Torino, cena solidale con i campioni di pizza per i bambini ucraini
A San Carlo a Montalenghe i due pizzaioli acrobatici siciliani Pietro e Gabriele Asaro insieme al maestro pizzaiolo napoletano Bujo Mustafi hanno preparato pizze per oltre 70 bambini ucraini, alcuni dei quali orfani di guerra attualmente in Italia

Una serata di solidarietà e spettacolo per regalare serenità e speranza ai bambini ucraini. Questo il significato dell’iniziativa “L’Italia più buona” promossa dalla giornalista che si è svolta al Monnalisa Bistrot di San Carlo a Montalenghe (TO), dove i campioni del mondo di pizza acrobatica Pietro e Gabriele Asaro hanno messo a servizio la loro arte per una causa speciale.
L'iniziativa
Grazie al supporto delle aziende piemontesi Molino Signetti e 958 Santero, i due pizzaioli acrobatici siciliani insieme al maestro pizzaiolo napoletano Bujo Mustafi hanno preparato pizze per oltre 70 bambini ucraini (alcuni orfani di guerra attualmente in Italia e altri profughi di guerra che vivono in italia presso il centro Cascina Torta). Ad accompagnare i bambini cinque sindaci dei comuni al fronte.
All’evento hanno preso parte personaggi delle istituzioni tra cui Marco Gabusi, assessore ai trasporti con delega alla Protezione civile e gestione dell’emergenza profughi della Regione Piemonte, Claudia Porchietto, sottosegretario alla presidenza della Regione Piemonte e il Prefetto di Torino Donato Cafagna.
Emozionante l’esibizione di Francesco Asaro, bambino prodigio che a soli 11 anni apre i campionati del mondo di pizza acrobatica e che ha dedicato le sue straordinarie esibizioni ai coetanei dell’Ucraina.
“Dedicare tempo e impegno ai bambini e in particolare ai bambini scappati dalla guerra rappresenta un grande gesto di generosità e affetto di cui vi ringrazio e per il quale sono molto orgoglioso. Mi auguro che anche da serate come questa possano partire un messaggio e una speranza di solidarietà e di pace di cui questo nostro mondo ha tanto bisogno.” Queste le parole del Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.