Il wrestler arrogante Trump contro i damerini ipocriti europei
Grazie, caro lettore (pardon: visitatore unico!) per aver superato la barriera censoria del “seo” – inventata dalla Silicon Valley americana per privarci della libera scelta dei contenuti da leggere o non leggere sulla Rete – e grazie per aver iniziato appunto a leggere questo articolo nonostante il suo titolo delle balle, che però ha il […] L'articolo Il wrestler arrogante Trump contro i damerini ipocriti europei proviene da Economy Magazine.

Grazie, caro lettore (pardon: visitatore unico!) per aver superato la barriera censoria del “seo” – inventata dalla Silicon Valley americana per privarci della libera scelta dei contenuti da leggere o non leggere sulla Rete – e grazie per aver iniziato appunto a leggere questo articolo nonostante il suo titolo delle balle, che però ha il piccolo merito di dire che Donald Trump è un bullo violento e egotico di periferia, un pericoloso lottatore di wrestling, ma che i leader ideologici e politici dell’Unione Europea che lui e il suo scudiero J.D.Vance stanno ridicolizzando sono soltanto imbelli damerini, privi di vero consenso democratico, ipocriti servi degli interessi delle multinazionali globali (paradossalmente targati quasi sempre Stati Uniti) e per di più oggi velleitariamenti indocili (a chiacchiere, sia ben chiaro) verso la loro oggettiva condizione di storica e totale sudditanza verso quegli energumi dei cugini americani.
Questo titolo e quest’articolo saranno forse pessimi – giudicate voi – ma se siete arrivati fin qui potete compiacervi di aver appunto superata la legge dell’ovvietà banale unificata inventata dai democratici yankee al preciso fine di estinguere, per interposti social network, il pensiero critico nella testa delle persone e indurle tutte a comprare le stesse porcherie inutili e a credere nelle stesse bugie. Bugie, sì: cioè, innanzitutto, che la finanza americana si occupasse e si preoccupasse della felicità del genere umano, una palla stratosferica.
In nome di questa bestemmia morale, da Yalta in avanti – e ancor più dopo la crisi di Cuba – gli Stati Uniti d’America si sono arrogati il ruolo di “Guardiani della Galassia” (vedi alla voce Marvel) e si sono autodesignati garanti della democrazia nel mondo: quella esistente e quella erigenda, da difendere sempre a tassametro. Io ti difendo, io ti libero, io ti emancipo, ma tu compri il mio petrolio, i miei hamburger e qualunque altra scemenza inutile (tipo: un telefonino diverso ma uguale ogni sei mesi) ti venga proposta dai nostri esportatori: che in media pesano il 13% in più dell’europeo medio, sono più ricchi dell’86% e vivono il 7% in meno.
Avete capito? Noi europei imitiamo e dipendiamo da un popolo che mediamente è più ricco dell’86%, più grasso del 13% e meno longevo del 7%. Come potremmo essere più fessi di così?
Arriva Trump, ciccione, gradasso, cafone, violento ed egotico. E dice agli europei: visto che vivete alle nostre spalle militari; visto che non siete buoni a nulla con le tecnologie che sono le vere, nuove armi di distrazione e rincoglionimento di massa; visto che pretendete di pagare sempre meno le nostre merci, noi vi molliamo.
Gli europeo si ritrovano soli davanti al potenziale nemico russo; soli alle prese con la nostra burocrazia; soli senza i vaccini americani, peraltro forse velenosi (in effetti in Russia con quella porcheria dello Sputnik e la Cina con l’ignobile Sinovac hanno debellato il Covid più o meno nello stesso tempo di quanto sia stato fatto con gli occidentalissimi Pfizer e Astra Zeneca).
O vi molliamo – dicono gli americani imbruttiti “alla Trump” agli Europei – oppure ci obbedite, senza fiatare. A cominciare dall’Ucraina, dove neanche vi chiamiamo al tavolo della pace, visto che per tre anni nulla avete saputo fare per il cessate il fuoco, pur di andar dietro a quel presidente-disastro che è stato Rimbam-Biden.
E allora, eccoli qua i damerini europei a strepitare che noi sì che siamo quelli seri e perbene, che difendono i diritti umani. Alla larga dai cafonacci americani. Come no!
Magari alla larga, imitando Bill Clinton e Barack Obama, che hanno iniziato la costruzione del Muro contro il Messico, erigendone 1200 chilometri tra tutti e due, in fondo non così tanti di meno dei 2000 costruiti da Bush Jr e da Trump 1, per dire che “destra e sinistra” sono molto più simili, se americane, di quanto si pensi. Solo che a sinistra sono ipocriti, barbe finte, sepolcri imbiancati. A destra sono spudorati.
Ma si dirà: i democratici sono inclusivi. Infatti, è ciò che ripetono i damerini europei, salvo mandare i Mirage contro una metà dei libici per finanziare l’altra, altrettanto sanguinaria metà, e riconsegnarne impuniti i capi assassini ai loro “cari”. Inclusivi come si vantano di essere i damerini europei salvo lasciar lucrare fortune fantastiche ai trafficanti di nuovi schiavi, protetti da Ong beote, se non complici, di fronte al loro osceno mercato di infondate speranze migratorie.
J.D.Vance dice che in Europa il pensiero unico delle massonerie al potere in Francia e Germania ha estinto da tempo l’espressione libera delle idee antagoniste, e tutti i giornali del mainstream si indignano ma poi non sanno dirci quanti morti hanno davvero causato a Gaza i raid israeliani e quanti in Ucraina, tra invasi e invasori – perché i morti sono tutti uguali – in una guerra senza la minima possibilità di successo da parte degli invasi se l’America si defila, come ha annunciato ora di voler fare.
Trump dice che vuole la Groelandia e la Danimarca, che oggi la controlla, sulle prime dice “oibò” per poi precisare che per tutto c’è un prezzo. Trump dice che vuole il Canada e impone i dazi e subito Ottava piagnucola e implora: “Trattiamo!”. E Goldman Sachs, Blackrock, Google, Amazon e gli altri tecnodelinquenti planetari si precipitano a disdettare le loro politiche d’inclusione e i loro investimenti Esg perché ci credevano talmente, ipocriti di palta che non sono altro, da liberarsene come da un assillo, ora che alla Casa Bianca è cambiato il vento.
Davvero: in un mondo senza valori, Trump è semplicemente l’Americano Imbruttito. Ossia, uguale a quelli di sempre, ma con la faccia tosta di non nascondersi. E gli europei che s’indignano sono soltanto brutti ipocriti, sepolcri imbiancati dediti alla coltivazione dei cavoli loro, di Bruxelles naturalmente, indifferenti ai mali dei loro vecchi, dei loro giovani, delle loro donne, dei loro immigrati, ma attentissimi a dire che invece sono unicamente dediti a curarne i diritti civili. Serpenti a sonagli, senza pudore.
Insomma, il mondo è un bivio tra la delinquenza ipocrita del vecchio mondo e quella sfacciata del Nuovo. Solo che il Nuovo Mondo ha 5500 testate nucleari, e se vuole stampa soldi come se fossero quelli del monopoli credendosi titolare della leadership globale, che nessuno sa contendergli; mentre il vecchio mondo resta in paralisi fibrillatoria, muore di inedia normativa, è frammentato in 27 rivalità e non trova da vent’anni un leader degno di questo nome. Neanche uno (o una, illusioni ottiche a parte).
Non c’è che dire: siamo malmessi. Ma sono tempi interessanti. E forse non così brutti come li dipingono i declinati ipocriti.
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