La trumpista Meloni non russa sull’Ucraina
Che cosa ha detto Meloni alla Cpac e perché Calenda di Azione l'ha elogiata. La nota di Sacchi

Che cosa ha detto Meloni alla Cpac e perché Calenda di Azione l’ha elogiata. La nota di Sacchi
A dispetto della narrazione della sinistra che l’aveva descritta al solito isolata e chiusa in un imbarazzato silenzio anche dopo il saluto di Steve Bannon additato come “fascista” e per questo l’aveva invitata a non partecipare alla convention dei Conservatori, Giorgia Meloni puntualmente si presenta in collegamento con Washington. E compie un’operazione dove riesce a tenere unito l’asse con Trump e quello con l’Europa, con cui si dice sicura il presidente Usa non romperà.
Ma soprattutto il premier italiano, ringraziato da Trump e accolto con una standing ovation, ribadisce il sostegno italiano all’Ucraina che va difesa da quella che non smette di definire “una brutale aggressione”. Suona come la netta risposta di Meloni a una opposizione che in vena di un anti-trumpismo che diventa inevitabilmente anti-americanismo aveva addirittura invitato il premier a scegliere tra Europa e Trump. Meloni stronca l’alternativa irrealistica, cui la mette di fronte la sinistra, affermando che “se non può esistere Occidente senza America, non può esistere Occidente senza Europa”.
Carlo Calenda, leader di Azione, pur molto critico con il governo, applaude il premier per aver ribadito la difesa dell’Ucraina e la necessità di una pace giusta: “Da Meloni parole nette e chiare, in un contesto difficile”. Meloni invita, dunque, Trump a non allontanarsi dall’Europa, dicendosi sicura che non accadrà: “I nostri avversari si augurano che il Presidente Trump si allontani da noi. Scommetto che il Presidente Trump, che è un leader forte ed efficace, lavorerà per rafforzare la nostra alleanza, lavorando con il mio governo e con l’Europa. E coloro che sperano nelle divisioni saranno smentiti”.
Nel videomessaggio alla Conservative Political Action Conference di Washington, il premier sottolinea: “Io credo ancora nell’Occidente – aggiunge – Nell’Occidente non come luogo fisico, ma come civiltà. Civiltà nata dall’incontro tra la filosofia greca, il diritto romano, e i valori cristiani. Civiltà costruita, e difesa, nei secoli con il genio, le energie e i sacrifici di moltissimi. Con la parola Occidente definiamo un modo di concepire il mondo nel quale la persona è al centro, la vita è sacra, gli uomini nascono uguali, e liberi, e quindi la legge è uguale per tutti, la sovranità appartiene al popolo e la libertà viene prima di ogni altra cosa. Questa è la nostra eredità, e non dovremo mai chiedere scusa per questo”. Per Meloni “dobbiamo dire chiaramente e con forza, a chi attacca l’Occidente da fuori, e a chi cerca di sabotarlo dall’interno con il virus della cancel culture e dell’ideologia woke, che non ci vergogneremo mai di quello che siamo. Noi rivendichiamo la nostra identità, e lavoriamo per rafforzarla, perché senza quella identità profonda non possiamo tornare grandi”.
Poi, un avvertimento alla “sinistra radicale” che “vuole cancellare la nostra storia, minare la nostra identità, dividerci per nazionalità, genere e ideologia”: “Noi non ci divideremo, perché siamo forti solo se siamo insieme. E se non può esistere Occidente senza America – anzi direi Americhe, pensando ai tanti patrioti che si battono per la libertà in America centrale e in Sud America – allo stesso modo non può esistere Occidente senza Europa”. Conferma “l’indissolubile legame” con gli Usa: “Sapete quanto apprezzo questo raduno e non potevo perdermi questa edizione. Questa è l’Italia, una nazione con un legame profondo e indissolubile con gli Stati Uniti, incarnato dagli innumerevoli americani di discendenza italiana che per generazioni hanno contribuito alla prosperità dell’America e per questo voglio dire grazie agli ambasciatori dell’italiano, della passione e del genio. A questa Nazione incredibile, l’Italia, a cui dedico tutta la mia energia”.
Nel corso del suo intervento Meloni parla anche delle principali azioni svolte dall’esecutivo: “Stiamo lavorando per ripristinare il posto che spetta all’Italia sulla scena internazionale. L’occupazione è a livelli record, la nostra economia sta crescendo, la nostra politica fiscale è tornata sulla buona strada e nell’ultimo anno il flusso dell’immigrazione clandestina è diminuito del 60%, ma la cosa importante è che stiamo espandendo la libertà in ogni aspetto della vita degli italiani, perché noi conservatori lottiamo per ciò in cui crediamo”. Meloni difende il discorso del vicepresidente Vance.
E a proposito di battaglia per la difesa della libertà, il passaggio cruciale che conferma la difesa dell’Ucraina: “C’è una crescente consapevolezza in Europa che la sicurezza è ora la massima priorità. Non puoi difendere la tua libertà se non hai i mezzi o il coraggio per farlo. La felicità dipende dalla libertà e la libertà dipende dal coraggio. Lo abbiamo dimostrato quando abbiamo fermato le invasioni, conquistato le nostre indipendenze e rovesciato i dittatori”. E lo abbiamo fatto insieme negli ultimi tre anni in Ucraina, dove un popolo orgoglioso combatte per la propria libertà contro un’aggressione brutale”. L’assicurazione, quindi, che il sostegno all’Ucraina proseguirà: “Dobbiamo continuare oggi a lavorare insieme per una pace giusta e duratura. Una pace che può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con forti leadership”.
Un chiaro invito a Trump per una pace giusta con un riconoscimento della sua “forte” leadership. Con la quale Meloni si dice sicura che in Afghanistan non sarebbe finita con “Il disastro” di Biden, senza nominare l’ex presidente Usa. E lunedì collegamento con il G7 in Canada.