Lo studente ghanese morto in ospedale per una Tac sbagliata: aveva la milza spappolata dopo la caduta in monopattino
Charles Balfour, 24 anni, studiava Economia all'Università di Cassino. Inutile la corsa in sala operatoria dopo ore di agonia al pronto soccorso L'articolo Lo studente ghanese morto in ospedale per una Tac sbagliata: aveva la milza spappolata dopo la caduta in monopattino proviene da Open.

È arrivato in pronto soccorso lamentando forti dolori all’addome e al torace. L’hanno visitato, gli hanno fatto qualche esame e poi l’hanno dimesso: «Può tornare a casa». Ma lui, Charles Balfour, 24enne studente ghanese dell’Università di Cassino, stava troppo male e dall’ospedale non se n’è mai andato. È morto lì poche ore più tardi, per la disperazione della famiglia e degli amici. E ora dall’ospedale “Santa Scolastica” di Cassino dovranno arrivare spiegazioni su quel clamoroso errore. A riportare la drammatica storia questa mattina è Repubblica. Venerdì 4 aprile, tarda sera. Tornando verso casa – Balfour viveva a Cassino con altri ragazzi – il giovane studente di Economia e Management cade dal monopattino, per cause ancora da accertare. Quel che è certo è che arriva in ospedale in ambulanza. Sta male, lamenta forti dolori all’addome e alla schiena. Una volta dentro il pronto soccorso, però, la Tac gliela fanno alla testa. Esito negativo, tutto nella norma. Ovviamente. E così il 24enne viene incredibilmente congedato. Lui barcolla, si risiede in pronto soccorso. Non ce la fa ad andare via, o forse spera di essere ripreso in carico, con quei dolori insopportabili e lo stordimento. Resta lì per ore, senza che nessuno si prenda cura di lui. Solo all’alba, quando entrano in servizio altri medici e infermieri di turno, si rendono conto che quel ragazzo versa in pessime condizioni. Di fatto è già in agonia.
La corsa in sala operatoria, la morte e le indagini
Lo riportano dentro ed eseguono finalmente la Tac all’addome, che evidenzia un quadro drammatico: Balfour ha la milza spappolata, lesioni ai reni e una forte emorragia interna. Scatta allora, sono ormai le prime luci di sabato, la corsa in sala operatoria. Ma è troppo tardi, Charles non ce la fa. Avvertita della tragedia dagli agenti del commissariato, la famiglia del giovane si precipita a Cassino da Carpi, dove risiede. Accorrono pure molti studenti, compagni di corso, professori, e lo stesso rettore dell’Ateneo, Marco dell’Isola. Lo conoscevano tutti quel ragazzo, che sognava una carriera alla guida di aziende dove aver già preso la triennale in Economia. Ma il suo sogno è stato spezzato dopo quella caduta in monopattino, e un errore fatale. Dopo la denuncia presentata dalla famiglia, ora la procura di Cassino ha aperto un’inchiesta, e ha già provveduto a sequestrare la salma del giovane oltre che le cartelle cliniche. Sarà l’autopsia, già disposta dal magistrato, a chiarire se gli esami corretti e un tempestivo intervento avrebbero potuto fermare in tempo l’emorragia interna e salvare la vita di Charles.
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