Verso la fumata bianca per l’elezione dei giudici della Consulta: accordo su Marini, Cassinelli, Luciani e Sandulli

L’intesa tra i partiti è arrivata dopo 19 votazioni concluse con un nulla di fatto. Il via libera all'accordo arrivato con un sms sui telefonini di senatori e deputati, che conteneva i nomi dei candidati da votare L'articolo Verso la fumata bianca per l’elezione dei giudici della Consulta: accordo su Marini, Cassinelli, Luciani e Sandulli proviene da Il Fatto Quotidiano.

Feb 13, 2025 - 10:52
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Verso la fumata bianca per l’elezione dei giudici della Consulta: accordo su Marini, Cassinelli, Luciani e Sandulli

Dopo mesi di impasse e numerosi appelli dello stesso presidente della Repubblica, è stata trovata la quadra per eleggere i quattro giudici della Corte costituzionale. Ci sono volute ben 19 fumate nere, ma alla fine maggioranza e opposizione hanno trovato un accordo. Ora manca solo il voto dell’Aula della Camera, dove si sta riunendo il Parlamento in seduta comune. A senatori e deputati, l’indicazione sui nomi da votare è arrivata con un sms sui telefonini.

Dopo le ultime trattative, concluse in mattinata, la quadra tra i partiti è stata trovata attorno ai seguenti nomi: in quota Fdi Francesco Saverio Marini, consigliere giuridico di Meloni a Palazzo Chigi, costituzionalista e consulente nella redazione della riforma sul premierato; Massimo Luciani, professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico a “La Sapienza” e sostenuto dal Pd; Maria Alessandra Sandulli, professoressa ordinaria di diritto amministrativo all’Università di Roma Tre e considerata il nome tecnico sul quale sono state superate le perplessità di Forza Italia. A novembre 2014 era stato Matteo Renzi a proporla come giudice per la Consulta in quota azzurra senza spuntarla: a far discutere, allora, fu la sua decisione di appoggiare nel 2005 l’appello “Salviamo la Costituzione” contro la riforma della giustizia del Cavaliere.

Il partito di Antonio Tajani ha quindi espresso il nome di Roberto Cassinelli, avvocato 69enne genovese, già deputato e senatore azzurro con Silvio Berlusconi in quota FI.Nel 2022 comparve, a sorpresa, come uno dei nomi votati per l’elezione al Quirinale. Con questa scelta, ha rivendicato il capogruppo azzurro Maurizio Gasparri, “abbiamo depistato tutti, nessuna ha indovinato. È un giurista, ha i requisiti, era uno dei nomi in valutazione. Ho sempre detto che alla fine Forza Italia avrebbe espresso un nome”.

Le votazioni – per l’elezione occorrono sempre i 3/5 dei componenti – sono cominciate alle 9.30. Dalle 9 è invece in corso una riunione congiunta dei gruppi parlamentari del Pd presso la Sala Berlinguer. L’intesa tra i partiti è arrivata dopo 14 votazioni per un giudice e 5 per gli altri tre concluse con un nulla di fatto. La vigilia era stata segnata da confronti fra i leader del centrodestra e contatti fitti fra maggioranza e opposizione, con Giorgia Meloni che, secondo le indiscrezioni, avrebbe parlato direttamente con la leader dem Elly Schlein e quello del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. Si era iniziato con un solo membro da sostituire (Silvana Sciarra) ma il trascinarsi del muro contro muro ha finito per far lievitare il numero a quattro con l’addio a dicembre di altri tre giudici. L’accordo raggiunto dopo mesi di stallo, potrebbe far sperare anche sul fronte della commissione di Vigilanza Rai dove il dialogo è altrettanto bloccato. “Me lo auguro”, ha detto la presidente Barbara Floridia. Anche in questo contesto “è necessario che i leader si confrontino anche perché per eleggere il presidente il quorum richiede un’intesa”.

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