Leonardo punta Iveco Defence, offerta da 1,5 miliardi
La possibilità di un incontro tra Russia e Ucraina ha fatto crollare il titolo di Leonardo in Borsa pochi giorni dopo l'annuncio dell'offerta non vincolante per Iveco Defence

La notizia dei possibili colloqui di pace diretti tra Ucraina e Russia in Turchia ha fatto crollare il comparto della difesa in Borsa. Leonardo, la principale azienda italiana del settore, di proprietà pubblica, ha perso circa il 5% del proprio valore, anche se rimane uno dei migliori titoli di Piazza Affari dell’ultimo anno.
Al contempo, la società italiana sarebbe interessata all’acquisto di Iveco Defence, il reparto dell’azienda produttrice di mezzi pesanti dedicato proprio alla realizzazione di mezzi militari. Exor, proprietaria di Iveco, sta pensando da tempo di scorporarla, per approfittare meglio degli investimenti europei nel settore della difesa.
Leonardo crolla in Borsa, cosa sta succedendo
Inizio di settimana difficile per Leonardo in Borsa. Nella mattinata di lunedì 12 maggio, il titolo dell’azienda italiana più importante nel settore della difesa è arrivato a perdere oltre il 5% del proprio valore. Una raffica di vendite ha colpito Leonardo, che nell’ultimo anno ha comunque raddoppiato il proprio valore azionario, sfiorando i 50 euro ad azione.
La ragione di questo crollo, come detto, è il risultato della visita dei leader della coalizione dei volenterosi a Kiev. Dopo aver fatto pressione per un cessate il fuoco di 30 giorni sulla Russia, l’Ucraina ha ottenuto un’apertura da parte di Putin, che si è detto disponibile a un colloquio faccia a faccia con i rappresentanti ucraini in Turchia.
Si tratterebbe del primo incontro diretto per il raggiungimento di una pace tra i due Paesi, dopo i tentativi di mediazione, di fatto falliti, degli Usa nei mesi scorsi. Zelensky ha accettato la proposta, in una mossa che però molti osservatori vedono come la lettura del bluff di Mosca. Nonostante ciò, i titoli del settore difesa hanno perso terreno, con gli investitori spaventati da un possibile ripensamento dell’Ue sugli investimenti militari.
L’idea dell’acquisto di Iveco Defence
Leonardo però non sembra essere spaventata da questo scenario. Nella giornata dell’8 maggio infatti, la società ha annunciato di aver presentato un’offerta non vincolante da 1,5 miliardi di euro per Iveco Defence insieme alla tedesca Rheinmetall, con cui Leonardo ha avviato una Joint Venture per la produzione dei mezzi militari dell’esercito italiano.
Iveco Defence ha però attratto anche altre importanti società del settore della difesa. L’alleanza franco-tedesca Knds, il gruppo ceco Csg e il colosso britannico Bae Systems su tutte. In ogni caso però, l’ultima parola spetterà al Governo. Iveco Defence è infatti un’azienda cruciale per la sicurezza nazionale e sulla sua eventuale cessione potrà essere esercitato il Golden Power.
Il piano di Exor per Iveco
Iveco, l’intera azienda, è di proprietà di Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann. Non fa però parte di Stellantis, il gruppo franco-italiano nato dalla fusione di Fca e Psa. L’intenzione dei proprietari sarebbe quella di vendere la sezione difesa, Iveco Defence Vehicles (Idv), per approfittare del clima favorevole generato dal riarmo europeo.
Nonostante le prospettive di crescita e di investimento però, Elkann preferirebbe fare cassa. Stellantis, l’azienda più importante di Exor, è in difficoltà, come tutto il settore auto. Vendere Idv in questo contesto permetterebbe alla holding di poter attingere a fondi inaspettati, per dare il via a investimenti più redditizi.