Infortuni e malattie professionali: la prima analisi INAIL sui numeri del 2024
![CDATA[INAIL ha pubblicato il periodico che contiene il primo bilancio sui numeri di infortuni e malattie professionali denunciati nel 2024, divisi fra lavoratori e studenti. L’impatto degli infortuni in itinere L’analisi sugli infortuni rileva una lieve decrescita fra i 515.141 casi del 2023 ai 511.688 del 2024 (-0,7%). Tuttavia, andando a distinguere fra infortuni avvenuti in occasione di lavoro e in itinere, vediamo che in realtà i secondi hanno un aumento non trascurabile: n. 414.853 infortuni avvenuti in occasione di lavoro nel 2024 (-1,9% rispetto all’anno precedente); n. 96.835 infortuni avvenuti in itinere nel 2024 (+5% rispetto all’anno precedente). Sono avvenuti in itinere anche il 26% degli infortuni mortali, con un +17% di casi nel 2024 rispetto al 2023. In generali, gli infortuni con esito mortale hanno registrato un incremento, nei numeri provvisori, di 48 casi. Dall’analisi dell’Istituto, una delle variabili che può avere avuto impatto è rappresentata dai quattro giorni lavorativi in più che ci sono stati nel 2024. Viene esclusa ormai, invece, l’influenza del COVID-19, che ha avuto impatto dal 2020. È possibile che l’incremento importante di decessi nel tragitto casa-lavoro derivi anche dalla riduzione dell’accesso allo smart working in Italia, che ha riguardato nel 2024 lo 0,8% in meno di lavoratori rispetto al 2023. Il dramma degli incidenti plurimi Sull’aumento dei decessi hanno contribuito in parte anche gli incidenti che hanno visto più di una vittima contemporaneamente e hanno spesso popolato la cronaca degli ultimi mesi, il più recente con l’esplosione di Calenzano. Il documento analizza i casi avvenuti fra 2015 e 2024, 160 incidenti che hanno visto un totale di 429 vittime, ricostruendo le casistiche principali, in ordine: incidenti su strada, di cui l’evento più drammatico è stato il crollo del ponte Morandi, o su binari, come quello avvenuto a Brandizzo; incidenti in ambienti confinati, dove gli infortuni mortali generalmente riguardano più di una persona per le modalità di accadimento a catena, in cui rimangono coinvolti anche i colleghi accorsi in soccorso; eventi catastrofici naturali (terremoti, valanghe, etc.); cadute e schiacciamenti, come nel caso del crollo avvenuto nel cantiere di Firenze nel 2024; incendi ed esplosioni, come il disastro di Calenzano o gli incidenti avvenuti in fabbriche di fuochi d’artificio anche nel 2024. I dati provvisori sulle malattie professionali I numeri raccolti mostrano un aumento rispetto al 2023 del 21,6%, trasversale in tutti i settori, per tutti i generi e per origine. Le patologie più frequentemente denunciate sono sempre quelle a carico del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo, che hanno visto anche un incremento del 21,6% dal 2023 al 2024, seguite dalle malattie del sistema nervoso. Gli aumenti maggiori sono stati registrati poi per le malattie della cute e del tessuto sottocutaneo e le malattie endocrine e metaboliche.]]

INAIL ha pubblicato il periodico che contiene il primo bilancio sui numeri di infortuni e malattie professionali denunciati nel 2024, divisi fra lavoratori e studenti.
L’impatto degli infortuni in itinere
L’analisi sugli infortuni rileva una lieve decrescita fra i 515.141 casi del 2023 ai 511.688 del 2024 (-0,7%). Tuttavia, andando a distinguere fra infortuni avvenuti in occasione di lavoro e in itinere, vediamo che in realtà i secondi hanno un aumento non trascurabile:
- n. 414.853 infortuni avvenuti in occasione di lavoro nel 2024 (-1,9% rispetto all’anno precedente);
- n. 96.835 infortuni avvenuti in itinere nel 2024 (+5% rispetto all’anno precedente).
Sono avvenuti in itinere anche il 26% degli infortuni mortali, con un +17% di casi nel 2024 rispetto al 2023. In generali, gli infortuni con esito mortale hanno registrato un incremento, nei numeri provvisori, di 48 casi.
Dall’analisi dell’Istituto, una delle variabili che può avere avuto impatto è rappresentata dai quattro giorni lavorativi in più che ci sono stati nel 2024. Viene esclusa ormai, invece, l’influenza del COVID-19, che ha avuto impatto dal 2020.
È possibile che l’incremento importante di decessi nel tragitto casa-lavoro derivi anche dalla riduzione dell’accesso allo smart working in Italia, che ha riguardato nel 2024 lo 0,8% in meno di lavoratori rispetto al 2023.
Il dramma degli incidenti plurimi
Sull’aumento dei decessi hanno contribuito in parte anche gli incidenti che hanno visto più di una vittima contemporaneamente e hanno spesso popolato la cronaca degli ultimi mesi, il più recente con l’esplosione di Calenzano.
Il documento analizza i casi avvenuti fra 2015 e 2024, 160 incidenti che hanno visto un totale di 429 vittime, ricostruendo le casistiche principali, in ordine:
- incidenti su strada, di cui l’evento più drammatico è stato il crollo del ponte Morandi, o su binari, come quello avvenuto a Brandizzo;
- incidenti in ambienti confinati, dove gli infortuni mortali generalmente riguardano più di una persona per le modalità di accadimento a catena, in cui rimangono coinvolti anche i colleghi accorsi in soccorso;
- eventi catastrofici naturali (terremoti, valanghe, etc.);
- cadute e schiacciamenti, come nel caso del crollo avvenuto nel cantiere di Firenze nel 2024;
- incendi ed esplosioni, come il disastro di Calenzano o gli incidenti avvenuti in fabbriche di fuochi d’artificio anche nel 2024.
I dati provvisori sulle malattie professionali
I numeri raccolti mostrano un aumento rispetto al 2023 del 21,6%, trasversale in tutti i settori, per tutti i generi e per origine.
Le patologie più frequentemente denunciate sono sempre quelle a carico del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo, che hanno visto anche un incremento del 21,6% dal 2023 al 2024, seguite dalle malattie del sistema nervoso. Gli aumenti maggiori sono stati registrati poi per le malattie della cute e del tessuto sottocutaneo e le malattie endocrine e metaboliche.]]