Trimestre record per Unicredit giovedì incontro al Mef su Bpm
Unicredit realizza 2,8 miliardi di utile netto nel primo trimestre – il mercato ne aspettava 2,3 – e prova a rinegoziare il golden power su Banco Bpm, con un primo incontro, forse già in settimana. L’ad Andrea Orcel, illustrando «il trimestre migliore della storia della banca», conferma le voci recenti: «Stiamo per avviare colloqui con […] L'articolo Trimestre record per Unicredit giovedì incontro al Mef su Bpm proviene da Iusletter.

Unicredit realizza 2,8 miliardi di utile netto nel primo trimestre – il mercato ne aspettava 2,3 – e prova a rinegoziare il golden power su Banco Bpm, con un primo incontro, forse già in settimana.
L’ad Andrea Orcel, illustrando «il trimestre migliore della storia della banca», conferma le voci recenti: «Stiamo per avviare colloqui con funzionari del governo italiano per chiarire una serie di aspetti legati all’offerta su Banco Bpm. Faremo un riesame del dossier alla luce di Anima e del golden power, ma non abbiamo ancora preso una decisione. Ci sono diversi elementi nel decreto a nostro avviso non chiari». Gli sherpa lavorano a un prossimo incontro tecnico al Mef: secondo fonti di governo e finanziarie un incrocio delle agende convergerebbe sul 15 maggio. Quel che filtra dai preparativi è che Unicredit proverà a smussare i tre angoli più “acuti” del decreto. Primo, la vendita di tutte le attività Unicredit in Russia entro il 18 gennaio 2026, mentre la banca punta a un’uscita più graduale, anche per evitare che sia Putin a decidere acquirenti e prezzo. Secondo, il rapporto prestiti/depositi del polo unito, che per il Dpcm dev’essere in linea con quello (superiore) di Bpm: una condizione ritenuta troppo stringente. Infine il mantenimento, ai livelli attuali, dei titoli italiani in Anima, che la banca acquirente ritiene un vincolo di portafoglio.
«Se non riceveremo chiarimenti ha aggiunto Orcel – dovremo fare la nostra valutazione autonoma. Quando avremo tutto prenderemo una decisione: per ora non abbiamo pressioni, siamo pazienti». I tempi tecnici per attenuare i vincoli ci sarebbero: l’Ops su Banco Bpm, partita il 28 aprile, termina il 23 giugno. Entro allora si potrebbe trovare un’intesa, mentre un ricorso legale ha tempistiche poco compatibili.
Su Commerzbank, di cui Unicredit è da mesi primo socio, Orcel ha detto: «Siamo esattamente dove pensavamo saremmo stati. Abbiamo quasi tutte le autorizzazioni per salire al 29,9%, attendiamo di avviare discussioni costruttive con Commerz e il governo tedesco. Se sarà possibile un accordo lo faremo, altrimenti valuteremo. Possiamo aspettare fino al 2027, ma non siamo soddisfatti della loro performance: se escludiamo fattori extra, il loro utile netto anziché salire del 12% è sceso dell’8%». Quanto al 6,5% in Generali, l’ad ha ribadito che «la quota per noi è finanziaria, vogliamo il bene dellasocietà e questo ispira le nostre scelte ». Il 24 aprile, all’assemblea per il nuovo cda Generali, Unicredit identificò il “bene” col sostegno alla lista di Caltagirone contro quella di Mediobanca che ha espresso i vertici.Unicredit ha comunque mostrato laicismo sui vari dossier che la impegnano da un anno: «Voglio essere molto chiaro sul fatto che non eseguiremo operazioni non nell’interesse dei nostri azionisti. Anche perché abbiamo un percorso autonomo che ritengo imbattibile nei prossimi tre anni, per distribuzione e crescita dell’utile». In Borsa l’azione ha guadagnato il 4,18%, rispetto al +2,3% dell’indice Euro Stoxx banche. I conti sono piaciuti a vari investitori, del resto il rendimento del capitale (Rote) è salito del 22% annuo e la banca ha alzato le stime di utile 2025 «oltre i 9,3 miliardi». I risultati beneficiano della relativa tenuta dei margini d’interesse legati ai tassi (-3,5% in un anno), delle forti commissioni (+8,2%) «su investimenti, attività di finanziamento e copertura di tassi e materie prime», del +20% degli utili da trading. I costi, invece, sono sotto controllo e calano del 19,9% le perdite su crediti sono pari a 0,08 cent su 100 prestati, un dato «benigno e ineguagliato ». Orcel ha definito i conti «straordinari in tutte le metriche finanziarie, così da ampliare il divario rispetto ai concorrenti».
La banca si è infine accordata per 10 anni con Google «per accelerare la trasformazione digitale e avvalersi delle soluzioni di infrastruttura, IA e analisi dati di Google Cloud per semplificare la propria architettura digitale e migliorare prodotti e servizi nei 13 mercati in cui opera».
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