Investimenti: come muoversi tra fondamentali e nuove tendenze chiave
Di solito gli investitori non processano così tanti fattori in movimento contemporaneamente come negli ultimi mesi. La loro attenzione è costantemente sotto assedio a causa dei titoli sensazionalistici e continui, 24 ore su 24, che parlano di tariffe e guerre commerciali negli Stati Uniti, ridimensionamento del governo, geopolitica, Cina, prezzi dell’oro alle stelle. Tutti i... Leggi tutto

Di solito gli investitori non processano così tanti fattori in movimento contemporaneamente come negli ultimi mesi. La loro attenzione è costantemente sotto assedio a causa dei titoli sensazionalistici e continui, 24 ore su 24, che parlano di tariffe e guerre commerciali negli Stati Uniti, ridimensionamento del governo, geopolitica, Cina, prezzi dell’oro alle stelle.
Tutti i suddetti aspetti, senza dubbio, sono importanti. Ma, a nostro avviso, più importanti sono le tendenze che emergono sotto la superficie. Continuiamo quindi a credere e a sottolineare che gli investitori dovrebbero andare oltre il clamore dei titoli e concentrarsi su alcune tendenze di fondo. Tra queste e ricordiamo alcune.
Nonostante i titoli gridino di un mondo in crisi, l’attività economica globale sta effettivamente rimbalzando, con l’indice dei responsabili degli acquisti del settore manifatturiero degli Stati Uniti che ha superato quota 50 a gennaio (segnalando espansione) per la prima volta da ottobre 2022.
Negli Stati Uniti, la combinazione tra una solida spesa dei consumatori e un robusto investimento di capitale (soprattutto in attività legate all’intelligenza artificiale) indica un’economia sempre più trainata sia dall’aumento dell’attività nei servizi sia in quella manifatturiera
Un tasso di disoccupazione del 4%, combinato con l’effetto positivo di ricchezza derivante da un mercato azionario in rialzo e dall’apprezzamento delle abitazioni, dovrebbe essere in grado di sostenere ancora un ritmo sano della spesa dei consumatori statunitensi quest’anno.
In Cina, il mercato Toro delle azioni appare più duraturo poiché il supporto fiscale del governo si sta sempre più spostando verso il settore dei consumatori e quello privato
Dopo aver registrato uno straordinario surplus commerciale vicino al trilione di dollari lo scorso anno, il governo ha intensificato gli sforzi per potenziare i consumi interni, inclusi schemi di permuta di beni e sussidi per l’acquisto di prodotti digitali. La Cina ha anche espresso il proprio sostegno al settore privato nel tentativo di rilanciare la fiducia delle imprese, in particolare tra i giganti tecnologici cinesi.
Quando si tratta di consumo e produzione, gli Stati Uniti e la Cina sono la “strana coppia” del mondo, con gli Stati Uniti che rappresentano appena oltre il 30% del consumo globale, mentre la Cina rappresenta quasi il 30% della produzione mondiale. È possibile prevedere un riequilibrio in futuro, con gli Stati Uniti sempre più focalizzati sulla produzione e la Cina sul consumo.
In Europa, mentre Germania e Francia affrontano alcune debolezze cicliche a breve termine, gli stati del Mediterraneo, così come l’Europa centrale e i paesi nordici, sono in modalità di espansione
Nel frattempo, i maggiori esportatori europei possono beneficiare dei venti di crescita provenienti dalla Cina, della forte domanda statunitense, dei prezzi energetici stabili, di condizioni finanziarie più favorevoli e di potenziali miglioramenti negli utili relativi, grazie anche a valutazioni scontate. La pace in Ucraina potrebbe rappresentare un enorme catalizzatore positivo quest’anno per le azioni europee.
A livello microeconomico, si sta verificando una crescita a doppia cifra degli utili negli Stati Uniti, con un maggiore slancio verso l’alto
Gli utili della società americane del quarto trimestre si sono rivelati più forti del previsto (anno si anno +10% nel 2024. Le stime di consenso degli analisti prevedono un ulteriore aumento del 14% nel 2025, significativamente superiore alla media degli ultimi 10 anni, pari all’8%. Tutti gli 11 settori dell’S&P 500 dovrebbero registrare una crescita positiva degli utili per l’intero anno 2025.
