La Ferrari rischia con la SF-25: tanti cambiamenti per conquistare l’iride
A Maranello si è deciso di rischiare. La SF-25 è nata con questo spirito, per conquistare finalmente quell’iride che manca da 18 anni. Sotto la guida del nuovo direttore tecnico, Loic Serra, giunto a Maranello a ottobre, si è deciso di andare oltre quello che si è sperimentato nel tempo, volendo voltare pagina. È il […]

A Maranello si è deciso di rischiare. La SF-25 è nata con questo spirito, per conquistare finalmente quell’iride che manca da 18 anni. Sotto la guida del nuovo direttore tecnico, Loic Serra, giunto a Maranello a ottobre, si è deciso di andare oltre quello che si è sperimentato nel tempo, volendo voltare pagina.
È il caso del passaggio alla sospensione anteriore pull-rod, puntando le proprie fiches su un miglioramento dello sfruttamento dei flussi per garantire una macchina più puntata sull’anteriore e quindi più facile da inserire in ingresso curva.
Il tutto va contestualizzato anche una differente distribuzione dei pesi, con lo spostamento indietro dell’abitacolo, allo scopo di snellire la parte avanzata del telaio sempre per ragioni di efficienza e garantire una migliore gestione del fondo. Questi correttivi concettuali sono in funzione di uno dei grandi obiettivi cioè quello di migliorare lo sfruttamento delle gomme sul giro secco, per trovare finalmente un buon compromesso tra qualifiche e gara.
L’arretramento dell’abitacolo ha avuto delle conseguenze in relazione agli spazi del retrotreno. I tecnici del Cavallino Rampante hanno effettuato un grande lavoro di miniaturizzazione, pensando soprattutto alla scatola del cambio, per riuscire ad avere una rastremazione efficace del corpo vettura. Un grande lavoro di compattamento, in cui si è deciso di portare avanti la sospensione posteriore pull-rod e questa soluzione potrebbe essere un unicum nel Circus.
Modificati in maniera sostanziale anche il cofano motore e le prese d’aria laterali, tutto finalizzato per avere un beneficio dal punto di vista aerodinamico. Le pance si presentano molto più scavate nella parte bassa sempre per migliorare il rendimento del fondo. Si vuol generare carico e distribuirlo in maniera omogenea, per risolvere un’altra problematica cronica della Ferrari, ovvero la percorrenza dei curvoni di media/alta velocità. Dai prossimi test in Bahrain (26-28 febbraio) ne sapremo di più.