Ottocento e Novecento. La pittura bolognese in mostra da Fondantico
Si inaugura giovedì 8 maggio la mostra dedicata all’Ottocento e Novecento bolognese ’Da Antonio Basoli a Ugo Guidi’ alla Galleria...

Si inaugura giovedì 8 maggio la mostra dedicata all’Ottocento e Novecento bolognese ’Da Antonio Basoli a Ugo Guidi’ alla Galleria Fondantico di Tiziana Sassoli in via Pepoli nel capoluogo emiliano. L’esposizione – a cura di Edoardo Battistini – durerà un mese, fino all’8 giugno e vedrà in vetrina circa 120 opere dei maestri Giuliano Amadori, Antonio Basoli, Giovanni Paolo Bedini, Luigi Bertelli, Flavio Bertelli, Nino Bertocchi, Umberto Bonfiglioli, Aldo Bergonzoni, Luigi Busi, Lea Colliva, Nino Corrado Corazza, Cleto Capri, Carlo Crispini, Gaetano Dall’Acqua, Mario De Maria detto Marius Pictor, Fabio Fabbi, Alberto Mascellani, Amleto Montevecchi, Orfeo Orfei, Guglielmo Pizzirani, Alfredo Pratti, Giovanni Romagnoli, Ilario Rossi, Alessandro Scorzoni, Luigi Serra, Cleto Tomba, Coriolano Vighi, Farpi Vignoli.
Si parte dal 1830 con uno splendido acquerello del vedutista Antonio Basoli che rappresenta un’officina da fabbro presso la Chiesa di San Bartolomeo e si continua con un’opera del 1860 del pittore verista Luigi Busi che raffigura una giovane monaca in meditazione; il periodo Goupil è ben rappresentato da Giovanni Paolo Bedini con ’L’amatore d’arte’. In mostra anche il naturalismo di Luigi Bertelli, un raro acquerello, di Orfeo Orfei e il capolavoro del simbolismo dannunziano di Mario De Maria ’La Salomè’.
L’orientalismo è ben rappresentato dai fratelli Fabbi con ’Il bottino dei pirati’ e ’Tradizioni bolognesi’. Di Alfonso Savini un bellissimo ritratto a mezzo busto di una giovane dama circondata da una pianta di glicine (nella foto). Di Augusto Majani detto Nasica in mostra la caricatura di Giorgio Pini, storico direttore de ’Il resto del Carlino’. Immancabile poi la presenza di un ’cielo romano’ al tramonto di Luigi Serra. Non mancano i pittori dell’avanguardia moderata ovvero Alfredo Protti, Giovanni Romagnoli, Garzia Fioresi e Guglielmo Pizzirani. E poi Cleto Tomba con le sue prostitute, le vedute di Bologna di Farpi Vignoli, il chiarismo di Carlo Crispini e le opere del grande pittore borghese Ugo Guidi.