.

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