Sul fronte dell’inflazione, sebbene il statunitense di gennaio abbia catturato l’attenzione essendo risultato più alto del previsto, è importante che gli investitori ricordino che:
- un’inflazione più elevata può incrementare i ricavi quando le aziende trasferiscono i costi maggiori agli utenti finali, aumentando ricavi e margini di profitto;
- un’inflazione più alta riduce i rendimenti reali di obbligazioni e liquidità, rendendo le azioni relativamente più attraenti rispetto agli asset a reddito fisso.
Le small-cap potrebbero trovarsi in un periodo prolungato di stallo a causa delle preoccupazioni sulle tariffe e dei tassi di interesse più alti più a lungo del previsto
Per quanto riguarda quest’ultimo punto, le azioni small-cap presentano una percentuale maggiore di debito a tasso variabile. Inoltre, essendo importanti importatori di beni, le piccole imprese sono particolarmente esposte ai costi maggiori associati alle tariffe statunitensi.
Le attività reflazionarie, a nostro avviso, suggeriscono un possibile picco del valore del dollaro Usa
Dopo un aumento del 7% nel 2024, l’avanzamento dell’Indice del Dollaro USA (DXY) dovrebbe rallentare e moderarsi nel 2025, per una serie di fattori tra cui l’ampliamento del deficit di bilancio federale statunitense, che potrebbe ridurre la domanda estera di titoli denominati in dollari, l’incertezza politica legata alla minaccia delle tariffe statunitensi e la conseguente attrattiva di oro e asset tangibili e il dichiarato obiettivo dell’amministrazione di indebolire il dollaro.
Nel frattempo, i punti di pressione geopolitica di questo decennio, in particolare i conflitti in Europa e Medio Oriente, potrebbero potenzialmente attenuarsi quest’anno, con la pace in Ucraina, Gaza e Siria come potenziali catalizzatori per massicci progetti di ricostruzione che potrebbero prolungare il rally di mercato nei settori ciclici e industriali a livello globale per tutto il decennio.
La tanto annunciata e attesa rotazione del mercato statunitense sta avvenendo
A conferma, l’indice S&P 500 equal-weighted sta performando in linea con l’indice tradizionale S&P 500, pesato per capitalizzazione di mercato. L’S&P 500 è cresciuto del 2% a inizio anno, trainato dai settori dei beni di consumo di base e della sanità, mentre il settore tecnologico e il gruppo delle “Magnificent 7” registrano performance negative. Nel frattempo, i rendimenti del Russell 1000 Value Index hanno superato il Russell 1000 Growth Index dall’inizio dell’anno con un margine superiore al 3%.
Al di fuori degli Stati Uniti, l’esposizione ai mercati esteri è tornata interessante, e non solo per operazioni di breve termine.
Due delle più grandi sorprese nei mercati azionari quest’anno sono state la forza dell’Europa e della Cina, entrambe già in grado di produrre guadagni ben superiori a quelli degli Stati Uniti per l’anno in corso. Questo avviene dopo anni di cronica sotto-performance in entrambi i mercati.
I fondamentali e le tendenze chiave guidano i mercati
È ancora l’inizio dell’anno, ma vediamo una serie di forze positive al lavoro sia sul fronte interno che su quello estero. Per la costruzione del portafoglio, questo prelude a una concentrazione più bilanciata tra Value e Growth, con gli investitori che cercano crescita negli Stati Uniti e valore all’estero, dato l’accelerazione della crescita non statunitense e l’indebolimento del dollaro USA. Continuiamo a preferire titoli con dividendi e un reddito stabile in obbligazioni di alta qualità. La diversificazione è importante. Riteniamo che ci possa essere ancora molta strada da fare per il ribilanciamento dei portafogli.
Rimanete attivi.
A cura di Antonio Tognoli, responsabile macro analisi e comunicazione di Cfo Sim