Jake La Furia: tra il rap di ieri e di oggi, dalla reunion dei Club Dogo a X Factor

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Mar 10, 2025 - 11:56
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Jake La Furia: tra il rap di ieri e di oggi, dalla reunion dei Club Dogo a X Factor

Il 2024 di Jake La Furia è stato un anno intenso, tra la pubblicazione del nuovo album Fame, realizzato con Night Skinny, e la reunion dei Club Dogo. Senza dimenticare l’esperienza televisiva come giudice di X Factor. Lontano dal mainstream di Sanremo, ma sempre presente nel dibattito sul rap italiano, Jake continua a difendere il linguaggio crudo della scena hip-hop, sottolineando però come alcune battaglie sociali siano ormai superate.

Dopo Ferro del mestiere, Fame rappresenta un nuovo capitolo per Jake La Furia, che questa volta ha scelto di affidarsi interamente alla produzione di Night Skinny. Un disco che bilancia sonorità boom bap e nuove influenze, coinvolgendo artisti emergenti come Artie 5ive, Papa V e Nerissima Serpe, insieme a nomi consolidati come Ernia, Noyz Narcos e Bresh.

“Lavorare con un solo producer ha dato al progetto un’identità omogenea”, racconta Jake a Fanpage. “Night Skinny ha seguito ogni fase della produzione come fanno i producer americani, costruendo il disco in modo coeso e strategico.”

Non mancano i riferimenti al passato, come nella traccia Cocco 24, che cita il brano Cocaina dei Club Dogo. “Alcune citazioni sono intenzionali, altre spontanee. Questo è l’anno dell’autocelebrazione”, ammette il rapper.

Nel brano Danza nella pioggia, Jake affronta tematiche sociali e denuncia il conformismo dilagante. “Non sono anticapitalista, ma sono contro il rincoglionimento collettivo”, afferma. “Ci troviamo in un mondo sempre più violento, ma sembra che a nessuno importi davvero.”

Il tema della violenza nel rap è un altro punto centrale della sua visione artistica. “Il linguaggio del rap è duro, ma non sempre esprime violenza reale. Public Enemy lo facevano negli anni ’80 e oggi Lil Nas X dimostra che si può essere un’icona mondiale senza conformarsi agli stereotipi del passato. L’omofobia nel rap? Ormai è superata.”

Nel brano 64 no brand, Jake ribadisce la sua distanza dal Festival di Sanremo: “Non dovrò vergognarmi di essere Jake La Furia, io non ucciderò la musica in Liguria”. La critica è diretta: “Sanremo richiede ai rapper di adattarsi a un’immagine edulcorata. Carlo Conti ha detto che vuole rapper con messaggi positivi: ma chi decide cosa è positivo? Questa logica non mi piace.”

Nel brano Generazioni, Jake racconta il rapporto con il padre e il figlio. “Siamo una famiglia di dinosauri: ci mordiamo tra noi, ma viaggiamo insieme.” Una visione familiare fatta di scontri, ma anche di legami indissolubili. “Nelle famiglie di creativi tutti pensano di avere ragione, immagina le nostre cene di Natale!”

La sua partecipazione come giudice a X Factor ha sorpreso molti, ma Jake ha trovato un nuovo spazio per esprimersi. “Da quando il programma è passato a Sky è diventato di alto livello, con veri musicisti come giudici. Ma il rap non c’entra molto con X Factor, lo dimostra il fatto che quest’anno non ho preso nessun rapper nella mia squadra.”

Jake La Furia resta uno degli artisti più autentici e diretti della scena italiana. Senza compromessi, fedele alla sua visione del rap, guarda al futuro senza dimenticare le radici. Con Fame ha costruito un ponte tra la tradizione del rap italiano e le nuove generazioni, mantenendo intatta la sua identità.

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