Satispay cambia commissioni per i merchant (ma non per i privati): perché era inevitabile
Dal 7 aprile tutti i commercianti che hanno un contratto con Satispay dovranno pagare una commissione dell'1% sui pagamenti nei negozi fisici e dell'1,5% per gli acquisti online. Nulla cambia per i privati che usano l'app per acquisti e scambi di danaro. Le ragioni e gli scenari L'articolo Satispay cambia commissioni per i merchant (ma non per i privati): perché era inevitabile proviene da Economyup.

PAGAMENTI DIGITALI
Satispay cambia commissioni per i merchant (ma non per i privati): perché era inevitabile
Dal 7 aprile tutti i commercianti che hanno un contratto con Satispay dovranno pagare una commissione dell’1% sui pagamenti nei negozi fisici e dell’1,5% per gli acquisti online. Nulla cambia per i privati che usano l’app per acquisti e scambi di danaro. Le ragioni e gli scenari
Giornalista

Era sostanzialmente inevitabile: dopo anni in cui le commissioni per gli esercenti erano pari a zero sotto i 10 euro, Satispay, l’unicorno italiano dell’app per digital payments, le ha introdotte per tutti i pagamenti. A partire dal 7 aprile 2025, tutti i commercianti dovranno sostenere una commissione dell’1% sui pagamenti nei negozi fisici, mentre per il commercio elettronico le tariffe saranno più articolate. L’annuncio ha suscitato numerose reazioni, soprattutto da parte dei piccoli esercenti. Ma rientra nella normale evoluzione di una startup che, pur avendo egregiamente risposto a una necessità del mercato ed essendo arrivata a una valutazione oltre il miliardo di dollari nel 2024, finora non è mai stata in attivo.
Vediamo meglio di cosa si tratta.
Satispay: l’app di pagamento alternativa alle carte
La società fondata nel 2013 da tre giovani imprenditori cuneesi, Alberto Dalmasso, Dario Brignone e Samuele Pinta, fornisce un’app di pagamento mobile alternativa alle carte di credito e di debito che permette agli utenti di pagare nei negozi fisici e online e di scambiare denaro tra amici, oltre a beneficiare di una serie di altri servizi come buoni pasto, ricariche telefoniche, pagamenti di bollette, bollettini pagoPA, bolli auto, donazioni, buste regalo e risparmi.

Le nuove commissioni 2025: cosa cambia
Fino ad oggi Satispay applicava commissioni solo sui pagamenti superiori ai 10 euro. Dal 7 aprile 2025, invece, tutti i pagamenti saranno soggetti a una commissione dell’1% per i negozi fisici e dell’1,5% per gli acquisti online, con una quota fissa di 20 centesimi sopra i 10 euro.
Ma attenzione: le commissioni non hanno mai riguardato direttamente, né per il momento riguarderanno, gli utenti privati, cioè le persone che decidono di pagare con l’app Satispay nei negozi. Riguarderanno solamente tutti gli esercizi fisici, i commercianti online, le attività in movimento come i “food truck“, i distributori automatici, i totem nei negozi.
Perché Satispay introduce le commissioni anche sotto i 10 euro
Si tratta di una decisione che comporta un cambiamento significativo nella strategia: finora Satispay aveva promosso l’uso dei pagamenti digitali senza costi aggiuntivi per le piccole transazioni.
Secondo l’azienda, il nuovo modello porterà a finanziare lo sviluppo di nuovi servizi per clienti ed esercenti, migliorando l’esperienza d’uso e offrendo vantaggi agli utenti per incentivare gli acquisti.
Cosa succederà ora
Resta da capire cosa potrebbe succedere adesso: per i privati, come detto, nulla cambia. Tuttavia Assoutenti, associazione di tutela dei consumatori, ha già chiesto a Satispay di “rivedere questa decisione e di valutare soluzioni alternative che non gravino sui consumatori e sulle piccole attività commerciali”, come ha dichiarato il presidente Gabriele Melluso, aprendo alla possibilità di rivolgersi anche alle autorità per tutelare gli utenti e le regole di concorrenza nel settore.
La reazione è probabilmente, in qualche modo, dovuta a un’errata percezione della notizia, che, al 10 febbraio 2025, sembrerebbe non essere stata oggetto di un comunicato ufficiale da parte di Satispay, ma solo di articoli su un paio di testate. Evidentemente la scelta aziendale è stata percepita come una privazione della gratuità che era stata un punto di forza dell’app. Nei fatti l’unico elemento rilevante potrebbe essere la ripercussione sui comportamenti dei merchant: alcuni potrebbero decidere di recedere dal contratto con Satispay, nonostante rimanga più conveniente rispetto alle tradizionali carte di credito e debito, che applicano commissioni superiori, spesso oltre l’1,5%.
Commentando la decisione, alcuni esperti del settore si spingono a ipotizzare che questo sarà l’inizio della fine per la startup. Altri, invece, ritengono che il cambiamento segni l’ingresso in una nuova fase di maturità: la società potrebbe perdere una parte della clientela, ma sarà quella composta da micro e piccoli esercizi, quindi meno redditizia, mentre i nuovi introiti dovrebbero portare a un rafforzamento sul versante dei conti. Ma bisognerà capire di quali cifre stiamo parlando, e se sono in grado di fare la differenza.
Satispay: cosa dicono i numeri
Del resto i bilanci di Satispay non sono stati finora troppo rosei. Secondo dati risalenti al 2023, nonostante la crescita degli utenti (all’epoca 4,2 milioni) e degli esercenti affiliati (300mila), i ricavi da servizi sono stati pari a 22 milioni di euro, mentre le perdite hanno raggiunto 46,3 milioni di euro. In sostanza la crescita degli utenti non si è tradotta in profitti. In quel contesto i revisori di EY sottolinearono che non era in dubbio la sopravvivenza della società per un periodo non “inferiore ai prossimi dodici mesi”, anche grazie a un patrimonio netto positivo di 155 milioni di euro e una liquidità di 50 milioni. Ma, naturalmente, da questi numeri emerge una almeno parziale discrepanza tra il successo nell’adozione dell’app e i ricavi effettuati. Se non si risolverà questa criticità, potrebbero aprirsi ulteriori strade per Satispay. Non ultima quella della exit, cioè la vendita a un soggetto terzo.
L'articolo Satispay cambia commissioni per i merchant (ma non per i privati): perché era inevitabile proviene da Economyup.