“Sono stato una settimana in un monastero di clausura”: Simone Cristicchi e l’incontro con “una suora dagli occhi gioiosi” che gli ha cambiato la vita
Simone Cristicchi oltre ad essere uno dei più bravi cantautori italiani, ha un vissuto molto particolare. Fin da piccolo è sempre stato molto timido, in una condizione che lui stesso definisce “ai limiti dell’autismo”. Viveva in un mondo tutto suo in cui si era chiuso a 10 anni, dopo aver perso il padre. In suo...

Simone Cristicchi oltre ad essere uno dei più bravi cantautori italiani, ha un vissuto molto particolare. Fin da piccolo è sempre stato molto timido, in una condizione che lui stesso definisce “ai limiti dell’autismo”. Viveva in un mondo tutto suo in cui si era chiuso a 10 anni, dopo aver perso il padre. In suo soccorso è arrivata l’arte: prima il disegno e poi la musica che gli hanno fatto vincere la timidezza.
Inoltre negli ultimi anni ha intrapreso un profondo percorso di ricerca interiore e spirituale. Questo cammino lo ha portato a esplorare luoghi di silenzio e meditazione, come monasteri ed eremi, dove ha vissuto esperienze significative che hanno influenzato sia la sua vita personale che la sua produzione artistica.
In diverse interviste, Cristicchi ha raccontato di aver trascorso periodi in monasteri di clausura, immergendosi nel silenzio e nella contemplazione. In particolare ha condiviso un episodio in cui, bussando alla porta di un convento di clausura, gli aprì una suora con occhi bellissimi e una gioia contagiosa. Questo incontro lo colpì profondamente, facendogli riflettere sulla rara felicità autentica che aveva percepito in quella religiosa.
Queste esperienze hanno ispirato Cristicchi nella creazione di progetti artistici che esplorano temi come la felicità e la spiritualità. Uno di questi è “HappyNext – Alla ricerca della felicità“, un progetto in cui, insieme al regista Andrea Cocchi, ha intervistato centinaia di persone chiedendo loro cosa sia la felicità e come si possa raggiungere. L’obiettivo era concentrarsi sugli aspetti positivi dell’esistenza, mettendo in luce la bellezza e la gioia presenti nel mondo.
Temi mai banali: la salute mentale in “Ti regalerò una rosa”
Una profondità che incontriamo anche nei suoi brani, sempre stati molto toccanti e incentrati su temi tutt’altro che mainstream. Indimenticabile la vittoria del Festival di Sanremo nel 2007 con “Ti regalerò una rosa” che racconta la storia di un uomo internato in un ospedale psichiatrico e la sofferenza legata alla malattia mentale.
E ancora nel 2019, sempre all’Ariston, Cristicchi ha gareggiato con il brano “Abbi cura di me“ che riflette le sue riflessioni sulla vita, la bellezza e l’accettazione del dolore. La canzone è una raccolta di aforismi che invitano all’accettazione e alla fiducia, esprimendo una richiesta d’aiuto e una preghiera all’Amore universale.
Secondo Cristicchi, il pezzo rappresenta una dichiarazione di fragilità e una richiesta di cura rivolta non solo agli altri, ma anche a se stessi. Questo interesse per la sofferenza umana e la ricerca di significato ha caratterizzato gran parte del suo percorso artistico e personale.
“Quando sarai piccola”, il toccante brano in gara a Sanremo 2025
Anche quest’anno il cantautore ha deciso di portare una canzone su un tema molto delicato: l’Alzheimer e come i figli diventino genitori dei genitori, persone fragili che ricordano solo il passato e quasi mai il presente. “Quando sarai piccola” di cui vi abbiamo già parlato è un brano struggente, emozionante e commovente con versi che raccontano alla perfezione la realtà quotidiana di chi fa da caregiver a pazienti con questa malattia.
Il testo di “Quando sarai piccola”
Di seguito vi lasciamo il testo di “Quando sarai piccola” in gara a Sanremo 2025:
Quando sarai piccola ti aiuterò a capire chi sei,
Ti starò vicino come non ho fatto mai.
Rallenteremo il passo se camminerò veloce,
Parlerò al posto tuo se ti si ferma la voce.
Giocheremo a ricordare quanti figli hai,
Che sei nata il 20 marzo del ‘46.
Se ti chiederai il perché di quell’anello al dito
Ti dirò di mio padre ovvero tuo marito.
Ti insegnerò a stare in piedi da sola, a ritrovare la strada di casa.
Ti ripeterò il mio nome mille volte perché tanto te lo scorderai.
Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te,
Per restituirti tutto quell’amore che mi hai dato
E sorridere del tempo che non sembra mai passato.
Quando sarai piccola mi insegnerai davvero chi sono,
A capire che tuo figlio è diventato un uomo.
Quando ti prenderò in braccio
E sembrerai leggera come una bambina sopra un’altalena.
Preparerò da mangiare per cena, io che so fare il caffè a malapena.
Ti ripeterò il tuo nome mille volte fino a quando lo ricorderai.
Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te,
Per restituirti tutto, tutto il bene che mi hai dato.
E sconfiggere anche il tempo che per noi non è passato.
Ci sono cose che non puoi cancellare,
Ci sono abbracci che non devi sprecare.
Ci sono sguardi pieni di silenzio
Che non sai descrivere con le parole.
C’è quella rabbia di vederti cambiare
E la fatica di doverlo accettare.
Ci sono pagine di vita, pezzi di memoria
Che non so dimenticare.
Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te,
Per restituirti tutta questa vita che mi hai dato
E sorridere del tempo e di come ci ha cambiato.
Quando sarai piccola ti stringerò talmente forte
Che non avrai paura nemmeno della morte
Tu mi darai la tua mano, io un bacio sulla fronte
Adesso è tardi, fai la brava
Buonanotte.
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