Shablo, a Sanremo con Guè, Tormento e Joshua: una follia creativa per riannodare i fili e guardare al futuro

Shablo sarà il primo producer in gara a Sanremo come main artist. Il Festival è il primo passo di un 2025 ricco di novità, tra cui una nuova label, Oyster Music L'articolo Shablo, a Sanremo con Guè, Tormento e Joshua: una follia creativa per riannodare i fili e guardare al futuro proviene da imusicfun.

Feb 9, 2025 - 07:39
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Shablo, a Sanremo con Guè, Tormento e Joshua: una follia creativa per riannodare i fili e guardare al futuro

Shablo il pluripremiato artista, produttore, talent scout e manager italo-argentino, sarà in gara con il brano LA MIA PAROLA” che anticiperà, a distanza di quasi 15 anni da “Thori e Rocce” il suo nuovo album in uscita nel 2025. Nella serata dei duetti saranno con Neffa e porteranno un mix di “Amor de mi vida” (Sottotono) e “Aspettando il sole” (Neffa).

In bilico tra ricerca delle radici e continua innovazione, Shablo unisce 3 personalità assolute dell’urban italiano e 3 generazioni a confronto: l’amico di sempre, leggenda del rap italiano e uno degli artisti più influenti del panorama musicale italiano Guè, uno dei pionieri del genere in Italia TORMENTO a ben 24 anni dall’ultima partecipazione a Sanremo con i suoi Sottotono e JOSHUA, la nuova scommessa con influenze di sonorità innovative come il contemporary R&B, già presente in diversi brani urban italiani.

Shablo è reduce da una stagione particolarmente intensa e fortunata. Nell’estate del 2024, dopo l’ottima accoglienza ricevuta da pubblico e critica per il singolo Hope (featuring Izi e Joshua), è stato maestro concertatore della Notte della Taranta; ha inoltre firmato l’unico remix ufficiale di Tu Te Vas, brano dell’icona della world music Manu Chao

Shablo, Guè, Tormento e Joshua, una creativa follia per riannodare i fili del rap

Shablo, Guè, Tormento e Joshua, un poker d’assi che rappresenta una perfetta sintesi tra passato, presente e futuro del rap e dell’urban.

La mia parola“, il brano in gara, non è un pezzo sanremese nel senso tradizionale del termine, ma una sorta di esercizio di stile che strizza l’occhio agli anni ’90. “Portare un brano così al Festival è bello,” racconta Shablo in una conferenza stampa organizzata al Moysa di Milano. “Non credevo che Carlo Conti avrebbe capito, invece era entusiasta. Sul palco porteremo tre generazioni e un sound che unisce elementi vintage e richiami alla contemporaneità.”

Il pezzo nasce da un’idea condivisa durante una sessione di lavoro in Toscana. “Eravamo lì per il disco di Rkomi,” ricorda Jacopo Pesce, “e ci siamo presi del tempo per ascoltare qualcosa. ‘La mia parola’ doveva essere il singolo di lancio. Abbiamo chiamato Guè, e poi il puzzle si è composto con Tormento.”

Jacopo Pesce ha sottolineato il valore strategico del Festival: “Oggi Sanremo è l’unica situazione musicale che fa davvero la differenza in televisione. Se te lo giochi bene, puoi cambiare una carriera. Il Festival è la casa della musica popolare e oggi rappresenta il mercato reale, con una varietà di generi che rispecchia l’attualità.”

La serata delle cover a Sanremo sarà un momento unico: “La scelta di portare Neffa per la cover è stata naturale,” spiega Shablo. “È un artista che ha segnato la storia della musica italiana. Durante le prove si è emozionato, perché non cantava quel brano da tanto tempo. Averlo con noi rappresenta tanto, è come chiudere un cerchio.”

Sanremo è solo l’inizio di un percorso più ampio. “Abbiamo fondato Oyster Music, una nuova etichetta che vuole mettere al centro la qualità e la cultura hip hop,” spiega Shablo. “Sarà una fabbrica di idee, una casa dove far crescere nuovi talenti. Il primo disco in uscita sarà il mio, ispirato alla cultura black e soul.”

Guè in un video ha spiegato l’idea di Oyster Music.

Sono molto felice di poter presentare la nascita di Oyster Music. Sarà la nostra nuova casa, una fabbrica di idee, di arte, dove cercheremo di mettere di mettere in primo piano l’autenticità, la libertà di espressione, la cultura hip-hop e soprattutto la musica che sono cose che nell’ultimo periodo sono state messe in secondo piano specialmente nel nostro ambiente.

I miei nuovi progetti, i miei nuovi album, i miei progetti paralleli che siano mixtape o in joint con altri artisti usciranno tutti per Oyster Music in un accordo esclusivo con Universal.

La cosa che mi eccita di più è oltre ai miei progetti personali, è anche quello di poter lavorare con altri artisti, quindi sicuramente pubblicheremo progetti di altri artisti, nuovi talenti o talenti già sulla piazza con cui avremo il piacere di lavorare. Il primo disco ufficialmente in uscita è quello di Shablo. Sono molto contento di uscire con questo progetto, ispirato alla cultura black con influenze di ogni tipo, soul, funk, hip-hop con un sacco di ospiti.

Per Shablo, il Festival è un’occasione per celebrare la figura del produttore e per riaffermare l’importanza della ricerca musicale: “Ho sempre voluto fare musica senza l’ossessione delle classifiche. Questo progetto nasce dal campionamento e dalla volontà di recuperare le radici del rap. È importante che gli artisti conoscano il passato e che il pubblico si appassioni alla ricerca.”

Con “La mia parola”, Shablo, Guè, Tormento e Joshua dimostrano che l’hip hop italiano è maturato, pronto a rivendicare un ruolo centrale nel panorama musicale. “Il rap è sempre stato una forma di cantautorato, Marracash è un poeta, Guè ha una penna unica. Sanremo è il momento perfetto per portare tutto questo alla luce.”

Tra emozione, sfida e innovazione, i quattro artisti sono pronti a conquistare il pubblico dell’Ariston con un progetto che guarda avanti senza dimenticare le radici di un genere che ultimamente sembra aver perso l’autenticità delle origini.

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