Nvidia come Buffett: le scelte di portafoglio dettano legge a Wall St.

Il 14 febbraio scorso, Nvidia ha svelato il contenuto del suo portafoglio: ne è risultato un "bagno di sangue" per alcuni titoli e un trionfo per altri

Feb 19, 2025 - 15:45
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Nvidia come Buffett: le scelte di portafoglio dettano legge a Wall St.

Nvidia rediviva: dopo il crollo seguito al lancio di DeepSeek, il colosso dei chip, in soli quindici giorni, ha già quasi recuperato il terreno perduto. In tutto ciò, il ruolo del gigante dell’AI sta evolvendo e le sue scelte in termini di investimento risultano un importante faro per il mercato, che segue le mosse di Nvidia per comprendere come stanno cambiando l’ecosistema e le priorità legate allo sviluppo dell’intelligenza artificiale.

Se per anni gli investitori hanno scrutato con il fiato sospeso ogni mossa di Buffett, Soros e Ackman, nel 2025 Nvidia sta riscrivendo le regole del gioco: il 14 febbraio scorso, Nvidia ha svelato il contenuto del suo portafoglio con il 13F depositato alla SEC. Ne è risultato un bagno di sangue per alcuni titoli, un trionfo per altri.

Un esempio chiaro è stata la vendita dell’intera partecipazione in SoundHound AI che ha scatenato un crollo del 28% del titolo in una sola seduta, mentre il contemporaneo ingresso in WeRide ha spinto il titolo a un rally dell’86%. Se Nvidia cambia idea, il mercato la segue senza esitazioni. Altro che Buffett con Coca-Cola o Soros che sfida la Bank of England: qui si gioca su un altro livello.

I grandi investitori istituzionali continueranno a influenzare il mercato, ma il caso Nvidia dimostra che oggi il potere non è più solo nelle mani dei gestori di hedge fund. Non si tratta più solo di scegliere le aziende giuste, ma di costruire l’ecosistema in cui l’AI si svilupperà nei prossimi anni.

Nvidia non si limita a produrre i chip che alimentano l’intelligenza artificiale. Plasma le fondamenta del settore. La sua valutazione è alta, le aspettative immense, ma il gioco va oltre il bilancio. È strategia pura.

Mentre Wall Street guarda ai soliti nomi, Jensen Huang muove le pedine nell’ombra. Le regole del mercato si stanno riscrivendo, e Nvidia è al centro della partita.

Il nuovo disegno strategico

Non si è trattato di un episodio isolato. Il portafoglio di Nvidia è stato ridefinito con una logica ben precisa, segnando un chiaro cambio di priorità strategiche. SoundHound (AI e riconoscimento vocale), Serve Robotics (robotica autonoma per le consegne) e Nano X Imaging (tecnologie medicali e imaging avanzato) sono state scaricate, suggerendo un disimpegno da settori più verticali e applicativi dell’AI.

Contestualmente, la partecipazione in Arm Holdings è stata ridotta del 44%, mentre Nebius Group (AI e data center) e WeRide (self-driving cars) sono entrati in gioco.

La direzione è chiara: Nvidia punta sull’AI infrastrutturale e sulla mobilità autonoma, settori ad alta scalabilità e sinergici con il suo core business, dove il dominio dell’hardware AI può tradursi in un vantaggio competitivo duraturo. Una mossa che ha avuto effetti immediati sulle aziende coinvolte e un segnale chiaro per il mercato: Nvidia non investe più solo in AI. Sta costruendo l’ecosistema che la governerà.

Un annuncio, miliardi in fumo o in volo

L’impatto delle mosse di Nvidia si misura in miliardi. Un solo annuncio può cambiare il destino di un titolo.

Quando Nvidia aveva annunciato il suo ingresso in SoundHound AI nel febbraio 2024, la capitalizzazione dell’azienda era salita da 489 milioni a 815 milioni in un solo giorno, con un balzo del 66%. Un anno dopo, lo stesso annuncio ma in direzione opposta ha cancellato 1,44 miliardi di market cap, spingendo il titolo giù del 28%. Lo stesso copione si è ripetuto con Nano X Imaging, che il giorno dell’ingresso di Nvidia aveva visto il suo valore di mercato crescere di 181 milioni di dollari, per poi bruciare 48 milioni alla notizia dell’uscita.

Ancora più drastico l’effetto su Serve Robotics, che grazie a Nvidia era passata da 96 milioni a 275 milioni di capitalizzazione, guadagnando il 187%. Il 14 febbraio, il colosso dei chip ha chiuso la posizione e il titolo è crollato, con la capitalizzazione passata da 982 milioni a 593 milioni in poche ore, registrando un tonfo del 40%.

Sul fronte degli acquisti, invece, l’ingresso in Nebius Group ha spinto il titolo in progresso del 7%, ma il vero exploit è stato quello di WeRide, che dopo l’annuncio dell’ingresso di Nvidia ha registrato un boom dell’83% in un solo giorno.

A cura Gabriel Dabach, market analyst di eToro