Internet sulla Luna? Nokia testa la prima rete 4G con la missione IM-2
Quando la missione IM-2 di Intuitive Machines partirà il 26 febbraio, non sarà una semplice spedizione robotica verso la Luna. All’interno del lander, accanto a un rover e a un hopper, ci sarà un’innovazione mai testata oltre l’orbita terrestre: una rete cellulare 4G perfettamente funzionante. Questo sviluppo potrebbe rappresentare una svolta epocale. Progettata da Nokia...

Quando la missione IM-2 di Intuitive Machines partirà il 26 febbraio, non sarà una semplice spedizione robotica verso la Luna. All’interno del lander, accanto a un rover e a un hopper, ci sarà un’innovazione mai testata oltre l’orbita terrestre: una rete cellulare 4G perfettamente funzionante.
Questo sviluppo potrebbe rappresentare una svolta epocale. Progettata da Nokia Bell Labs, questa tecnologia potrebbe segnare l’inizio di un nuovo paradigma nell’esplorazione spaziale. In futuro, astronauti, rover e persino le prime colonie lunari potrebbero affidarsi alla stessa tecnologia cellulare che oggi connette miliardi di dispositivi sulla Terra.
Dall’Apollo all’Artemis: il futuro delle comunicazioni lunari
Per decenni, le missioni spaziali hanno utilizzato sistemi di comunicazione radio punto a punto, con trasmissioni limitate e bassa capacità di dati. Durante il programma Apollo, ad esempio, i lander e i rover potevano inviare solo modeste quantità di informazioni alla Terra, utilizzando tecnologie a frequenze ultra alte (UHF) o molto alte (VHF).
Ma la Luna sta per diventare molto più affollata. Con il programma Artemis, la NASA prevede di riportare astronauti sulla superficie lunare entro il 2028 e creare una base permanente negli anni ‘30. Con più persone, più dispositivi e più dati da gestire, i vecchi metodi di comunicazione non saranno più sufficienti.
Ecco perché Nokia ha sviluppato il Lunar Surface Communication System (LSCS), una vera e propria “rete in scatola” progettata per resistere alle condizioni estreme dello spazio. Il sistema, montato sul lander della missione IM-2, è costituito da una stazione base e un’antenna, progettate per sopportare radiazioni, vibrazioni e temperature estreme. Alimentato dai pannelli solari del lander, questo network consentirà una comunicazione ad alta velocità tra il lander, il rover e il hopper durante la missione, afferma Thierry Klein, presidente di Nokia Bell Labs Solutions Research:
Vogliamo dimostrare che le tecnologie cellulari possono garantire connettività affidabile, ad alta capacità ed efficiente per le future missioni umane e robotiche sulla Luna e, un giorno, su Marte.
Una rete progettata per la Luna… e per il futuro dell’esplorazione spaziale
La missione IM-2 di Intuitive Machines segna un passo avanti rispetto alla precedente IM-1. Il nuovo lander, chiamato Athena, è stato migliorato con un design più efficiente, tra cui un serbatoio di elio più leggero. La destinazione prevista è la regione di Mons Mouton, situata a circa 160 km dal Polo Sud lunare—il punto più vicino mai raggiunto finora.
Una volta atterrato, il lander esplorerà le aree ad alta quota della Luna, studiando la mobilità lunare, la ricerca di risorse e l’analisi di sostanze volatili nel sottosuolo. Questa missione è solo l’inizio. Nokia immagina un futuro in cui non solo i lander e i rover, ma anche le tute spaziali e le basi lunari saranno connesse tramite una rete 4G o 5G.
Forse basterà un’unica ‘rete in scatola’ per coprire un’intera area, oppure sarà necessario distribuire più torri”, spiega Klein. “Il concetto non sarà molto diverso da quello delle reti cellulari terrestri.
Naturalmente, creare una rete cellulare sulla Luna è molto più complesso che installare un’antenna sulla Terra. Il LSCS è stato riprogettato per affrontare le sfide estreme dello spazio, come il freddo glaciale e le radiazioni. Ogni punto di montaggio sul lander è termicamente isolato, proteggendo l’hardware dal gelo cosmico. Inoltre, il sistema è integrato nel Thermal Protection System del lander, che dissipa il calore durante il funzionamento e lo conserva quando la rete è inattiva.
Questa rete lunare sarà in grado di supportare trasmissioni video in alta definizione, comunicazioni di comando e controllo e dati telemetrici. E, in teoria, se qualcuno portasse un telefono sulla Luna, potrebbe persino connettersi—a patto di avere una SIM lunare.
La missione IM-2 è un test fondamentale, un banco di prova per un futuro in cui la connettività cellulare si estenderà non solo sulla Luna, ma anche su Marte e oltre.
Le tecnologie cellulari hanno trasformato in modo irreversibile il modo in cui comunichiamo sulla Terra”, afferma Klein. “Non c’è motivo per cui non possano fare lo stesso nello spazio.
Per il momento, la rete funzionerà solo per pochi giorni, fino a quando la lunga notte lunare spegnerà i sistemi del lander. Ma se il test avrà successo, potrebbe gettare le basi per una nuova era dell’esplorazione spaziale, dove rimanere connessi sulla Luna sarà semplice quanto accendere il Wi-Fi sulla Terra.
E chissà? Forse un giorno, i primi coloni lunari scorreranno i loro smartphone sotto la luce della Terra, proprio come noi facciamo oggi sotto la luce della Luna.
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Fonte: Nokia
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