Luca Mercalli: “L’Italia sta vivendo una rivoluzione climatica senza precedenti” (come cambierà la nostra vita?)
Da sempre conosciamo l’Italia come il Paese dal clima mite, temperato, quasi perfetto. Eppure, questa immagine idilliaca è più un romantico stereotipo che una realtà storica. A sfatare questo e altri miti sul nostro clima è Luca Mercalli, climatologo, divulgatore scientifico e presidente della Società Meteorologica Italiana, che nel suo ultimo libro “Breve storia del...

Da sempre conosciamo l’Italia come il Paese dal clima mite, temperato, quasi perfetto. Eppure, questa immagine idilliaca è più un romantico stereotipo che una realtà storica.
A sfatare questo e altri miti sul nostro clima è Luca Mercalli, climatologo, divulgatore scientifico e presidente della Società Meteorologica Italiana, che nel suo ultimo libro “Breve storia del clima in Italia” (edito da Einaudi) condensa decenni di ricerche e studi in un’opera che, in poco più di 200 pagine, copre 24.000 anni di storia climatica del nostro Paese.
Con le temperature come bussola per orientarci un passato che continua a plasmare il nostro presente, questo saggio scientifico è un viaggio millenario che ci racconta come il clima abbia modellato anche la nostra storia, le nostre abitudini e persino il nostro immaginario collettivo.
“Il progetto di questo libro – racconta il climatologo a Greenme – comincia quarant’anni fa. Negli ultimi dieci anni, grazie a Internet e alle banche dati, ho potuto completarlo». Ma le radici della sua ricerca affondano ancora più lontano nel tempo.
Ho iniziato a raccogliere materiale già alla fine degli anni ’80. Allora mancava un lavoro sistematico, un vero e proprio atlante del clima italiano nel tempo, che mettesse ordine a tutto questo sapere disperso e ci permettesse di navigare nel passato con la bussola delle temperature.
Nel libro, Mercalli riporta alla luce eventi dimenticati o sottovalutati, ricostruiti con la precisione di uno storico e la passione di un narratore grazie ai pollini fossili, agli anelli degli alberi, passando per le cronache medievali. E ci ricorda che, se è vero che “il clima è sempre cambiato”, non tutti i cambiamenti sono uguali.
La maggior parte delle variazioni del passato sono state verso il freddo. Oggi, invece, siamo in una fase di riscaldamento rapidissimo, inedito per intensità e velocità.
Una differenza sostanziale che ci impone di calibrare la bussola del tempo per comprendere la gravità della situazione attuale: “Nel passato le cause erano naturali: vulcani, attività solare, oscillazioni orbitali. Oggi, invece, la causa è una sola: le emissioni di gas serra. È un mutando che stiamo alimentando noi, e questo cambia radicalmente la nostra responsabilità”. E l’Italia, terra di straordinaria bellezza e storia millenaria? Mercalli ci ricorda che il nostro Paese non è affatto immune alle variazioni climatiche, anzi.
Negli ultimi 200 anni, l’Italia ha registrato un riscaldamento allarmante, anche doppio rispetto alla media globale. La bussola delle temperature impazzisce, segnalando una febbre che sale vertiginosamente.
Emblematica, in questo senso, la temperatura record di 48,8 °C registrata a Siracusa nel 2021: “A quella temperatura si può anche morire”. Questo dato, sottolinea Mercalli, è un campanello d’allarme sulla rapidità e l’intensità del cambiamento climatico in atto, un segnale che non possiamo ignorare se vogliamo tracciare una rotta sicura verso il futuro.
E se il passato è denso di eventi tragici, come l’annus horribilis 536 d.C. – “il peggiore in cui essere vissuti”, per via delle eruzioni vulcaniche che portarono fame e freddo e sconvolsero le rotte della storia – non mancano periodi più miti.
Per Mercalli, la prima parte della sua vita, tra anni ’70 e ’80, “è stata un’epoca di relativo equilibrio climatico, un momento in cui la bussola sembrava indicare una direzione più stabile”. Un equilibrio oggi compromesso, con inverni sempre più miti e estati torride che alterano la nostra percezione del tempo e dello spazio.
