Amaro calice, quanto rischiano di costare i nuovi dazi minacciati da Trump sul vino italiano?
Il presidente USA torna a sbraitare contro l'Europa, questa volta promettendo balzelli monstre del 200 per cento sugli alcolici provenienti dal Vecchio continente. Borse irrequiete e agricoltori in apprensione
Entra nel vivo la guerra dei dazi voluta da Donald Trump e l’Italia potrebbe essere il Paese dell’Unione a pagare il conto più caro. Il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America infatti ha minacciato balzelli monstre del 200% su vino, champagne e alcolici europei se l’Ue non revocherà quelli del 50% sul whisky americano.
Il vino italiano nel mirino di Trump?
Fibrillazioni che non sono piaciute ai mercati, con Milano che resta in territorio negativo (-0,8 sul finire della seduta). Fibrillazioni, soprattutto, che preoccupano un intero comparto. Per Coldiretti le minacce di Donald Trump rischierebbero di danneggiare pesantemente le esportazioni di bottiglie tricolori che nel 2024 hanno raggiunto il valore di 1,94 miliardi di euro negli Stati Uniti.
Leggi anche: In cantina con Wineaut: quando la produzione del vino valorizza le unicità
La misura estrema secondo l’associazione degli agricoltori provocherebbe grande sofferenza nel comparto del vino nazionale, compromettendo un percorso che negli ultimi venti anni ha visto le vendite negli Stati Uniti quasi triplicate in valore, con un incremento del 162%, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat, tanto da rappresentare circa un quarto delle esportazioni totali di vino italiano. Quasi un terzo del totale è rappresentato dagli spumanti. Gli USA – sottolineano da Coldiretti – sono anche il primo consumatore mondiale di vino con 33,3 milioni di ettolitri e per l’Italia rappresentano in valore il mercato più importante.
