Indice di percezione della corruzione, Italia al 52° posto. La classifica
Dall’edizione 2024 dell’analisi di Transparency International emerge come il nostro Paese registri la prima inversione di tendenza dal 2012, "un risultato frutto delle misure anticorruzione adottate nell'ultimo decennio con l’applicazione di alcune normative adottate in materia di whistleblowing e di appalti pubblici". La Danimarca rimane al vertice seguita da vicino dalla Finlandia e da Singapore. I punteggi più bassi vanno ai Paesi più fragili e colpiti da conflitti come il Sud Sudan, la Somalia e il Venezuela

L'Italia è al 52° posto nella classifica globale dell'Indice di percezione della corruzione (CPI) e al 19° posto tra i 27 Paesi membri dell'Unione europea. È quanto emerge dall'edizione 2024 dell’analisi di Transparency International. Il nostro Paese raggiunge un punteggio di 54, ossia due punti in meno dell'anno scorso, segnando la prima inversione di tendenza degli ultimi 13 anni: nell'ambito di una tendenza alla crescita, con +14 punti dal 2012, registra il primo calo del punteggio finale, determinato in base a una scala che va da 0 (alto livello di corruzione percepita) a 100 (basso livello). L'Indice di percezione della corruzione, elaborato annualmente da Transparency International, assegna un punteggio a 180 Paesi e territori di tutto il mondo in base alla percezione della corruzione nel settore pubblico, utilizzando dati provenienti da 13 fonti esterne.