Il libro è anche uno strumento interdisciplinare per orientarsi tra diverse discipline: utile a storici, archeologi, urbanisti e non solo.
Serve per ricostruire la storia in senso lato. Perché oggi puoi sapere tutto sulla filosofia del Cinquecento, ma non cosa accadeva nel clima italiano in quel secolo. Il clima è una variabile fondamentale che influenza ogni aspetto della nostra esistenza, e questo libro ci aiuta a integrarla nel nostro racconto del passato.
L’ambizione di Mercalli è chiara: “Il mio sogno? Una banca dati per ogni comune d’Italia, con tutti gli eventi climatici ricostruiti. Oggi non esiste nulla del genere”. Un progetto ambizioso, che sottolinea l’importanza di un approccio sistematico e capillare allo studio del clima, per navigare con maggiore consapevolezza nella storia.
Ma il cambiamento climatico non è solo un tema da analizzare: è una realtà da affrontare. E Mercalli, da scienziato e da cittadino, ha scelto di viverlo in prima persona, calibrando le sue scelte di vita sulla bussola del clima: “Mi sono trasferito in montagna per proteggermi dal caldo. L’estate del 2022 al Nord Italia è stata durissima. Io, lassù, l’ho scampata”. Una scelta che dimostra quanto il clima influenzi le nostre vite e le nostre decisioni.
“Pensiamo agli alluvionati della Romagna: hanno perso tutto. O agli incendi, ai disastri sempre più frequenti. Il clima può portarti via tutto”, aggiunge Mercalli, sottolineando la vulnerabilità delle nostre società di fronte agli eventi climatici estremi e la necessità di una nuova bussola per orientare le nostre azioni.
Il libro si apre con l’immagine suggestiva di un abete bianco, forse il più maestoso d’Europa, vissuto in Trentino per 250 anni fino al 2017, l’Avez del Prinzep, simbolo della sua epoca climatica. Ma anche noi, dice Mercalli, siamo modellati dal clima, anche se in modo meno evidente: “Un albero registra il tempo con gli anelli. Noi, forse, lo registriamo con la memoria, con le scelte di vita, con le sensazioni che ci guidano”. E se guardiamo al futuro, seguendo la bussola delle temperature? Mercalli non nasconde la sua profonda preoccupazione.
Il Pianeta che ci aspetta sarà una sorpresa, anche evolutiva. Non abbiamo precedenti di un mondo fino a 5 °C più caldo rispetto alla media preindustriale. Serve consapevolezza, e serve subito, per evitare di smarrire la rotta.
In riferimento alla recente scomparsa di Papa Francesco e all’elezione di Papa Leone XIV, Mercalli osserva:
Anche questo Pontefice ha un substrato di preparazione scientifica, di scienze dure, perché è laureato in matematica, e Papa Francesco era perito chimico. Un Papa matematico sicuramente sa maneggiare gli strumenti della della conoscenza scientifica, comprendendo appieno l’urgenza di calibrare la bussola della fede con quella della scienza.
Mercalli esprime, così, l’auspicio che Papa Leone XIV prosegua l’impegno del suo predecessore sul tema ambientale, ricordando come Papa Francesco avesse fatto dell’ecologia integrale un pilastro del suo pontificato con la Laudato Si’, una sorta di “bussola morale” per l’umanità. “Finora Leone XIV si è pronunciato con una certa continuità rispetto alle affermazioni di Francesco, quindi mi auguro che continui anche sul tema ambientale a portare avanti queste sue, vediamo”, conclude Mercalli, con la speranza che la Chiesa non interrompa il suo impegno verso un futuro più giusto e sostenibile.
“Breve storia del clima in Italia” è un invito a comprendere da dove veniamo, dove siamo e dove stiamo andando. Un racconto che unisce rigore scientifico e passione divulgativa con quella curiosità che solo la scienza sa stimolare.
Conoscere la storia del nostro clima, oggi, è un atto di sopravvivenza culturale. E, forse, biologica. Saremo capaci di ascoltare questa lunga storia e di scegliere la rotta giusta per il futuro?
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