Intervista a Rkomi, in gara a Sanremo 2025 con “Il ritmo delle cose”
Intervista a Rkomi, tra gli artisti più amati e premiati della sua generazione, in gara a Sanremo 2025 con il brano "Il ritmo delle cose" L'articolo Intervista a Rkomi, in gara a Sanremo 2025 con “Il ritmo delle cose” proviene da imusicfun.

Intervista a Rkomi, tra gli artisti più amati e premiati della sua generazione, in gara a Sanremo 2025 con il brano Il ritmo delle cose.
Nell’autunno 2025 l’artista milanese tornerà nei palazzetti. Qui il calendario del tour e Qui il link per l’acquisto dei biglietti.
Intervista a Rkomi, in gara a Sanremo 2025 con “Il ritmo delle cose”
Bentornato a Sanremo, Rkomi. Come ti senti a tornare sul palco dell’Ariston dopo tre anni?
Sono molto felice di essere qui di nuovo a Sanremo. Rispetto a tre anni fa sono cambiate tantissime cose, sia nella mia vita personale che nella percezione del Festival. Direi che è una sfida sempre nuova ed entusiasmante.
Quali sono i principali cambiamenti che hai vissuto negli ultimi anni?
La differenza più grande è che ho compiuto trent’anni. All’inizio prendevo tutto molto sul serio, e questo mi ha portato a vivere un anno tra inferno e paradiso. Però è stato importante: mi sono permesso di approfondire cose che prima non avevo esplorato.
E oggi con quale approccio arrivi al Festival?
Arrivo con una missione ben precisa, anche se non ho bisogno di sbandierarla. Ho un disegno più chiaro rispetto alla mia prima volta qui. Mi sento più consapevole, ma l’ansia c’è sempre, e come dice Elisa, finché c’è ansia vuol dire che ti piace ciò che fai.
Chi è Rkomi oggi, musicalmente parlando?
Amo sperimentare, per me è una necessità. Non ho mai fatto il rap o il rock esattamente come i miei idoli, perché ogni genere musicale che esploro deve comunque riflettere il mio punto di vista e il mio modo di fare musica. In questo nuovo progetto ci sono influenze elettroniche, ma non pretendo di essere come Thom Yorke o Trent Reznor. Voglio solo portare qualcosa di nuovo, qualcosa di mio.
Il tuo brano di Sanremo sembra riflettere questa consapevolezza. Come descriveresti il tuo percorso artistico attuale?
Oggi voglio essere libero. Per esserlo, devi aprirti, cosa che in passato evitavo per paura di mostrarmi vulnerabile. Ora sto affrontando questa vulnerabilità, non solo nella musica ma in ogni aspetto della mia vita.
Dopo il successo di Taxi Driver, come gestisci le aspettative che inevitabilmente ci sono intorno a te?
Non si gestiscono, si accolgono. La pressione fa parte del percorso, e in fondo è anche ciò che ti ricordi di un progetto. Cerco di non farmi bloccare dai successi del passato: ogni album ha i suoi micromondi e i suoi modi di superare ciò che è venuto prima.
Cosa ci puoi anticipare sulla serata delle cover?
Con Francesca Michielin faremo un brano molto dolce, La Nuova Stella di Broadway. È un’idea nata in modo naturale, un bel progetto tra due persone che si vogliono bene e che hanno voglia di fare qualcosa di bello insieme. Non sono un grande fan delle cover, ma è un’occasione per imparare e crescere.
Nel 2022 la tua performance con i Calibro 35 fu molto apprezzata.
Fu un momento intenso, ero completamente dentro la performance. Il lavoro fatto con i Calibro era stupendo e mi emozionava profondamente. Anche con Francesca sarà speciale, in modo totalmente diverso.
Il tuo percorso è caratterizzato da una grande varietà musicale. Come vivi questa eterogeneità?
Per me è fondamentale. Mi piace mostrarmi in modi diversi: ogni brano, ogni progetto ha un’identità unica. È più divertente così, sia per me che per il pubblico.
Cosa ci puoi dire del tour e dei tuoi nuovi progetti?
Il tour sarà meraviglioso. Sto lavorando per rendere ogni aspetto del progetto davvero mio, dai video musicali alla scrittura di idee che i professionisti poi trasformano in realtà. Questo nuovo album è molto importante per me, non vedo l’ora di farvelo ascoltare e di parlarne insieme.
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